Mariolina
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| Titolo: Il senso della vita Sab Apr 30, 2011 2:11 pm | |
| Proprio quando mi stavo chiedendo urgentemente il senso della vita, mi è capitato di leggere queste frasi:
"Le azioni compiute per amore sono del tutto diverse da quelle compiute per rigido e asciutto senso di dovere. Nei miei scritti ho sempre indicato come realmente morali le azioni compiute per amore."
"Vi sono uomini a tutta prima incapaci di amare, e non potendo dire ad altri la verità per amore (quando si ama una persona le si dice la verità, non la menzogna), la dicono per senso di dovere. Non possono amare, ma evitano tuttavia per senso di dovere di picchiare o di prendere a schiaffi il loro prossimo, pur se questi fa qualcosa che loro dispiaccia. Vi è una gran differenza fra l'azione compiuta per rigido senso di dovere o per convenzione (anch'essa spesso necessaria) e quella eseguita per amore. Ora le azioni eseguite per rigido senso del dovere o per convenzione 'perché si fa così', nella vita seguente non generano gioia, bensì quel che si potrebbe indicare come il sentirsi, l'essere più o meno indifferenti agli altri. Quel che pesa sulla vita di alcuni, quel sentire di essere indifferenti agli altri e soffrirne, si soffre giustamente quando si è indifferenti al prossimo, perché gli uomini vivono gli uni per gli altri, ed è importante non essere indifferenti agli altri; quella sofferenza è il risultato della mancanza d'amore di una vita precedente, quando ci si era comportati in modo conveniente solo perché il rigido dovere stava sopra di noi come una spada di Damocle (non dirò come una spada d'acciaio, perché allora si metterebbe in agitazione la maggior parte delle persone che agiscono per dovere, ma almeno come una spada di legno)."
tratto da "Considerazioni esoteriche su nessi karmici - I" di Rudolf Steiner, Ed.Antroposofica 2011, pagine 56 e 57.
"perché gli uomini vivono gli uni per gli altri"
...non è meraviglioso? | |
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| Titolo: Re: Il senso della vita Sab Apr 30, 2011 6:59 pm | |
| Risposta di Enzo Nastati Gentile Mariolina, le sue osservazioni sono frutto di stimolo a tutti coloro che "cercano" il senso della vita. Ma esso quale è? Certamente l'amore ne fa parte, ma cosa significa amore, amare, saper amare? E chi "non sa" amare? che fa? Il mio pensiero parte da una piccola osservazione: quando si da da mangiare un biscotto ad un bambino (direi di 1-4 anni), egli non lo accetta se esso è rotto, spezzato. A nulla vale spiegargli che per mangiarlo dovrà in ogni caso spezzarlo, non serve: lui vuole il biscotto intero, integro. Perchè? Sembrerà banale ma la ricerca di questo perchè ci porta diritto alla meta rispetto al senso della vita. Il bambino "piccolo", ossia prima dello sviluppo intellettuale, è ancora "figlio" del mondo dello Spirito ed è ancora risonante con esso. E il Tutto determina l'Unità, il Tutto è Uno, Dio è Uno , l'evoluzione è Uno, e lì, anche noi, siamo Uno. Siamo Uno con l'evoluzione, con Dio, con l'amore di Dio. Ecco, per me questa considerazione è sufficiente a comprendere lo scopo della Vita: tornare Uno con tutto, direi in "orizzontale" e in "verticale". E ciò che unisce il Tutto è proprio l'amore di Dio che è presente in ogni creatura sia che essa sia nel piano immanifesto che manifesto. L'uomo non può "produrre" amore, l'uomo può solamente risvegliare la scintilla di amore presente in lui e questo aprendosi con devozione, meraviglia, dedizione alla meraviglia del Creato, ossia del Tutto, perchè Tutto è impregnato dell'amore di Dio.
Enzo Nastati | |
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