Risposta di Enzo Nastati
La domanda denota molto acume e finezza di pensiero.
E' da notare come nell'antico Testamento non si parli mai di Spirito Santo ma solamente di Spirito. Solo nei Vangeli si parla di Spirito Santo. E' chiaro che la domanda "dovrebbe" sorgere in ognuno che vuole ricercare una fede cosciente e non tramandata o abitudinaria.
Per Spirito si intende la cosiddetta terza persona della Trinità. Mente il Padre è (per intenderci) il "progetto", e il Figlio "l'esecutore", lo Spirito è la parte divina presente in ogni cosa creata dal Figlio su “idea” del Padre (parlo in modo molto semplificato, altrimenti dovrei scrivere molte pagine).
Questa dunque è la Creazione nei suoi vari aspetti.
Nel Vangelo “appare” la dizione Spirito Santo al concepimento di Mariam e poi quando Gesù riceve in sé il Cristo al Battesimo al Giordano. E’ da notare che su Gesù scese lo Spirito Santo sotto forma di Colomba “… e discese lo Spirito il Santo su di lui, in forma corporea come di colomba; ed una voce da cielo si generò e divenne manifesta: “Tu sei il Figlio mio, l’amato spiritualmente, in te sono ben accolto” (Lc 3.22).
Ma ciò che chiarisce è Lc 4.1: “…Ma Gesù, pieno di Spirito Santo, si ritirò dal Giordano: e fu condotto nello Spirito nel deserto“. Qui troviamo la chiara differenza tra Spirito e Spirito Santo.
Cosa intende l’evangelista?
Per Spirito Santo si deve intendere la “parte” dello Spirito divino che è “sancita”, cioè “individualizzata” nell’uomo. E ciò avvenne solo con gli eventi legati a Gesù.
Ora noi siamo chiamati a divenire portatori di Spirito santo, poi di Figlio ed infine di principio Padre.
Questo è il cammino: da uno Spirito presente nella creazione, ad uno Spirito individualizzato che ci renderà Dei (come promessoci da Cristo).
Può bastare?
Grazie della domanda
Enzo