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| UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA | |
| | Autore | Messaggio |
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Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Gio Mar 24, 2011 6:21 pm | |
| Benvenuti a tutti.
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Ultima modifica di Admin il Gio Lug 21, 2011 8:00 pm - modificato 3 volte. | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Gio Mar 24, 2011 6:24 pm | |
| Sperando di fare cosa gradita vi riporto un commento di Enzo Nastati sull'argomento " Un Ponte tra Antroposofia e Missione Divina"
Tutti noi cerchiamo Dio (per uniformare non lo chiamerò in altro modo). Egli è portatore di tre Principi che il cristianesimo chiama Spirito Santo, Figlio e Padre. La creazione è proceduta dal Padre allo Spirito Santo attraverso il Figlio. Noi, in quanto esseri creati, siamo chiamati a risalire dallo Spirito Santo, al Figlio al Padre e questo attraverso tre vie in sé distinte e che possono essere percorse anche contemporaneamente. Per quello che io ho compreso la via dello Spirito Santo è quella che ci illumina nella Via, essa è stata iniziata da Abele, è la via sacerdotale, la via della conoscenza del divino, la via del "mutate mente" dei Vangeli (tradotto spesso con "fate penitenza"!!!) la via sapienziale oggi metamorfosata proprio nell'Antroposofia. Penso che il rapporto tra l'Essere Antroposofia - Iside - Lucifero sia conosciuto.
La seconda via, quella del Figlio, è quella del discernimento della Verità tra il Bene e il Male e quindi la via che ci dona la forza per trasformare il Male in Bene. E' la via di Seth (il figlio della consolazione, così lo caratterizza la Genesi). E' la via del cuore, della conoscenza del cuore, della saggezza, della compassione. E' il "mutate seno" (o per meglio dire “mutate la qualità del vostro abbraccio”) dei Vangeli (tradotto con "fecero festa", vedi parabola del Figliol Prodigo). Ebbene questa via oggi trova manifestazione nel movimento degli Apostoli della Fede (o Missione Divina, o “Opera” e altri similari). Penso che anche il rapporto tra il Principio Figlio – cuore (con il mistero del Sangue) – Michele – Sole sia conosciuto.
Infine abbiamo il sangue che così rinnovato dalle due correnti precedenti irradia in tutto il corpo (permettendo la liberazione del Fantoma o Corpo Incorruttibile o Corpo Glorioso). Questa è la Via del Padre che ci porta alla Vita Eterna, la via di Caino, oggi manifesta nel movimento della Rosa Croce.
Tutte e tre queste vie erano morte e il Gesù le ha resuscitate. Esse corrispondono infatti alle tre resuscitazioni operate dal Gesù: nell’ordine abbiamo la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain e la resuscitazione di Lazzaro (che diventa Giovanni evangelista). E anche questo dovrebbe essere conosciuto da chi si applica con forza interiore nello Studio.
Quindi: forse che lo Spirito Santo contrasta con la via del Figlio o del Padre? O viceversa? O siamo noi che non vediamo l’insieme del progetto divino, le mille strade che il suo infinito amore ha preparato per tutti noi?
Guardiamo alla vita di R. Steiner: ha “iniziato” come “studioso” e “annunciatore” della venuta nel piano eterico del Cristo (la fase Spirito Santo- soc. Teosofica), ha “proseguito” come rinnovatore delle arti (la fase Figlio, artistica, drammi mistero, Calendario dell’Anima, fondazione della prima SA), infine ha “concluso” come “pratico” (la fase Padre, con la biodinamica, la pedagogia, la triarticolazione, ecc. ecc.). E noi? Per essere completi, per tornare a Dio non dovremmo forse sviluppare tutti e tre questi aspetti? Io penso che il tempo sia oramai MOLTO maturo per una visione olistica delle tre vie di iniziazione cristiana, perché di iniziazione si tratta e non di studio, o preghiera o sterile attivismo.
