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| Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione | |
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Autore | Messaggio |
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Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Ven Giu 22, 2012 7:23 pm | |
| ALIMENTAZIONE E SCIENZA SPIRITUALE
Rudolf Steiner fa ripetutamente notare che mediante un determinato regime alimentare, specialmente mediante la rinuncia al cibo carneo, l'uomo può procedere piú rapidamente nella sua maturazione spirituale. Egli dice che la dieta seguita dagli esseni ancor oggi può essere di aiuto in questa direzione: «Essi soprattutto si astenevano costantemente dal regime carneo e dal bere vino. In questo modo si procuravano la possibilità di una certa agevolazione, poiché di fatto il regime carneo può frenare nella sua evoluzione l'uomo che anela allo spirito. È realmente cosí. Mediante l'astensione dal regime carneo tutto viene agevolato. L'uomo può accrescere nell'anima la forza di resistenza e dimostrarsi piú forte nel superare ogni ostacolo proveniente dal corpo fisico e dal corpo eterico, se viene eliminato il regime carneo». Il cibo vegetale costituisce il cibo del futuro. Oggi gli organi dell'uomo sono conformati in modo tale da poter digerire anche la carne. In futuro sarà diverso: «Non si tratta di come l'uomo appare oggi, bensí di come diventerà. Se l'uomo passa al regime vegetale quegli organi che corrispondono piú al regime carneo si ritireranno e si svilupperanno gli organi necessari per il cibo vegetale. Bisogna tener conto di com'era un tempo e come sarà in futuro. Perciò non viene dato all'uomo il giusto cibo se ci si basa sul suo stato attuale, ma solo considerando il suo cammino interiore in divenire». Nelle prime due conferenze del ciclo che Rudolf Steiner tenne nel marzo 1923 a L'Aia nell'ambito della Società Antroposofica appena fondata, e delle quali disse che significavano per lui qualcosa di particolare, parlò diverse volte sugli effetti dell'alimentazione carnea sull'uomo. «Il cibo carneo avvince in modo speciale l'uomo alla terra, lo rende creatura terrestre tale che si debba dire: piú l'uomo compenetra il proprio organismo con gli effetti del cibo carneo, piú si sottrae alle forze adatte a liberarlo dalla terra. Il desiderio di cibo carneo significa: l'esistenza terrestre mi dice che devo rinunciare completamente al cielo e immergermi in tutto e per tutto nelle condizioni dell'esistenza terrestre. Da ciò che è stato detto potete dedurre che proprio per lo sviluppo esoterico è di enorme importanza non avvincersi, per cosí dire, alla terra, non rivestirsi di tutta la pesantezza terrestre per mezzo del consumo di carne". Dalle indicazioni di Rudolf Steiner traiamo questa chiara conclusione: chi anela a uno sviluppo spirituale, chi si sforza di afferrare lo spirituale come esperienza diretta e non in trasposizioni intellettuali, chi vuole sciogliersi dai vincoli della sua natura istintiva, si asterrà dal consumo di carne. Piú conseguirà vedute spirituali sull'essere della carne degli animali da macello e sul suo effetto sull'uomo, tanto piú sentirà questa astensione non come una norma costrittiva, ma come una necessità per lui. Anche il progresso nella vita antroposofica interiore produce a poco a poco un'avversione per il cibo animale. «Non che si debba proibire all'antroposofo il cibo animale; piuttosto la vita istintiva che progredisce in maniera sana si oppone sempre piú al cibo animale e non lo desidera piú; e ciò è anche molto meglio di quando la persona, per un qualche principio astratto, diviene vegetariano. La cosa migliore si ha quando l'antroposofia porta l'uomo ad avere una specie di disgusto e di ripugnanza verso il cibo carneo».
Da: Udo Renzenbrink - Alimentazione e scienza spirituale - Ed. Natura e cultura - Roma.
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Le proteine Dom Giu 24, 2012 7:56 pm | |
| Nell’organismo umano entrano in azione reciproca due sfere: la sfera della vita e la sfera della coscienza. La coscienza si sviluppa a spese della vita, consuma costantemente la vita; infatti noi pensiamo con le forze del vivente. D’altra parte le forze vitali che premono costantemente verso l’alto, verso la testa, uscendo dal loro ambito, non dovrebbero svilupparsi troppo intensamente. Con questa constatazione ci troviamo ad affrontare la problematica dell’alimentazione proteica. Come sostanze portatrici del vivente, le proteine in dosi troppo elevate o di mediocre qualità possono ostacolare il dispiegarsi della coscienza. Ciò può provocare uno stato animico di ottusità, oppure un fissarsi della vita del pensiero alla struttura materiale della proteina. Allora l’uomo non è piú padrone delle sue rappresentazioni ma viene dominato da una forza formativa che dovrebbe rimanere circoscritta entro la zona addominale. Sarà magari intelligentissimo, ma non potrà concepire pensieri liberi e creativi. Non è ancora passato molto tempo da quando la scienza dell’alimentazione ufficiale propagandò un consumo elevato di proteine animali. Rudolf Steiner raccomandò al contrario una quantità molto ridotta di proteine, mettendo ben in guardia dagli eccessi.
