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| Preparazione alla Pasqua | |
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Autore | Messaggio |
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mar Apr 03, 2012 2:19 pm | |
| LA FIGURA DI GIUDA
Analizziamo ora più approfonditamente la personalità di Giuda. In una precedente incarnazione egli era Edipo, colui che uccise il padre e sposò sua madre. Tra l'incarnazione come Edipo e l'incarnazione come Giuda vi fu un'incarnazione intermedia: Giuda Maccabeo (dalla parola maqqabah che significa martello). I Maccabei furono cinque fratelli che combatterono e morirono per la libertà di Gerusalemme, ed a capo dei fratelli vi era Giuda Maccabeo. Quando si reincarnarono, i Maccabei divennero cinque dei dodici Apostoli.
Quando Edipo - Giuda Maccabeo rinacque come Giuda Iscarioia, sua madre, sapendo a quali bassezze era destinato, lo abbandonò. Giuda fu trovato ed allevato dalla regina dell'isola di Scariot, sede del culto dei Misteri. Crebbe e fu iniziato ai Misteri di Scariot (per questo è detto l'Iscariota) dalla regina (gli fu data un'iniziazione femminile e quindi di tipo lunare). Giuda è una personalità molto complessa e tormentata. Egli nutriva allo stesso tempo amore ed odio per il potere romano e si mise al servizio di Pilato. Un giorno, per compiacere Pilato rubò delle mele dal giardino della villa vicina e, colto sul fatto dal proprietario, lo uccise. La vedova dell'uomo domandò giustizia a Pilato e lui la diede in sposa a Giuda. Ciò che Giuda non sapeva però era che la vedova di quell'uomo era in realtà sua madre, e che l'uomo che aveva ucciso era suo padre. Si ripetè dunque la storia di Edipo. Parlando del passato i due si resero conto di essere madre e figlio e la madre, che era anche una delle Pie donne, non sapendo più cosa fare chiese a Gesù di prendere con sé Giuda. Gesù, pur sapendo ciò che Giuda era destinato a fare, ebbe misericordia e lo accettò tra gli Apostoli Giuda, nella sua contraddizione, era al servizio di Pilato, ma desiderava ardentemente l'indipendenza da Roma. Vedeva per questo in Gesù colui che poteva capeggiare una rivolta politica e liberare il popolo di Israele. Una volta che si rese conto che la libertà portata da Gesù non era una libertà politica, decise di tradirlo, sperando di spaventarlo e di costringerlo così ad organizzare la rivolta. Andò al tempio e vendette Gesù per trenta denari d'argento. L'iniziazione del tempio era un'iniziazione di tipo lunare, era l'iniziazione di Jahvè, Elohim solare che agiva attraverso la Luna sul popolo ebraico da migliaia di anni, per preparare adeguatamente un popolo che potesse cogliere l'entità di un Dio non tramite simboli ma nel pensiero. I trenta denari d'argento simboleggiano un gradino iniziatico che Giuda chiede in cambio del suo tradimento. Quando Giuda si rende pienamente conto di quello che ha fatto (è l'unico degli Apostoli - oltre a Giovanni, che in realtà è un discepolo - a vedere Gesù sulla Croce, pur da lontano) torna dai Sacerdoti e getta a terra le monete d'argento. Con quel denaro verrà comprato il Campo del Vasaio, per dare sepoltura agli stranieri. Il vaso simboleggia l'anima, che ha sede negli organi cavi. Negli organi cavi ha sede anche l'entità di Lucifero che, come abbiamo detto, è di natura animica e mira a conquistare il nostro corpo eterico. Già nella tradizione egizia gli organi venivano estratti dal defunto e conservati nei vasi canopi, quindi ritroviamo il collegamento tra il vaso e l'anima. Il "vasaio" in questione altri non è che Lucifero, che si scatena attraverso lo spirito del popolo ebraico e fa condannare a morte Gesù. I Sacerdoti infatti sapevano bene che Gesù era il Figlio di Dio. La sua linea di discendenza fu preparata per migliaia di anni proprio all'interno del tempio, dai Sacerdoti, ma essi tradirono la loro missione spinti da Lucifero ed Arimane.
