Atomi e affini - Enzo Nastati

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ATOMI E AFFINI
Un passo di coscienza
nella sotto-natura

L'atomo e le basi della conoscenza

Tutta la sotto-natura, ossia l'insieme di forze che conosciamo come elettricità, magnetismo e radioattività, si basa sulla scienza dell'atomo, con i suoi elettroni, protoni e neutroni, anche se in realtà nessuno ha mai visto un atomo e tantomeno le particelle che lo compongono. Sul piano naturale noi "comprendiamo" l'esistenza di qualunque cosa quando ne abbiamo una percezione sensoriale ed a questa riusciamo ad abbinare il relativo concetto. Se ci manca la percezione o il concetto, allora di quella cosa non potremo avere una adeguata conoscenza e coscienza, e senza coscienza qualsiasi cosa ci appare misteriosa, magica, insondabile, e non sappiamo come rapportarci correttamente con essa.

Il pensiero-fantasma

Dato che l'uomo non può avere una percezione sensoriale dell'atomo, cerca di coglierne l'esistenza attraverso delle macchine che, tuttavia, non ci danno una percezione diretta; cosicché possiamo affermare, al massimo, che percepiamo ciò che lo strumento ci trasmette, senza sapere se questo corrisponda alla realtà "vera". Potremmo definire ciò che ci viene trasmesso dalla macchina o dallo strumento con il nome di "contro-immagine". Concludendo questo pensiero, vediamo che non abbiamo la diretta percezione dell'atomo ma ne abbiamo solamente il concetto. I greci avevano già il concetto dell'atomo, infatti il termine italiano deriva dal termine greco che significa "indivisibile".
Se dell'atomo non abbiamo la percezione ma solo il concetto, allora l'atomo costituisce una semi-realtà, una teoria, un'ipotesi, un "fantasma" sul quale, peraltro, abbiamo costruito la scienza del mondo della sottonatura.
Il pensiero - atomo è poi stato sviluppato ed è stato diviso in sotto-pensieri che sono gli elettroni, i protoni, i neutroni, ecc.. Quello di cui stiamo parlando ci appare a questo punto come una mera costruzione di pensieri supportati da formulati matematici ai quali potremmo attribuire l'espressione che Rudolf Steiner ha usato per definire la teoria della relatività di Einstein: "il pensiero è giusto (cioè matematicamente corretto) ma non è vero (cioè non corrisponde alla realtà della cosa)". Che dire di più? I nostri pensieri e conseguente-mente anche le nostre azioni, dovrebbero invece essere formulati secondo le tre qualità morali del vero, buono e giusto, per poter affrontare, controllare e trasformare le tre entità appartenenti alla sotto-natura.

Elettroni, protoni e neutroni

Oltre l'atomo (o al di sotto di esso), vi è solo energia, energia "frantumata" e sorge la domanda del "come" ciò avvenga. Prendiamo un
esempio a tutti noto: l'uomo, e precisamente le sue cellule. Ben sappiamo che esse si dividono e molti-plicano, ben sappiamo che ad un certo punto esse muoiono e l'organismo le espelle in vario modo. Anche nell'atomo troviamo processi costruttivi e distruttivi (anabolismo e catabolismo) come dappertutto, come anche nel pianeta Terra. I protoni (le cariche "positive") rappresentano l'aspetto costruttivo, gli elettroni (le cariche "negative") l'aspetto distruttivo (con buona pace per la nostra tanto amata corrente elettrica). I neutroni (le cariche "neutre") rappresentano l'equilibrio, lo scambio, l'armonia presente tra le due componenti.
Cosa sta facendo l'uomo? cerca, indaga e trova... cosa trova? un mondo di fantasmi, di spettri, di esistenze energetiche effìmere e "ipotetiche", particelle (in realtà energia) che si ritrovano in due punti contemporaneamente (e qui i fisici, se fossero conseguenti ai loro postulati, dovrebbero chiudere le facoltà universitarie o... ricominciare a studiare ...)

