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| Titolo: Il rapporto del nostro cammino con il gioco degli scacchi Mer Lug 03, 2013 6:12 pm | |
| Estratto da una dispensa di Enzo NastatiIl rapporto del nostro cammino con il gioco degli scacchi
Gioco ludico o esperienza iniziatica?
Questo lavoro è un estratto dalla nuova dispensa "Un cammino di Amore verso l'Infinito Uno" di Enzo Nastati. In tale lavoro viene presentata, fra l'altro, una nuova articolazione delle Gerarchie Superiori, andando oltre la visione già conosciuta della Santissima Trinità. Ciascuna Trinità si articola in un aspetto Padre, un aspetto Figlio ed un aspetto Spirito Santo ed inoltre assume una caratterizzazione "maschile" ed una caratterizzazione "femminile" a seconda della quaità dell'azione che consideriamo. Procedendo per così dire in "risalita", partendo dalla Terra troveremo la Santa Trinità, in cui la Terra è immersa, il cui confine è la cintura zodiacale e che si caratterizza per essere il mondo della manifestazione rigida, il mondo delle Forme. Abbiamo poi la Santissima Trinità: tutto il cosmo creato e visibile ai nostri occhi, è intessuto di Luce, Saggezza e Coscienza. Il Tutto del Tutto (o Trinità dell'Amore e della Vita), appartenente al mondo dell'Immanifesto, da cui sgorga la Vita che fluisce in tutto il cosmo manifesto. Giungendo con la nostra coscienza a questo livello possiamo giungere al superamento del Bene e del Male. Al di sopra di tutto (da non intendersi in senso spaziale) troviamo l'Infinito Uno, il cui attributo è il purissimo Amore. L'Infinito Uno si articola in Sposo e Sposa e da tale purissimo Amore ha origine tutto quanto precedentemente elencato, fino a giungere all'uomo, minuscolo frammento di quel purissimo Amore, che è chiamato a scoprire in sé tale purissimo Amore sepolto dalle forme, dalle paure e dalla morte per farlo risplendere nella Libertà e divenire così una nuova Gerarchia.
Ci rendiamo conto di avere solo dato un breve e non esaustivo elenco di un argomento potenzialmente infinito, rimandiamo pertanto al lavoro sopra citato per l'approfondimento, ben consapevoli di essere ai primi passi di questa conoscenza. Troviamo però interessante notare come nel gioco degli scacchi si rifletta esattamente sia l'articolazione di tutte queste Trinità sia il loro "modo di muoversi". Innanzi tutto dobbiamo dire che gli scacchi non sono un "gioco" ma, come le carte, la dama, la pelota, il calcio, ecc. ecc. sono un modo per far fluire messaggi spirituali in forma indiretta all'umanità. Osserviamo le caratteristiche principali di questo "gioco" millenario:
La scacchiera: è il campo su cui giocare, il campo di "battaglia". Essa è quadrata (simbolo del piano della manifestazione, dei 4 elementi, dei 4 corpi dell'uomo, ecc.) e rappresenta il femminile. Essa è suddivisa in 8x8 caselle (l'8 è il numero che rappresenta il completamento dell'anima, le forze della trasformazione interiore) per un totale di 64 quadrati (ossia per un totale di "10" dato che 6+4 genera il 10. la completezza del percorso per salire all'Io Superiore -come i 10 Comandamenti ci ricordano) e di colore opposto (simbolo della lotta tra Bene e Male, dell'alternanza di giorno e notte, di esistenza e esistenza, del pensiero duale con cui noi affrontiamo le prove della vita). Ogni giocatore ha 16 pezzi a sua disposizione (che rappresentano il "maschile"), ossia 42 , che in numerologia indica la materia-manifestazione (il 4, i 4 corpi dell'uomo, le 4 fasi per scendere dall'Infinito Uno a noi), portato alla sua dimensione superiore, all'Io superiore. Ciò avviene nel sette (1+6), ossia nel numero che rappresenta i misteri del Tempo, della trasformazione intcriore. Aggiungiamo che il numero 64 moltipllcato per 400 (le cose terrene portate nella dimensione spirtuale, il 100), da come risultato 25.600, ossia all'incirca il numero corrispondente alla precessione degli equinozi, il movimento più ampio che l'asse terrestre compie nel Cosmo (esattamente 25.920 anni).