Mutare mente, per mutare la qualità del nostro abbraccio, per essere chiamati a diventare strumenti di Dio
Enzo Nastati
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Lun Mag 02, 2011 5:45 pm | |
| Commento di Enzo Nastati.La Missione Divina o "Opera" Un modo per collegarci con la manifestazione del Cristo nel piano eterico
Più volte, nella nostra rivista, abbiamo parlato del fatto che siamo nell'epoca della manifestazione del Cristo nel piano della Vita, nel piano eterico: avvenimento annunciato ampiamente nei Vangeli (Mt 24,30; Me 14,62; Le 21,27). Questa manifestazione è incominciata per tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso cosciente di Incontro con il Cristo e le "porte del Cielo" hanno iniziato ad aprirsi circa trentatré anni dopo la fine del Kali Yuga (o Epoca Oscura, l'epoca in cui la stragrande maggioranza degli uomini ha perduto il collegamento con il mondo spirituale), epoca finita nel 1879. Nel 1932, allo scadere del primo ciclo di 33 anni, ossia del primo ciclo cristico, c'è quindi stato l'inizio della manifestazione del Cristo sul piano eterico per tutti gli uomini che anelavano a ciò. Per impedire questo evento spirituale determinate forze dell'Ostacolo si sono scatenate: esse sono le stesse forze che duemila anni fa hanno compiuto la strage degli innocenti.Dato che al centro di questa manifestazione anticristica prende avvio dalla Mitteleuropa si comprende che stiamo parlando del nazismo e di Adolf Hitler, il quale riteneva (erroneamente) che il Cristo stesse per manifestarsi nuovamente sul piano fisico e quindi ha attuato lo sterminio metodico degli Ebrei (oltre che degli antroposofi). Quando le forze oscure che hanno agito dietro Hitler hanno percepito che la manifestazione cristica non era sul piano fisico bensì su quello eterico, hanno incomincia ad agire per la distruzione del piano eterico, del piano della vita, e la prima nuova azione devastante di a queste forze oscure è stata ispirare l'esplosione delle bombe atomiche sul Giappone. Questa rinnovata azione si chiama, nell'aspetto più ampio del termine, inquinamento, fenomeno di cui tutti noi, e con noi tutti i regni naturali, siamo vittime ed in parte anche attori. Queste azioni sono perpetuate da quelle forze anticristi che che affermano: "se riusciamo a distruggere il piano eterico, "Lui" non ha più dove manifestarsi"; la grande battaglia in atto è quindi "per" il piano eterico.
La manifestazione del Cristo Eterico in Italia: la chiamata del 1936
Con l'attuale manifestazione sul piano eterico, la cosiddetta Parusia del Cristo, il Cristo ripercorre gli avvenimenti di 2000 anni fa in Palestina, però su questo nuovo piano. Dato che la legge del ritmo, o della ripetizione, è sempre presente, il Cristo, nel 1936 a Roma, ha raccolto spiritualmente intorno a sé dodici persone che cominciarono a ricevere dei segni, sotto forma di visioni o voci interiori, che testimoniavano la chiamata nei loro confronti del mondo spirituale. Erano persone umili e con pochissima cultura ma, contrariamente alle logiche del nostro mondo, furono scelte per ricevere una importantissima missione: una Missione Divina. Fra di essi c'era Basilio Roncaccia, un carrettiere in pensione che faceva il portiere in uno stabile a Roma che fu il vero fulcro del movimento. L'istruzione durò tre anni, quindi fino al 1939, e si realizzò attraverso comunicazioni verbali o scritte che alcuni di questi nuovi apostoli ricevevano. Questa modalità manifestava chiaramente degli aspetti di forma "vecchia", incosciente, di comunicare con lo Spirito: ora siamo invece chiamati ad un rapporto sempre più cosciente.
Nel 1939, lo Spirito Santo inviò questi dodici apostoli che erano stati da Lui chiamati (questa è la cosiddetta "Prima risoluzione" o "Prima chiamata") in tutta Italia, a due a due, per operare nel nome della Santissima Trinità, che tramite loro elargiva miracolose guarigioni nel corpo e nell'anima. Gli Apostoli si recavano gratuitamente dovunque venissero chiamati intraprendendo anche lunghi viaggi e ciò per la durata di un mese, senza sentire il bisogno né di mangiare né di dormire e senza avvertire fatica, freddo o qualsiasi altro disagio, come il fatto che quando pioveva non si bagnavano.Trascorso tale periodo lo Spirito richiamò gli apostoli presso le loro case, invitandoli a non andare più in giro fino ad un Suo nuovo comando.
