Per chi consegua la conoscenza spirituale, il processo del conoscere è qualcosa di ben differente da ciò che s'intende di solito. Esso diviene la realizzazione completa dell'antica e bella sentenza: "Conosci te stesso!" Ma non c'è nulla di più pericoloso, sul terreno della conoscenza, che il fraintendere quelle parole; e questo avviene oggi anche troppo spesso. Non poca gente interpreta quella sentenza a questo modo: che non bisogna più guardarsi attorno nel mondo, ma che basta mirare fisso al proprio intimo per cercarvi tutta quanta la spiritualità. L'antico motto non potrebbe venir frainteso in modo peggiore. Occorre rendersi conto che una vera conoscenza superiore significa il progresso da un certo punto di vista (già prima raggiunto) a un nuovo punto di vista. Se si prende per disciplina di autoconoscenza il puro e semplice covare i propri sentimenti, allora si continuerà a vedere solo ciò che si è sempre visto. In questo modo non si consegue nulla di nuovo, ma solo una conoscenza (nel senso oggi corrente della parola) del proprio io inferiore. L'interiorità dell'uomo non rappresenta che una delle due parti necessarie a una vera conoscenza; l'altra deve integrarla e senza le due parti la cosa è incompleta. Per mezzo dell'interiorità l'uomo potrà giungere a sviluppare in sé gli organi di conoscenza superiori. Ma come l'occhio, in quanto organo di senso fisico, non può scorgere il Sole se non guardando fuori di se stesso, appunto verso il Sole, così anche l'organo di conoscenza spirituale deve rivolgersi all'esterno, cioè verso l'ambiente spirituale, per poter veramente conoscere. Il concetto di "conoscenza" nei tempi in cui le cose spirituali venivano concepite in modo più reale di oggi, aveva un significato molto più profondo di quello odierno. Ricordate che nella Bibbia sta scritto: «Adamo conobbe sua moglie» (Genesi 4, 1), e così pure di questo o di quell’altro dei patriarchi, che «conobbe sua moglie». Non è molto difficile comprendere che con quelle parole s'intende parlare della fecondazione. Anche il detto «Conosci te stesso!", utilizzato nell'espressione greca, non vuol dire: guarda sempre e solo solo dentro di te, bensì: feconda il tuo io con ciò che fluisce dal mondo spirituale! Feconda te stesso col contenuto del mondo spirituale!
Rudolf Steiner - Da "Il Vangelo di Giovanni"