Torniamo alla figura di Giuda. Una volta abbandonato il tempio, preso dalla disperazione decide di impiccarsi. Si impicca con la propria cinta ad un sicomoro (ancora oggi detto Albero di Giuda) e, cosa molto strana per una morte da impiccagione, le sue viscere cadono a terra. Possiamo analizzare le polarità tra la morte di Gesù e quella di Giuda. A Gesù vennero fatte indicibili torture ma non gli fu spezzato alcun osso, mentre Giuda, impiccandosi, si spezza l'osso atlantideo. A Gesù il collo non viene toccato, Giuda invece si appende per il collo. Dalla Croce cadono a terra Sangue ed acqua, mentre per Giuda sono le viscere a cadere. Si può pensare che le viscere di Giuda contenessero ancora il boccone mangiato durante l'Ultima Cena e che proprio quel boccone mostrerà a Gesù, come gesto di pentimento, la strada per scendere agli Inferi e riscattare Adamo.
Anche nelle successive incarnazioni di cui siamo a conoscenza Giuda divenne una personalità importante, ma allo stesso tempo contraddittoria e rivolta alla materialità. Come Sant'Agostino, padre della Chiesa, egli giocò un ruolo estremamente importante, ma ostacolò il cammino spirituale individuale per circa 1500 anni. Il famoso aneddoto del bambino sulla spiaggia, che non poteva portare il mare nella piccola buca che aveva scavato(15) , fu da lui preso ad esempio del fatto che l'uomo non poteva, con la sua mente limitata, sperare di capire Dio. Per questo fino a non molti anni fa era addirittura vietato leggere la Bibbia senza la presenza di un sacerdote. Come Leonardo da Vinci, egli unì un'arte sublime ad una capacita meccanica straordinaria, ma costruì anche molte macchine da guerra. Ricordiamo come Leonardo abbia dipinto in modo precìso l'Ultima Cena nei momento esatto dell'annuncio del tradimento, e come la composizione di quest'opera gli abbia richiesto l'impegno di tutta una vita, dato che non riusciva a dipingere la figura di Giuda. Inoltre, studi di storici dell'arte hanno rilevato come in questo quadro la prospettiva sia improntata sul "punto dì osservazione" dì Giuda. Come Immanuel Kant egli negò all'uomo qualsiasi capacita di arrivare a conoscere la verità delle cose, affermando che tutto ciò che cogliamo esiste soltanto nella nostra mente, e al di fuori di essa è totalmente diverso da come lo vediamo: la sua vera forma è per noi inconoscibile In questo modo diede in eredità al sapere futuro (alla Filosofia su cui si basano le nostre Università) un uomo diviso in due, tra ciò che crede (Dio, l'anima, la vita ultraterrena, lo Spirito) e ciò che invece conosce (che si limita alla materia) Su questa concezione si posero le basi per la divisione contemporanea di scienza e filosofia, di materia e spirito. Portando avanti però le sue qualità artistiche, Kant sviluppo una feconda teoria, ampliata poi da Goethe, sulle qualità del Genio artistico, teoria che in un certo senso contraddice le sue affermazioni precedenti. Giuda è quindi una personalità alquanto complessa, più di quanto possa sembrare, con un karma estremamente gravoso. -----------------------------------------------------
(15) Egli disse ad un bambino, che intento a versare in una buca sulla spiaggia l'acqua del mare: "Come credi di poter racchiudere il mare nella tua piccola buca?", volendo significare che le forze umane non sono in grado di stringere un rapporto diretto con Dio.
Ognuno dei Dodici Apostoli può essere considerato il portatore di una particolare qualità:
Come possiamo vedere Giuda rappresenta la sofferenza, e visto che il suo posto fu preso da Paolo, che rappresenta la conoscenza, possiamo veramente dire che "La conoscenza è figlia del dolore". In realtà gli Undici scelsero Mattia come successore di Giuda, ma spiritualmente il suo vero successore fu Paolo.