I Comandi detto Spirito
Lo Spirito ha dato delle semplici istruzioni a questi primi Apostoli. "Gratis avete ricevuto e gratis date" è sicuramente la fondamentale. Altrettanto fondamentali sono i cinque "requisiti" che lo Spirito ha chiesto per chi desidera ricevere tale Opera; essi sono: credere nella Santissima Trinità, credere in Maria Santissima Madre di Dio, credere in Gesù Cristo suo unico Figlio, rispettare i Dieci comandamenti e credere che Dio è medico e medicina. Questa professione e impegno di fede sono sufficienti per essere atti a ricevere l'Opera, il battesimo di Fuoco. Quello che lo Spirito poi richiede è un atto di ringraziamento, cioè il fare la S. Comunione o in Chiesa (Comunione Sacramentale) o una Comunione Spirituale da offrirsi come "ringraziamento" per la Grazia ricevuta.
Al lato pratico l'Opera viene trasmessa, dietro espressa richiesta, da un Apostolo (che a sua volta l'ha ricevuta) mediante il segnare con tre piccole croci la fronte e il cuore del soggetto. A ciò segue l'imposizione della mano destra sul capo. Il segno della croce apre e chiude il tutto. Le tre croci indicano che vengono tolti gli impedimenti ai tre mutamenti di mente e cuore, la mano sul capo indica la discesa dello Spirito Santo. La croce iniziale e finale indica che si opera nel Cristo. I tre segni di croce sulla fronte ci riportano al segno di riconoscimento che hanno i seguaci dell'Agnello, segno che caratterizza i 144.000 dell'Apocalisse.
Entrare in questo cammino significa entrare nel "Vangelo vivente" e per tre anni si viene educati direttamente dallo Spirito, che farà sì che si diventi suoi degni servitori al fine di realizzare la volontà del Padre in Terra. Egli può mettere subito la nostra fede alla prova, oppure può sembrare che non succeda nulla per alcuni mesi. Spesso avvengono delle guarigioni, anche immediate e miracolose, perché Lui è il vero Terapeuta.
La seconda chiamata
Un ulteriore gruppo di dodici apostoli (la cosiddetta "seconda risoluzione" o "seconda chiamata") fu chiamato nel 1947 e fra questi c'era Rino Celin di Padova. "Ovviamente" l'Opera della Missione Divina non venne riconosciuta dalla gerarchia ecclesiastica ufficiale che cercò di reprimere il movimento, accu¬ando Basilio Roncaccia di plagio ed arrivando al punto di farlo arrestare e rinchiudere in carcere. Basilio però venne riconosciuto ben presto innocente e rimesso in libertà. Venne anche fatto rinchiudere in ospedale psichiatrico come pazzo visionario. Finché era ricoverato guarì con l'Opera molti malati e poi alla fine, riconosciuto sano, fu dimesso.
Anche Rino Celin, accusato di plagio e di esercizio abusivo della professione medica fu arrestato, questo nel 1980, ed anch'egli venne poi riconosciuto innocente con formula piena.
Non tutti gli uomini di chiesa sono, o sono stati, contrari all'Opera. Si racconta che persino un cardinale si sia recato, attorno al 1939, da Basilio Roncaccia per essere "operato", solo che, forse per evitare di essere riconosciuto, vestì per l'occasione abiti civili. Basilio però lo redarguì chiedendogli perché non avesse avuto il coraggio di presentarsi con l'abito talare. Egli fu comunque guarito da un tumore. La storia dell'Opera è costel lata da segni che il mondo spirituale ha dato agli Apostoli per rafforzarne la fede e non solo agli Apostoli chiamati ma anche a molti altri.
