L’evoluzione del mondo e l’uomo: l’Era Post-Atlantica
Occorre distinguere un primo periodo terrestre post-atlantico, in cui domina la “cultura indiana”, un secondo periodo post-atlantico, in cui predomina la “cultura paleo-persiana” e un terzo in cui si sviluppa la “cultura egizio-caldaica”. Quando qui si parla degli “antichi indiani”, non s’intende alludere naturalmente all’attuale popolo generalmente chiamato con quel nome. Durante lo sviluppo della seconda e della terza epoca post-atlantica, anche questa antica “cultura indiana” di cui qui si parla, sviluppa una seconda e terza epoca. Ed è appunto a questa terza epoca, che ci si riferisce quando si parla ordinariamente dell’antica India. Per ciò che riguarda invece la prima epoca indiana, non esistono documenti esteriori.
Un tratto caratteristico di questa cultura, condusse più tardi alla divisione degli uomini in caste. Gli abitanti dell’India sono infatti i discendenti di quegli Atlanti che appartenevano alle diverse categorie di uomini: di Saturno, di Giove, di Marte, ecc. Per mezzo degl’insegnamenti occulti, gli uomini compresero che l’anima non s’incarnava in una determinata casta per caso, ma perché essa stessa determinava il proprio destino e fu appunto questa reminescenza a determinare successivamente la divisione in caste, tipica della società indiana. Le idee errate sulla reincarnazione si diffusero, purtroppo, largamente fra i popoli, dopo lo sprofondamento di Atlantide e gli uomini andarono sempre più confondendo le idee vere con quelle errate.
Gli atlantici, durante il sonno, penetravano nell’ambiente del mondo spirituale, i loro discendenti invece avevano anch’essi delle esperienze nel mondo spirituale, ma in uno stato anormale intermedio fra sonno e veglia, durante il quale risorgevano in loro delle immagini del tempo antico, in cui i loro antenati avevano vissuto. Essi si credevano così le reincarnazioni di quei medesimi uomini e di conseguenza si diffusero in tutto l’ambiente terrestre, delle idee sulla reincarnazione in perfetta antitesi con la giusta dottrina degli iniziati.
Dopo la catastrofe atlantica, in seguito alle continue migrazioni, da occidente verso oriente, si stabilì nelle regioni dell’Asia occidentale, una collettività umana, i cui discendenti sono conosciuti nella storia sotto il nome di popolo persiano. Essa costituì il secondo grande periodo di cultura post-atlantica, che fece seguito al periodo della cultura indiana. I popoli di questo secondo periodo, ebbero un compito diverso rispetto al precedente popolo indiano e di conseguenza le loro disposizioni, le loro aspirazioni, non furono più rivolte soltanto verso il mondo soprasensibile.
Essi si dimostrarono specialmente adatti al mondo fisico-sensibile, imparando ad amare la terra e ad apprezzare ciò che se ne può trarre. Per essi non esisteva il pericolo che l’aspirazione verso il soprasensibile li distogliesse dalla materialità fisica; esisteva piuttosto il pericolo opposto e cioè che la tendenza verso quest’ultima, facesse perdere loro del tutto, il contatto con il mondo soprasensibile. Anche i santuari degli oracoli, che dall’antica Atlantide erano stati trasferiti in quella regione, portavano questa impronta e di conseguenza le forze che l’uomo poteva acquistare per mezzo delle esperienze nel mondo soprasensibile, venivano coltivate ora nei santuari, in modo da sottomettere i fenomeni della natura ,agli interessi personali dell’uomo.
Rudolf Steiner