Tratto dagli studi scientifico spirituali di Enzo Nastati e collaboratori
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Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mer Apr 04, 2012 1:02 pm | |
| IL CIRENEO
Gesù era ormai talmente sfinito dopo le torture che gli erano state inflitte che i romani temettero che potesse morire portando la Croce, prima di essere crocifisso. Per questo obbligarono un uomo di Cirene che stava assistendo alla scena ad aiutarlo a portare la Croce. Quando un uomo nei Vangeli viene identificato attraverso il nome di una località significa che egli è stato iniziato ai Misteri in quella precisa località (come anche Giuda Iscariota e Giuseppe di Arimatea). Il Cireneo è dunque un iniziato che viene chiamato a portare la Croce di un altro. Fino a quel momento il compito dell'umanità era stato di accettare il proprio karma individuale, scioglierlo ed arrivare fino ad amarlo. Gesù aggiunse ancora una cosa: una volta che una persona esaurisce il proprio karma e non ha più motivo di incarnarsi il suo compito è quello di tornare sulla Terra per Amore e aiutare le altre persone portando il loro karma. È quello che, primo uomo nell'umanità, fa il Cireneo, portando una Croce che non è sua.
IL GOLGOTHA
La parola Golgotha significa "cranio". Esteriormente il monte Golgotha era privo di alberi, e quindi ricordava un cranio. Su quel monte, al termine del Diluvio Universale, Noè offrì sacrifici a Dio, e seppellì alcune ossa di Adamo ed Eva che gli erano state tramandate e che aveva salvato dalle acque in una grotta alla base del monte. Nel Golgotha era conservato il cranio dì Adamo. Sempre sul cranio scenderà, a Pentecoste, lo Spirito Santo. Nel cranio si trova, nella zona della fontanella, il settimo chakra, il chakra di Saturno, che deve aprirsi e far entrare nell'individuo nuove forze cosmiche. Nei neonati questa zona e aperta perché essi hanno appena lasciato i mondi spirituali.
LA CROCIFISSIONE
Ad ogni martellata, la Terra veniva scossa fin nelle fondamenta I chiodi erano di ferro, minerale riferito a Marte, che rappresenta ie forze di Marte non trasformate, la violenza propria di Arimane, così come Venere rappresenta le forze di Lucifero. Dei tre chiodi con cui fu crocifisso Gesù uno fu incastonato nella corona ferrea portata da Carlo Magno, discendente dell'antica stirpe reale del Sangrèal (Sangue reale, o Santo Graal), la linea di discendenza di Salomone, figlio di Davide. Di questa linea ereditaria fanno parte alcune delle famiglie reali che vissero in passato in Europa, come i Capetingi (che avevano il dono della Terapia) e gli Stuart, eredi legittimi al trono d'Inghilterra Ora il sangue di Gesù cade e penetra la Terra Questa è l'ultima ed estrema purificazione per il corpo fisico di Gesù, poiché nel sangue agisce Lucifero,attraverso il collegamento con la propria razza ed il proprio popolo, li sangue uscì, completamente dal corpo di Gesù, liberandolo da qualunque possibile influenza di Lucifero. Ora a Gesù viene dato da bere vino misto a fiele, il vino rappresenta l'Io inferiore, ed il fiele viene prodotto dalla cistifellea, che e l'organo del nostro corpo collegato a Marte. Questa bevanda rappresenta il male del mondo. Sotto la croce erano presenti, oltre a Giovanni e a Salomè (come viene detto nel Vangelo di Tommaso), le tre Marie: la madre di Gesù, sua sorella, sposa, di Cleofa e Maria Maddalena. Ancora una volta(16) l'umanità maschile (rappresentante dello spirito umano) non risponde alla "chiamata" cristica. Ancora una volta sarà l'umanità femminile (rappresentante dell'anima umana) a partecipare alla Sua missione ed al Suo dolore. La croce venne innalzata poco prima di mezzogiorno e Gesù morì alle 15.15(17) , 200 minuti dopo. In quel momento è scritto che il ciclo "si oscurò", cosa che tutti hanno interpretato come un'eclissi. In realtà è facile controllare che in quel momento non vi fu nessuna eclissi, soprattutto perché alle 15.15 la Luna non era ancora spuntata all'orizzonte, quindi non poteva coprire il Sole, ed inoltre solitamente un'eclissi non dura più di mezz'ora. Probabilmente in quel momento vi fu una tempesta di sabbia, cosa comune in quei luoghi. Il vento simboleggia la forza di Lucifero mentre la sabbia, la materia, la forza di Arimane che tutto frantuma. In quel momento le forze del Male si scatenarono, poiché, come aveva detto Gesù nel Getsemani a Pietro "Questa è l'ora delle Tenebre " (Le. 22, 53).