Ma la figura di Rino Celin merita un ulteriore approfondimento. Persona semplice, aveva frequentato la scuola elementare fino alla quarta classe, e dopo aver conosciuto l'Opera sentì nascere in sé un vivo desiderio di conoscenza. Cominciò un'intensa attività di ricerca partecipando a vari gruppi di studio: i teosofi, la "Scuola Arcana", il "Gruppo San Francesco", fino all'incontro fondamentale con l'Antroposofia attraverso il dottor Ivo Beni, noto antroposofo e cultore di agricoltura biodinamica (oltre che rabbino, musicista, poliglotta, medico dentista, astronomo, ecc.) che dimorò saltuariamente per circa 10 anni a casa di Rino Celin.
In quel periodo Rino conobbe le opere dello Steiner, esercitò a fondo la biodinamica ed assieme ad Ivo Beni costruì la prima cabina per la cristallizzazione sensibile, strumento che permette di evidenziare le caratteristiche sottili vitali delle sostanze, secondo un metodo insegnato da Rudolf Steiner. Nel 1955 anche Kabish, che aveva conosciuto in gioventù lo Steiner, collaborò con Beni per interrare i preparati biodinamici sul terreno di Rino Celin. Anche Livia Baratto Gentilli, esperta di euritmia, frequentò la casa di Celin, dove tenne anche delle lezioni. Attorno a Rino Celin venne così a formarsi un movimento di ricerca ed approfondimento del Vangelo di notevoli dimensioni.
La terza chiamata Nella Pasqua 1974
lo Spirito "chiamò" una terza volta all'interno della cerchia di persone che facevano riferimento a Rino Celin. Lo Spirito "chiamò" 28 Apostoli di cui 14 maschi e 14 femmi¬ne a loro volta composti da 7 "anziani" e 7 "giovani". Questi individui ricevettero il compito di diventare Apostoli del Cristo. Questi iniziarono a riunirsi ogni mese per molti anni al fine di essere istruiti in modo diretto e specifico dallo Spirito. Attorno agli anni '90 in occasione della S. Pasqua la chiamata a divenire Apostoli del Cristo è stata estesa a tutti gli Apostoli della Fede, a tutti i componenti del Popolo degli Eletti.
Ed ora?
Seguendo le date indicate si può comprendere che il ciclo Cristico di 33,3 anni ha come "momenti focali" i seguenti anni: Pasqua 1936, estate 1969 ed autunno 2002. Queste date racchiudono i tre periodi finora espressi dalla Missione Divina, dal Popolo degli Eletti in Italia. Da questo punto di vista la prima fase si può caratterizzare come quella dell'apprendimento, della "scuola" (e quindi di pensieri "luminosi"), segno caratterizzante è lo studio collettivo del Santo Vangelo.
La seconda fase è la fase "sociale" (quindi giuridica, e pertanto legata alla sfera del sentire), con il formarsi di Gruppi, Comunità, Cooperative, Società di Mutuo soccorso, scuole, campi scuola, ecc.
La terza fase inizia con il 2002, ed è legata alla malattia e morte di Rino Celin (dicembre 2003) e la si può caratterizzare come la fase della Volontà che si trasforma in Amore, fino a raggiungere il Divin Amore. In questa fase molto probabilmente non vi sono e non vi saranno più figure di spicco come furono Basilio e Rino, non vi saranno più questi carismatici che aggregano attorno a sé centinaia e migliaia di appartenenti al Popolo degli Eletti: ora siamo chiamati a formare delle Comunità coscienti ispirate al principio della fratellanza cristica ed ogni Comunità sarà come un soggetto autonomo (con le sue prove ed i suoi Doni) nel suo cammino di crescita spirituale.
Il ritmo del 72 nello Missione Divina
Vi è anche un ulteriore punto di vista che merita essere affron¬tato. La vita di ogni essere umano è profondamente legata al numero 72. Infatti per svilupparsi completamente ognuno di noi è chiamato a trasformare i suoi nove "corpi" e per ognuno di essi impiega circa 7 anni. Si arriva così ai 63 anni, età alla quale il karma dovrebbe essere completamente pareggiato e si è quindi pronti per una nuova incarnazione, per una nuova "scuola di vita". Per preparare questa incarnazione il mondo spirituale ci dona altre 9 anni di vita, ossia un anno di preparazione per ognuno dei corpi "futuri". Si arriva così al fatidico 72, numero degli anni necessari per completare il lavoro che ci eravamo prefissati (nei 63 anni) e per preparare il canovaccio della prossima esistenza (i 9 anni). Ovviamente non è "obbligatorio" morire a 72 armi: gli anni che sempre più spesso ci vengono concessi "in più" (vedere l'aumento della vita media) sono da vedersi come una grazia donataci per far arretrare sempre più le forze di morte.
