LA DISCESA DELL'IO COSMICO
L’Io cosmico, questo essere unico che crea, anima e muove tutto, infondendo se stesso differentemente nella multanime vita delle creature, quello del quale Dante disse:
La gloria di Colui che tutto muove
per l’universo penetra e risplende
in una parte piú, e meno altrove
è il vero Uomo completo, quell’Uomo che ininterrottamente si avvera all’interno dell’umanità, è Colui che scese da presso il Padre celeste in Gesú per essere manifestato, quale modello supremo della umana vita sulla terra, e che sarà attuato interamente nella famiglia degli uomini come signore del mondo, come coscienza del mondo, come Io del mondo, nell’interno d’ogni uomo singolo.Questo essere, alla fine, vivrà in ciascuno di noi, come il vero Io di ciascuno; e di Esso noi prendiamo, via via, coscienza sempre piú ampia e piú individuale, ma in una individuazione che tende a divenire socialità universale.Ed esso è già colui che ci dà la vita e il destino individuale, e la grazia di esser noi stessi. È Colui il quale, sebbene la nostra coscienza non sia ancora adeguata a Lui, già opera dall’interno di ognuno, creando il destino terrestre dei singoli e dei popoli, il Principe dei re delle nazioni, e il Signore dei cieli. In Lui, cioè in noi (poiché a Lui siamo uniti), in noi, umili uomini, sebbene ancora dubbiosi e pieni di ombre e di errori, in noi Egli opera come il creatore e il distruttore instancabile, il rinnovatore e il misuratore delle vicende e delle opere di ognuno, dispensando grazia e verità.
Arturo Onofri
Da Nuovo Rinascimento come Arte dell’Io - Ed. Laterza, Bari 1925, pp. 163-164