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| Titolo: La politica - Massimo Scaligero Mer Gen 16, 2013 11:22 am | |
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Su tutta la Terra, la politica mostra, attraverso il linguaggio degli eventi, di aver esaurito il suo còmpito, ma perciò di tendere ad arrogarsi i còmpiti di un’èra che non le appartiene. All’osservatore autonomo, la politica risulta sostanzialmente una forma vuota usata da forze del passato, da correnti volte a sopravvivere illegittimamente, sostituendosi all’elemento di coscienza e di responsabilità appena affiorante nell’uomo. Con inusitata categoricità oggi la politica viene affermata come un presupposto assoluto, mentre quello che, sia pure attraverso serie difficoltà, affiora di pregnante nell’uomo è l’elemento interiore dell’autonomia, capace di edificazione sociale, fuori del canone politico. Proprio per questo, essendo la presente l’epoca dell’anima cosciente, la politica sopravvive come un passato : come un mondo che ha esaurito il suo còmpito, epperò è morto. V’è una nuova direzione dell’uomo, a cui la politica non può sostituirsi: la scelta della sua libertà e della sua responsabilità. La politica agisce ormai come una trascendenza: si erige sull’uomo come un potere tendente a operare in luogo della sua coscienza etica: a fare sue le esigenze della libertà, perché non passino attraverso lui. Perciò la Democrazia, la cui vocazione è giusta, ha la vita difficile. Non è il Marxismo né l’Americanismo, ma la Politica, il potere automatico impersonale inafferrabile nella sua metafisicità quotidiana. I contestatori, i neo-rivoluzionari, oggi dovrebbero aprire gli occhi, per capire che cosa veramente deve essere mutato, e come non sia mutabile mediante lotte fisiche, bensí per virtú di idee ordinatrici: idee autonome, non condizionate da fedi politiche: idee capaci di agire soprattutto grazie al loro potere originario, come atti rinnovatori della coscienza, epperò della realtà sociale.
Da- Massimo Scaligero - Lotta di classe e karma, Perseo,Roma 1970. | |
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