Il 72 è anche il numero dei discepoli di Gesù, il numero dei nostri battiti cardiaci e, in ultima analisi, è il numero che collega la realtà terrestre (il microcosmo) con il Cosmo (il macrocosmo). Quanto esposto vale anche per le Entità comunitarie. Quindi anche la Missione Divina nel 2008 ha "compiuto" i suoi 72 anni (1936 più 72) e quindi si trova in una situazione di "morte e rinascita", rinascita su un altro piano con altre forme (o... nessuna forma "esteriore"...?).
ENZO NASTATI (estratto da "II Popolo Eletto" dell'Autore)
Ultima modifica di Admin il Lun Lug 18, 2011 8:43 am - modificato 1 volta. | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Lun Mag 02, 2011 7:33 pm | |
| Colui che ha già ricevuto il Battesimo di Fuoco, lo trasmette ponendo la mano sul capo del fratello, agendo solo come tramite verso il Mondo Spirituale, che è chi in effetti concede tale Dono. Immagine fotografica al museo Nazionale di Atene. Dalle varie interpretazioni che possiamo cogliere, possiamo vedere il discepolo che riceve il dono Dell'io ( il bastone verticale)dal Mondo Spirituale, mentre il proprio spirito guida ( dietro di lui) pone la mano sul capo, agendo da tramite.
( Sempre estratto da " Il Popolo Eletto)
Ultima modifica di Admin il Lun Lug 18, 2011 7:48 pm - modificato 2 volte. | |
| | | paolino
Messaggi : 23 Data d'iscrizione : 08.04.11
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Sab Mag 07, 2011 12:18 pm | |
| buona giornata a tutti.
vorrei porre una domanda sul discernimento più specifcatamente il discernimento degli spiriti per poter diventare effettivi strumenti di Dio nell'operare la Sua volontà e non secondo scelte motivate dall'ego o dalla mente che mente.
esso è conseguibile da tutti o un particolare dono concesso ad alcuni come dice Paolo in 1Corinzi 12:10 e come avvenuto con la Missione Divina in cui "..solo alcuni...secondo una modalità di forma vecchia, incosciente..." comunicavano con lo Spirito?
e se conseguibile da tutti, come penso, si conquista con ..... "Mutare mente, per mutare la qualità del nostro abbraccio, per essere chiamati a diventare strumenti di Dio" ...... o ricevendo determinati doni dell'Opera per cui è consentito "chiedere ed avere risposte"?
e chi non ha ancora questo dono si affida a chi ce l'ha ?