Le proteine vegetali vennero in passato giudicate di scarso valore in confronto a quelle animali. In tempi piú recenti questa opinione è mutata. Una combinazione particolarmente favorevole di proteine e minerali è data dai cereali, per mezzo di cui possiamo coprire il nostro fabbisogno proteico. Con un’alimentazione integrale non c’è da temere una carenza proteica, purché alterniamo piú tipi di cereali. In quali organi della pianta è prevalentemente attiva la dinamica proteica? La risposta a questa domanda ci fornisce la chiave per la comprensione dell’alimentazione proteica. Rudolf Steiner in base alla sua veggenza spirituale ci dà una rivelazione sorprendente: la dinamica proteica si concentra nei frutti. L’alimentazione a base di frutti, specialmente cereali, è di grossa importanza per il metabolismo proteico umano.
Se ci domandiamo quale sia l’azione del cereale sull’uomo, la risposta suonerà in questo modo: il cereale agisce in prima linea sulla sfera ricambio-membra. È infatti un frutto a cariosside, e i frutti sono in relazione all’organismo inferiore. Questo è vero, ma Rudolf Steiner fa notare che nel chicco del cereale si esprimono prevalentemente le forze della radice, e queste raggiungono in primo luogo il sistema nervoso sensoriale. Si è accertato mediante svariate osservazioni che i cereali rafforzano l’attività sensoriale e formano la base per la facoltà di concentrazione e il libero sviluppo della coscienza.
Da:U. Renzenbrink- Alimentazione e scienza spirituale - Ed. Natura e cultura, Roma 1979
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Mar Lug 03, 2012 3:58 pm | |
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Nelle condizioni attuali l’uomo deve trovare nella nutrizione quel senso intimo, quella forza che è nascosta, la vita che è nascosta. Solo tramite la nutrizione potete percepire questa vita, mettervi in relazione con essa e rinnovarvi. Perché solo tramite il cibo entriamo in contatto con quella natura vivente e saggia che mantiene il nostro organismo. Se l’uomo non segue i dettami della natura si esaurisce presto e deve abbandonare il mondo nel quale vive. Quando capisci un’idea puoi disporre di quest’ultima. Dopo averla capita puoi servirti di essa. L’uomo può conoscere solo ciò con cui può lavorare, capire ogni idea che può essere a sua disposizione. Peter Deunov
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Dom Ago 19, 2012 1:30 pm | |
| Il vegetarianesimo
"La differenza tra il nutrimento carnivoro e il nutrimento vegetariano sta nella quantità di raggi solari che contengono. I frutti e le verdure sono talmente impregnati di luce solare che si può dire che siano una condensazione della luce. Dunque, quando si mangia un frutto o una verdura si assorbe luce solare che non lascia in noi alcun residuo. La carne, al contrario, è piuttosto povera di luce solare ed è per questo che imputridisce rapidamente."
Hrani Yoga, il significato alchemico e magico della nutrizione
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Il veleno sulla carne quale conseguenza della paura degli animali nei macelli Lun Mag 13, 2013 9:10 am | |
| GLI EFFETTI DELLA PAURA DEGLI ANIMALI
Il vegetarianesimo è una regola di vita che non deve essere imposta, altrimenti provoca squilibri sia fisici che psichici. Questa disciplina necessita una matura riflessione che deve portare, a poco a poco, verso una decisione presa liberamente. Poiché non basta semplicemente sopprimere la carne dai pasti; al contrario, per preservare un sano equilibrio alimentare, è indispensabile sostituire la carne con altre proteine vegetali. D’altra parte, l’assimilazione delle proteine è favorita da uno stile di vita che faccia intervenire il sole, l’aria pura, la natura e certe attività spirituali. Il passaggio al vegetarianesimo generalmente si coniuga ad un cambiamento dello stile di vita, ad un adattamento, una trasformazione di certe abitudini (lo si fa con uno scopo preciso). E’ molto importante che quelle trasformazioni si effettuino con cognizione di causa, nell’armonia e come risultato di una libera scelta. Le motivazioni personali e lo stato d’animo sono fattori determinanti per la riuscita di tali cambiamenti. “La differenza tra il nutrimento carnivoro e il nutrimento vegetariano sta nella quantità di raggi solari che contengono. I frutti e le verdure sono talmente impregnati di luce solare che si può dire che siano una condensazione della luce. Dunque, quando si mangia un frutto o una verdura si assorbe luce solare che non lascia in noi alcun residuo. La carne, al contrario, è piuttosto povera di luce solare ed è per questo che imputridisce rapidamente.”