LE TRE CROCI
Sul Golgotha vi erano tre croci: quella di Gesù e quelle dei due ladroni. Il ladrone che sta alla destra di Gesù rappresenta Lucifero, che all'ultimo momento riconosce Gesù e gli chiede di essere perdonato. Il ladrone di sinistra rappresenta Arimane, Satana, che schernisce Gesù poiché, venendo da un diverso sistema evolutivo, non lo riconosce come Dio. Dai Vangeli Apocrifi scopriamo che Gesù aveva già incontrato i due ladroni, al tempo in cui, da piccolo, fuggì in Egitto per salvarsi dalla strage ordinata da Erode. Nella fuga, Maria e Giuseppe trascorsero una notte presso una carovana di briganti. Un bambino di quella carovana era lebbroso e sua madre chiese a Maria di poterlo lavare nell'acqua in cui lei aveva lavato Gesù. Una volta lavato il bambino in quell'acqua egli guarì dalla lebbra. Da grande il bambino, che si chiamava Demas, divenne un ladro. Egli rubò le tavole della legge nel Tempio ma, anche se era un ladro, non infieriva sulla povera gente. Possiamo vedere Demas come una personificazione di Lucifero (che ruba all'Albero della Conoscenza). Nella stessa carovana di briganti viveva un secondo ladro, Gestas,più anziano di Demas, che era anche un assassino. In lui possiamo vedere la personificazione di Arimane. Dopo circa 30 anni, Gesù incontra di nuovo questi due ladroni, che vengono crocefissi accanto a lui. ------------------------------------------- (16)Gli altri episodi sono riconducibili alla samaritana, al Getsemani, alla Maddalena al Sepolcro. (17)Ricordiamo che le ore 15 sono il momento in cui la Terra inizia la sua fase di "inspirazione" del proprio corpo eterico. In oriente questo è chiamato "il respiro di Brahama".
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Gio Apr 05, 2012 6:00 am | |
| LA LANCIA
Per mano del centurione romano Longino, la lancia trafigge il costato di Gesù e ne esce sangue misto ad acqua. Il cuore, sia nei Vangeli che nella terminologia gnostica, è definito la "stanzetta". Dobbiamo infatti immaginare il cuore come una piccola stanza in cui è racchiuso il nostro Io, e questa stanza è "compressa" da tutte e sei le direzioni dalle forze luciferiche (da dietro, dall'alto e da sinistra) ed arimaniche (da davanti, dal basso e da destra). Queste nozioni sono puramente indicative, perché analizzando le cose nel dettaglio possiamo vedere come Lucifero agisca in noi da dietro, per esempio, ma allo stesso tempo la schiena è la parte più dura e rigida del nostro corpo. Dietro di noi agiscono le forze di Lucifero nel tempo e di Arimane nello spazio. Per lo stesso principio davanti a noi agiscono Lucifero nello spazio ed Arimane nel tempo. Queste forze ci comprimono da ogni lato e a noi resta un piccolo spazio di libertà rettangolare che rappresenta il nostro cuore, da cui prende la forma il tabernacolo. La direzione destra - sinistra è quella maggiormente compressa. Per sottrarsi a queste forze è necessario che il cuore si apra, ed è quello che accadde quando la lancia di Longino penetrò trasversalmente nel costato di Gesù. Questa lancia divenne poi un potentissimo talismano posseduto anche da Hitler, che lo usava per amplificare le sue forze. Solo aprendo il cuore in una direzione non parallela a nessuna delle sei sopra menzionate esso può liberare le sue forze. In euritmia questo è il gesto della "G". In questo modo ciò che è interno diventa esterno. Questa fu la quinta ferita inflitta a Gesù. Da quello squarcio, fuoriuscì quel poco di sangue che era ancora in Lui (il sangue era misto ad acqua) e quindi con essa si completò la liberazione del popolo all'influenza di Lucifero. (18)
Il fatto della lancia avvenne dopo che Gesù "ebbe sete" (Gv 19, 28), ed i soldati gli diedero una spugna imbevuta d'aceto. L'aceto veniva usato anche dagli Egizi, per fare uscire l'anima dei defunti attraverso la bocca mentre, se inalato, L’aceto richiama lo spirito. Gesù aveva detto "Non berrò più dei frutto della vite finché non lo berrò, nuovo, nel Regno di Dio " (Me 14, 25).
