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| Titolo: Carl Gustav Jung - Psicologia e alchimia (1944) Sab Giu 16, 2012 10:55 am | |
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Carl Gustav Jung, Psicologia e alchimia (1944), in Opere, vol. XII, Bollati Boringhieri, Torino, 2001, p. 271.
“L'immaginazione è l'astro nell'uomo, il corpo celeste o superceleste." Questa sorprendente definizione getta una luce tutta particolare sui processi fantastici collegati all'Opus: non dobbiamo cioè immaginare affatto che si tratti di spettri immateriali, come siamo soliti concepire le immagini fantastiche, bensì di qualcosa di corporeo, di un corpus sottile di natura semispirituale. In un'epoca nella quale non esisteva ancora una psicologia empirica dell'anima, necessariamente regnava un simile concretismo; poiché tutto ciò che era inconscio era, se attivato, proiettato sulla materia, veniva cioè incontro all'uomo dall'esterno. L'imaginatio o l'immaginare è dunque anche un'attività fisica, che si inserisce nel ciclo delle trasformazioni materiali che determina e da cui a sua volta viene determinata. In questo modo l'alchimista entrava in rapporto non solo con l'inconscio, ma direttamente anche con la sostanza che sperava di poter trasformare per mezzo dell'immaginazione.
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