I movimenti: in ogni fase del gioco il giocatore è libero di scegliere fra varie possibilità consapevole che ogni mossa comporterà una serie di conseguenze ineluttabili: come nella vita. In altri termini la libertà d'azione va di pari passo con la preveggenza e con la conoscenza delle possibilità; l'impulso cieco, invece, per quanto possa apparire libero e spontaneo in un primo momento, a conti fatti si rivela come una nonlibertà. I movimenti rappresentano quindi le possibilità che la "partita" della vita ci offre. Come Io superiore (aspetto Sposo) siamo chiamati a valutare tutto il piano operativo che mutevolmente ci sta dinnanzi e determinare la nostra strategia; come Coscienza e Anima dobbiamo trovare i percorsi e le tattiche migliori per attuarla, il "modo" (aspetto Sposa). II bianco, la Luce, muove sempre per primo, il nero segue, come dire che ogni Luce ha sempre una sua contro immagine "nera", ma questo è una necessità e non una maledizione in quanto si tratta di "sconfiggere" le Tenebre in noi conseguenti alla Caduta e liberare il nostro vero essere "sepolto" sotto di esse. A tal fine, se è necessario, dobbiamo sacrificare i vari pezzi che abbiamo a disposizione, ossia gli attaccamenti del mondo devono essere lasciati indietro, "persi", pur di raggiungere la meta, la vittoria. Se il bianco rappresenta la Luce in noi. il nero rappresenta anche la morte spirituale che dobbiamo affrontare in vista della resurrezione. Come visto il bianco, il Re bianco, rappresenta il nostro Io Superiore e il Re nero il nostro ego, la parte da sconfiggere (in realtà da coscientizzare nelle sue "mosse" e nelle sue forze-pezzi).
Lo scopo: lo scopo apparente è quello di annullare il Re avversario (il principio da cui le forze avverse prendono forza). Il messaggio che gli scacchi ci trasmettono è questo: nel piano della manifestazione, nella materia c'è sempre battaglia, combattimento tra la Luce e la Tenebra. Il risultato è sempre aperto e quando la partita sarà finita ce ne sarà sempre un'altra da giocare, un'altra possibilità, un'altra incarnazione da sperimentare. Il messaggio è quindi quello di realizzare il percorso che ci permette di conseguire la liberazione intcriore. Vediamo ora i vari piani del percorso ed i pezzi con cui si gioca: II piano dell'Infinito Uno è rappresentato dal Re e dalla Regina.
Il Re: rappresenta lo Sposo, la nostra forza in atto; può muoversi in tutte le direzioni ma solamente di un passo. Non può essere "mangiato" ma solamente posto "sotto scacco", ossia impedito ad agire: come dire che il nostro Spirito non può essere ucciso ma una esitenza errata può impedirgli di agire compiutamente;
La Regina: rappresenta la Sposa, la forza che si può muovere in tutte le direzioni e per il numero di caselle che vuole; rappresenta la Sofia cosmica al servizio di Dio. In India (dove il "gioco" è nato), era il "Consigliere" o "Ministro"del Re. Il piano del Tutto del Tutto e della Vita fluente è rappresentato dall'alfiere.
L'alfiere: si muove in diagonale "rompendo" gli schemi di gioco legati al quadrato, esso quindi "taglia" la scacchiera formando dei rombi, ossia la forma che dinamizza e rinforza la Vita. Nella simbologia medioevale rappresentava il clero, l'uomo devoto a Dio; II piano della Santissima Trinità, della Luce della coscienza è rappresentato dal cavallo.
Il cavallo: si muove a "L" scavalcando i pezzi intermedi; rappresenta quindi la possibilità della coscienza di andare oltre gli ostacoli, l'intuizione che permette di passare dal bianco al nero e viceversa: il comprendere le qualità del bene e del male. Nella simbologia medioevale rappresentava il cavalierato, l'uomo devoto al Re; II piano della Santa Trinità, della Forma come morte e resurrezione è rappresentato dalla torre.
La torre: si muove solo su linee parallele ai bordi della scacchiera, quindi su "quadrati", rinforzando il gesto della manifestazione, fino alla morte. La torre rappresenta la fortezza della razionalità con cui l'uomo crede di difendersi da ogni attacco. Ciò è anche rappresentato dalla mossa "dell'arroccamento" in cui la torre viene spostata per proteggere il Re. In realtà essa è un pezzo "debole" data la prevedibilità dei suoi spostamenti. Nella simbologia medioevale rappresentava la fortezza, il baluardo, l'ultima difesa del Re;
II piano dell'uomo è rappresentato dal pedone: II pedone: è il pezzo minore che si sacrifica con maggior facilità, ma a ben guardare esso ha la possibilità di vincere anche il Re avversario. Esso rappresenta coloro che possono avanzare nel cammino fino a giungere al lato opposto del quadrato della scacchiera liberando così uno dei pezzi che erano stati "mangiati" dall'avversario. In ciò si può cogliere il cammino dell'umanità, della sua liberazione negli arti superiori: il microscomo che ritorna macrocosmo. Particolare non insignificante: solo il pedone può solamente avanzare e mai retrocedere, ossia l'uomo, anche se umile e non particolarmente ricco di virtù, ad ogni esistenza terrena compie il suo passo in avanti verso la meta Divina: la sua liberazione.
Enzo Nastati | |
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