I soldati ai piedi della croce avevano tirato a sorte le vesti di Gesù. Questo gesto simboleggia la terra fisica che noi trattiamo come una nostra proprietà da comprare e vendere. La tunica di Gesù invece viene giocata intera, poiché era stata tessuta in un unico pezzo, e ne simboleggia il corpo eterico. La tunica era stata tessuta da Maria e, poiché essa corrisponde al corpo eterico, capiamo che stiamo considerando l'aspetto eterico di Maria, la Maria intesa come Demetra, dea Natura. Il corpo eterico di Gesù è la Natura. II mantello (cioè la veste che avvolge e determina una vita interiore) di Gesù, ne simboleggia invece il corpo astrale.
Arriviamo così al momento della morte e Gesù è pienamente cosciente fino al momento della morte. Infatti esclama; "Padre mio, nelle tue mani affido il mio spirito" (Le. 23, 46). A questo dovrebbe arrivare ogni uomo: ad affrontare consapevolmente e con coraggio la morte, senza essere "stordito" da paure e farmaci. È risaputo che quando una ferita è mortale, paradossalmente non provoca dolore, perché il nostro Angelo si frappone tra noi e il dolore, aiutandoci, affinchè la nostra mente rimanga lucida per la più grande prova della nostra vita: il trapasso. Possiamo anche affermare che tutta la vita ci serve per prepararci consapevolmente a questo momento.
------------------------------------- (18) Dalle comunicazioni dello Steiner apprendiamo che il legame di sangue agisce tramite il corpo eterico ed etericamente il popolo ebraico ancor oggi ha una specie di catena che lo lega; attraverso il sangue. Quando un ebreo si converte al cristianesimo, questa catena viene sciolta.
LA MORTE
Al momento della morte di Gesù vi fu un terremoto e si spalancò un baratro profondissimo tra la sua Croce e quella del ladrone di sinistra. Alcuni dei presenti provarono a gettarvi dei sassi, ma non li si sentì toccare il fondo.
Alle 17 il corpo di Gesù fu deposto dalla Croce. Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, due iniziati, andarono a chiedere a Pilato di poterne avere il corpo per seppellirlo e poiché Giuseppe d'Arimatea era lo zio di Gesù il corpo fu loro concesso. Il corpo venne quindi staccato e pulito. Alle 18 sorse la Luna ed in quel momento fu eclissata dall'ombra della Terra. Come abbiamo detto in precedenza dalla Luna agiva Jahvè, Elohim solare, sul popolo ebraico. Il suo compito era preparare un popolo che potesse cogliere un Dio senza l'aiuto di simboli, semplicemente nel pensiero. Agendo dalla Luna Jahve agiva sulla sfera del pensiero e su quella della riproduzione. Per questo motivo era praticata la circoncisione, per suggellare il rapporto fra il popolo ebraico e Jahvè. L'eclissi in questo momento sta a simboleggiare che il compito dì Jahvè è finito.
Vi sono numerosi dubbi sulla reale esistenza di una citta di nome Arimatea. Dal nome della città possiamo ipotizzare che simboleggi la vittoria divina (theos) sulle forze di Arimane e l'anagramma di "arima “ è Maria" .Giuseppe di Arimatea, quasi a riprova di questa corrispondenza, compare al momento della morte di Gesù (momento in cui agiscono le forze distruttrici e tenebrose di Arimane), a simboleggiare il fatto che le vecchie iniziazioni, in questo momento, collaborano per quanto possibile. È interessante notare come la venuta di Gesù in questo mondo fu assistita da Maria e Giuseppe, ed allo stesso modo anche la sua morte fu accompagnata da un Giuseppe e da una Maria (la «Maddalena, che è la prima a vederlo dopo la sua resurrezione). In entrambi i casi Giuseppe e molto più vecchio di Maria. La resurrezione di Gesù inoltre avviene nel Sepolcro, che non era mai stato usato da nessun altro, e quindi rappresenta un altro grembo vergine. La prima nascita, nella grotta di Betlemme, avvenne senza il peccato luciferico, questa seconda nascita avviene nel calcare, senza l’irretimento da parte delle forze arimaniche. Nel primo caso Gesù fu gestato per 9 mesi nel sangue (in cui agisce Lucifero), nel secondo caso la gestazione avvenne nel calcare. L'elemento verginale accompagna entrambe queste nascite. Il corpo di Gesù diventa un seme per la Terra, il seme da cui nascerà un nuovo Sole.
