LA GRANDE PROMESSA DEL NATALE
Oggi è necessaria una decisione-essenza del pensiero, una volontà di inalterabilità dinanzi a tutto, ché tutto è suscitatore di dolore e delusione. Vi sono momenti di totalità dell’errore, si tocca questa totalità, e occorre essere piú che mai forti, eccezionalmente evocatori del principio di vittoria. Questo c’è: occorre scorgerlo, perché si sia congiunti con esso .È necessario riprendere sempre il filo della vita, il filo della inalterabilità adamantina,della imperturbabilità nel tumulto e della vittoria: della illimitata generosità e pazienza, cosí da trovare nel segreto della pazienza la vena perenne della forza, della forza invincibile. Nella comprensione e nella sopportazione trovare il segreto della invincibilità:nello scioglimento dell’antico nodo dell’anima all’asse spinale, per virtú della Croce adamantina, ritrovare l’immortale potenzad’Amore.
Ritrovare la calma originaria, la realtà dell’anima, oltre la maya dei moti senzienti,oltre ogni ira o dolore o sdegno o delusione:oltre è il puro soffio dell’atman che guarisce ogni male: ecco che cosa è degn ocontenuto della vita.Nel suo semplice porsi, l’Io contrappone a sé la propria negazione: genera cosí l’oggetto.Dunque l’oggetto nasce dal porsi dell’Io di cui l’Io non dovrebbe aver bisogno.Ma ne ha bisogno: genera cosí la paura, l’alterità:come dunque ritrovarsi? Riaversi? Èquesto il potere di superare il proprio porsi: e questo è l’atto d’Amore, il segreto del Graal.Risalire il porsi dell’Io. Ritrovare l’Io, l’assoluta sidereità. Il senso ultimo del processo.Assurgere all’eternità è l’atto continuo,
ma incolpevole, dello sperimentare mentale. Niente precede questo atto, che è il presupposto assoluto dell’essere umano: è l’Io. È il primo moto di ogni conoscere: è il sorgere puro, il sorgere sconosciuto, il momento in cui si è dall’infinito e si è lanciati nell’Infinito.
Da qui essere, da qui cominciare, è il vero ritornare all’eternità: il ritrovarsi, il vero vivere la vita, riconoscers iviventi nell’oceano della vita. Assurgere all’eternità, ritornare alla Luce, rinascere nella Luce, annientare la tenebra, essere vivi e vittoriosi.Si annuncia in questi giorni il ritorno della Iside-Sophia nell’anima dell’Iniziato solare. È questa la grande promessa del Natale:
che sia ritrovata l’Iside celeste, l’intelligenza divina, che sola può far rinascere la devozione, la forza segreta dell’anima cosciente. Oro rinasce, Osiride rinasce, il Christo non rinasce,perché ha vinto la Morte e ha fondato l’Amore eterno nel mondo, il Sacro Amore.È imminente la notte sacra alla Iside-Sophia: la Vergine che i moderni non possono piú trovare, perché rapita da Lucifero, uccisa dall’anima razionale. Il Christo fonda il Sacro Amore, ma occorre la Vergine,la Iside Maria, perché questo si realizzi nell’anima. Gli Egizi non perdettero Iside, perché essa dominaTifone-Ahrimane, perciò poté ritrovare Osiride. Oggi manca la Iside-Maria, capace di ritrovare il Christo.Il Natale è il simbolo di una tale possibilità. Ora è decisivo realizzare tale possibilità.
Massimo Scaligero
Da una lettera del dicembre 1975