grazie dell'attenzione. paolo | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Lun Mag 09, 2011 12:33 pm | |
| Buongiorno Paolo, riporto la risposta di Enzo Nastati
La domanda che poni non è da poco ed io posso dire solo quel poco che ho compreso. E' indubbio che san Paolo ha "visto giusto" quando ha posto questa facoltà spirituale come la più alta da conseguire per essere sempre testimoni della Verità, anzi, per "Essere Verità" noi stessi. Il percorso che tu ipotizzi è sicuramente corretto, ed è solo grazie ad un lungo lavoro di pulizia interiore che si può giungere a quella forma di dialogo con il mondo dello Spirito che ci permette di porre allo Spirito delle domande e delle contro domande. Ecco, le contro domande sono la verifica per il discernimento degli spiriti. Faccio un esempio. Se chiediamo allo Spirito riguardo una situazione e riceviamo risposta, si può porre la contro domanda: "Mi stai dicendo che..." In questo modo se è un "altro" spirito che prima ci ha risposto, con questa contro domanda "torna" lo Spirito di Verità e quindi non si cade in errore. In altre parole è lo Spirito di Verità che ci permette di avere il discernimento degli Spiriti. Tutto ciò presuppone di avere ricevuto il Dono spirituale della Comunicazione, ossia il sesto o settimo Dono ed essere sempre molto ben "centrati" nell'Io Superiore quando si "chiede". Con l'occasione preciso che in questa nostra epoca lo Spirito vuole donare molto agli uomini perchè vuole che l'umanità salga a Lui grazie all'azione salvifica operata dal Cristo nel piano eterico. Ciò per dire che oggi se si "cerca", si "lavora" e si "testimonia" adeguatamente, è relativamente più facile salire al Dono della Comunicazione. Nell'attesa è necessario "fidarsi" di persone che hanno questo Dono spirituale.. Grazie per la domanda. Enzo Nastati | |
| | | Dania Panozzo
Messaggi : 27 Data d'iscrizione : 07.09.11
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Sab Set 24, 2011 3:41 pm | |
| 'Da tutte le cose l' Uno e dall' Uno tutte le cose: chi avrà compreso quest' Armonia Divina potrà accendere una Fiaccola nella notte della sua Vita' (Eraclìto). Merit-Enn. | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Dom Set 25, 2011 11:27 am | |
| Risposta di Enzo Nastati
Comprendere l'Uno, l'Infinito Uno e comprendere che anche noi siamo Uno, infinito Uno perchè discendiamo dall'Infinito Uno, è la chiave della salita al Padre. Voi siete dei ci dice il Cristo nei Vangeli... Grazie Enzo | |
| | | Dania Panozzo
Messaggi : 27 Data d'iscrizione : 07.09.11
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Mer Ott 05, 2011 9:38 am | |
| Fin da quando ero molto piccola mia nonna materna mi narrava di esser stata un' Apostola del Movimento spirituale di Basilio Roncaccia, e io posso, in questa sede, sebbene essa si trovi ora, da 5 anni terrestri, nella Vera Casa, raccontare di come essa, recandosi nei luoghi di sofferenza dai quali era chiamata per prestare il suo aiuto, portava sollievo, guarigione e benessere anche a coloro i quali erano afflitti da malattie incurabili; io ricordo che, quando ero insieme a lei tutto assumeva un contorno di magnifica Pace e Serenità, come se davvero, un pezzo di Cielo fosse, costantemente, insieme a me! In ricordo di Angela, mia nonna, un vero Angelo tra gli Angeli. Merit-Enn. | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Mer Ott 05, 2011 6:30 pm | |
| Cara Dania le riporto il commento di Enzo Nastati
Chi non solamente ha il "titolo" di Apostolo (della Fede), ma ha camminato nella Via che il Maestro dei maestri ci indica, irradia da sé un pezzetto di Paradiso. Nei suoi occhi, acutissimi, si scorge un mare di pace, serenità, armonia. Egli è sempre pronto al sorriso, sorriso che gli illumina il volto di luce indicibile perchè egli "è" un Apostolo del Cristo e quindi ne è portatore agli uomini. Congratulazioni vivissime per l'esperienza avuta con la preziosa nonna Angela. Grazie Enzo | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA Lun Nov 21, 2011 11:25 am | |
| Un pensiero sul sorriso:
"Il sorriso è già un saluto, un segno di riconoscenza che ciascuno rivolge alle persone che incontra, prima ancora di farlo con le parole, ed è quindi importante badare a ciò che si esprime attraverso un sorriso. Certo, non si tratta di crearsi un sorriso artificiale studiandosi allo specchio. È necessario che il sorriso, che deve esprimere bontà, dolcezza e comprensione, venga spontaneamente da dentro.
Se siete capaci di scendere nelle profondità del vostro essere per cercarvi il silenzio e la luce, gli scultori che sono in voi sapranno quali nervi e quali muscoli tendere o rilassare. Potete fidarvi di loro. Volendovi costruire un sorriso, rischiate che quel sorriso vi deformi più di ogni altra cosa. Lavorate quindi con l’amore, la speranza e la fede, e affidatevi all’ispirazione dei vostri scultori interiori."
Omraam Mikhael Aivanhov
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| Titolo: Re: UN PONTE TRA ANTROPOSOFIA E MISSIONE DIVINA | |
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