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Enzo Nastati

Titolo: Re: Atomi e affini - Enzo Nastati Mer Set 26, 2012 1:58 pm

Dovrebbe provare ad usare metodi e linguaggi diversi rispetto all rigido protocollo imposto per verificare dove lo portano tali indagini....personalmente ho sperimentato risposte sorprendenti e finalmente chiare dopo essere "approdata" a conoscenze di altra scuola. ,

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

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Enzo Nastati

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

Gentile Francesca, non ho dubbi che altri linguaggi siano più consoni ad altre persone. Ciò è legato al percorso che ognuno di noi ha fatto e al come si vuole rapportarsi con gli altri in generale.
Per quello che ne so la disciplina spirituale impone il rifuggire da dogmatismi e affermazioni autoritarie ed ogni pensiero deve seguire il precedente secondo una logica consequenziale a cui normalmente non siamo avvezzi. In caso contrario si creano le condizioni ch favoriscono il sorgere del dogma, condizione che è sicurament avversa alla libertà umana.
Con ciò la pregherei di portare un contributo attivo alla discussione in corso, portando proprio ciò che il suo percorso le ha permesso di sviluppare. Personalmente gradirei molto conoscere il suo punto di vista.
Grazie per lo spunto.
Enzo

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

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Enzo Nastati

Titolo: Re: Atomi e affini - Enzo Nastati Gio Set 27, 2012 2:21 pm

Chiedo scusa Enzo, a te ed anche agli altri lettori. E' saltata la prima frase del mio intervento di ieri, ed anche l'ultima. Praticamente è sparito tutto. Volevo dire: uno "scienziato", o un ricercatore o un qualunque studente di una facoltà scientifica (come ad esempio lo sono stata io) impara ad usare un linguaggio ed un metodo che lo portano ad esprimere determinate conclusioni, e quello che non è riconducibile a tale metodo comprovato ed approvato rimane oscuro, inspiegabile. Alla fine ci portiamo appresso un bagaglio di nozioni che sono lettera morta, sono quasi solo esercizio mentale, non hanno contatti con la nostra interiorità. A dire il vero anche molto di quello che mi è stato insegnato al liceo (classico) è rimasto per anni materiale da esercizio mentale o poco più. Ma appena sono approdata ad un'altra scuola, una scuola non riconosciuta in ambito accademico (ahahahah), e nemmeno da altre autorità, a dire il vero! con un'altro linguaggio, diretto al cuore e all'interiorità di noi scolari, sono diventate più comprensibili tutte le cose che avevo "studiato" a scuola, all'università, e perché no? anche i dogmatici insegnamenti delle ore di dottrina quando ero molto più giovane. Se gli scienziati della scienza ufficiale potessero provare altri linguaggi ed altri metodi arriverebbero a conclusioni stupefacenti. Conclusioni a cui veramente abbeverarsi e ristorarsi come ad una fonte lungo un erto sentiero di montagna.
Francesca

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

Citazione :: Chiedo scusa Enzo, a te ed anche agli altri lettori. E' saltata la prima frase del mio intervento di ieri, ed anche l'ultima. Praticamente è sparito tutto.

Cara Francesca ci scusiamo per gli equivoci. Qui sotto ti posto la frase che ieri è sparita. Come vedi non è sparito tutto.
Per qualsiasi problema, la prossima volta contattami pure privatamente alla voce Contatto o Admin.
Grazie per la partecipazione

Citazione :: Per quel poco che mi è rimasto degli studi universitari mi sembra di poter paragonare lo "scienziato" ad un analfabeta.

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

Commento di Enzo Nastati

Cara Francesca, una delle affermazioni cui sono maggiormente affezionato (se così posso esprimermi) è che nostro compito è quello di "tradurre" il molto che abbiamo appreso (in modo per lo più morto) nel linguaggio della scienza spirituale. Alcune delle cose che maggiormente mi hanno dato soddisfazione è stato il "tradurre" i teoremi di Pitagora o Talete o la Chimica o la Fisica in tal senso. E' meraviglioso "scoprire" Dio (perchè Lui ha creato il Tutto) in tutte queste materie "morte".
Non si tratta quindi tanto di imparare cose nuove, si tratta di imparare a "leggere" con altra coscienza le cose che già conosciamo e allora, per incanto, il mondo ci apparirà diverso.
Per ottenere dei risulatati in questa via, credo che sia fondamentale che il pensiero umano si "vesta" della forza di amore che sorge dal cuore: solo amando le cose esse si palesano nel loro aspetto più intimo. La conoscenza passa quindi dalla testa al cuore e da lì potrà scorrere nelle membra e diventare azione amorevole: amore devozionale, amore sacrificale, amore incondizionato.
Spero che tutto questo possa essere utile a qualcheduno.
Grazie
Enzo

Admin Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55

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