GLI EFFETTI DELLA PAURA
“Avete mai pensato a cosa sentono gli animali nei macelli? Sono sensibili, a volte molto più dell’uomo. Quale paura, che spavento e che rivolta li agitano e li turbano! Percepiscono ciò che li aspetta ! Non possono esprimerlo ma le loro ghiandole reagiscono, secernendo ed emettendo degli umori carichi del loro odio e della loro angoscia: è un vero e proprio veleno che immettono prima nel loro sangue e poi in tutte le cellule del loro corpo. I Maestri conoscono quel veleno e gli scienziati lo scopriranno presto. Ogni discepolo deve osservarsi per diventare cosciente di ciò che accade in lui a seconda di quel che mangia, beve e respira. Quel veleno, che è il risultato della paura, non può essere neutralizzato o eliminato dalla carne né con la cottura né con il lavaggio; si diffonde ed agisce nell’organismo dell’uomo.” “In apparenza, la guerra è dovuta a questioni economiche o politiche, ma di fatto è il risultato di tutto il massacro che facciamo degli animali. La legge di giustizia è implacabile e obbliga l’umanità a pagare versando tanto sangue quanto quello che gli uomini hanno fatto versare agli animali. Quanti milioni di litri di sangue sparsi sulla terra gridano vendetta verso il Cielo! L’evaporazione di quel sangue attira non solo dei microbi, ma anche miliardi di larve e di entità inferiori del mondo invisibile. Noi uccidiamo gli animali, ma la Natura è un organismo, e uccidendo gli animali è come se toccassimo certe ghiandole di quell’organismo; a quel punto, le funzioni si modificano, e dopo qualche tempo scoppia una guerra tra gli uomini. Sì, perché si sono massacrati milioni di animali per mangiarli, senza sapere che essi erano legati a degli uomini, e quegli uomini devono quindi morire con essi. Uccidendo gli animali, si uccidono gli uomini. Tutti dicono che deve regnare la pace nel mondo, che non devono più esserci guerre… Ma la guerra durerà finché noi continueremo a uccidere gli animali, perché uccidendoli, è in noi stessi che distruggiamo qualcosa.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Gio Mag 16, 2013 1:01 pm | |
| "Grazie alla nutrizione noi riceviamo elementi indispensabili alla vita. Ma per poter beneficiare di tutto quello che la nutrizione ci apporta, non solo dobbiamo essere coscienti di ciò che l’atto di mangiare rappresenta per la nostra salute, ma dobbiamo fare anche un lavoro tramite il pensiero. Mettendo in bocca il cibo possiamo concentrarci sulla saggezza e continuare poi con la pazienza, la giustizia, l’amore, la purezza, l’umiltà, la riconoscenza ecc. Finché ci accontentiamo di mangiare senza fare questo lavoro col pensiero, assorbiamo unicamente la parte materiale del cibo, privandoci dunque di tutti quegli elementi sottili che sostengono la nostra vita psichica. Chi ha imparato a dirigere il proprio pensiero sugli elementi sottili che si possono captare unicamente con la concentrazione, sopporta meglio le difficoltà della vita quotidiana, diventa più forte, più paziente, più vigile e anche più sensibile alle manifestazioni della vita divina. "
Omraam Mikhaël Aïvanhov | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Lun Mag 20, 2013 7:37 am | |
| "Se gettate a terra una palla, essa rimbalza, e se la tirate contro un muro, ritorna indietro e vi colpisce. Ora, supponiamo che, camminando in montagna, vi divertiate a gridare una parola, un richiamo; che cosa succede? La montagna ve lo restituisce. Il suono, la parola hanno incontrato un ostacolo che li ha fatti rimbalzare. Dunque, se gridate: "Ti voglio bene!", da ogni parte l'eco vi risponderà: "Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene...". Se gridate: "Ti detesto!", da ogni parte l'eco vi ripeterà: "Ti, detesto, ti detesto..." Sono leggi fisiche, e le leggi fisiche sono un riflesso delle leggi psichiche, spirituali. Dobbiamo dunque capire che le stesse leggi regolano anche la nostra vita interiore. Continuamente con i nostri pensieri, sentimenti e azioni emettiamo onde benefiche o malefiche che viaggiano nello spazio fino a quando incontrano un ostacolo che ce le rimanda indietro, facendoci ricevere regali o bastonate. Eh si, ciò che si manda si riceve."
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Cosa dicono i grandi personaggi storici sull'alimentazione Lun Ott 21, 2013 5:52 pm | |
| "A cosa pensate quando mangiate? Ai vostri problemi di soldi, alle vostre pene d'amore, all'ultima parola offensiva che vi hanno detto?… In queste condizioni, come pensate di potere captare tutte le energie che contiene il cibo? Siete distratti, dispersi, inghiottite automaticamente, ed anche se così il vostro organismo è sostenuto, rinforzato, in effetti ha ricevuto solo gli elementi più materiali, quindi meno vivificanti. Non avete idea di tutte le energie di cui potreste beneficiare se sapeste veramente mangiare nel silenzio interiore, concentrandovi sul nutrimento per trarne le particelle eteriche, perché proprio quelle sono le particelle più benefiche. Allora, provateci: durante i pasti non pensate ad altro, almeno per una mezz'ora; lasciate stare tutto e concentrate la vostra attenzione su ciò che mettete in bocca, per poter trarre dagli alimenti le energie sottili che contribuiranno a modellare anche la vostra vita psichica."
Omraam Mikhaël Aïvanhov | |
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