Torniamo al momento della deposizione del corpo di Gesù Come abbiamo detto erano le 18 del Venerdì santo. Per gli Ebrei il giorno comincia alle ore 18 della sera prima, quindi a quell'ora iniziava il sabato. Di sabato agli Ebrei è proibito il lavoro e, secondo la tradizione, essi hanno a disposizione un numero ben preciso di passi da non superare. A causa di questo il corpo di Gesù fu pulito e preparato in fretta e fu chiuso nel Sepolcro con il proponimento di completare la preparazione il giorno dopo. A porlo nel Sepolcro furono Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e i soldati romani, che poi montarono la guardia all'esterno Sulla sacra sindone si può distinguere l'impronta di due monete poste sugli occhi di Gesù. Questa era un'usanza tipicamente romana: mettere due monete di rame sugli occhi del defunto affinchè la luce interiore (ossia le forze di Venere, il cui metallo di riferimento è appunto il rame) potesse uscire dagli occhi e salire nei mondi spirituali.Il fatto che i soldati abbiano posto queste 2 monete sugli occhi di Gesù ci fa capire che Egli fu sepolto secondo le usanze romane, non secondo quelle ebraiche per cui non c’era tempo. Gesù dal momento dell’eclissi di Luna, non ha più niente a che fare con il popolo ebraico.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Gio Apr 05, 2012 1:16 pm | |
| Dalla collana degli studi scientifico spirituali di Enzo Nastati e Suoi collaboratori Tratto dal lavoro: "Commenti ai Tre Giorni della Passione"
GIOVEDI' SANTO: LA LAVANDA DEI PIEDI E L'ULTIMA CENA
A ragione possiamo dire che la Passione inizia con la Lavanda dei piedi. In senso esoterico essa corrisponde al primo gradino dell'iniziazione cristiana: il superiore si inchina all'inferiore perché sa che solo grazie a questo suo "restare indietro", egli, il superiore, ha ottenuto i doni che gli permettono di essere tale. L'umiltà del gesto di lavare i piedi rappresenta l'atto e lo stato d'animo necessari per compiere ogni cammino spirituale. È da notare che, nell'accingersi a lavare i piedi ai dodici, Gesù si cinge i fianchi con un asciugamano di lino (Gio. 13,4). Con questo gesto, Gesù sottolinea due aspetti: il primo che è necessario "conquistare" la zona dei fianchi, delle anche, la zona delle forze della Bilancia in noi(1), la zona che divide la parte superiore, legata ai processi della coscienza, da quella inferiore incosciente. Il lino è un tessuto che si ottiene dalla fibra del fusto della omonima pianta, e questa fibra, come tutta la pianta, è ricca di luce. La luce rappresenta il discernimento, la conoscenza: come dire che bisogna portare luce, conoscenza, discernimento, nella parte inferiore di noi al fine di iniziare il percorso di iniziazione e questo deve essere fatto con umiltà. Gesù si accinge a ciò immediatamente dopo che Satana aveva ispirato, nel cuore di Giuda Iscariota, l'impulso a tradirlo (Giov. 13.3). La Emmerick ci racconta che quando Gesù lavò i piedi a Giuda lo esortò a rientrare in sé e che sapeva già da un anno che Giuda covava progetti di tradimento. Ma Giuda fìnse di nulla e rispose all'esortazione con frasi evasive. --------------------------------------- (1) La tradizione collega le varie parti del corpo umano con le 12 Costellazioni; nel nostro caso il collegamento è Anche - Bilancia.
GIOVEDÌ SANTO: L'ULTIMA CENA E L'ISTITUZIONE DELLA SANTA EUCARESTIA
Dopo la lavanda dei piedi Gesù, con i dodici, iniziò a consumare la cena. All'istituzione dell'Eucarestia, Gesù distribuì agli Apostoli, Giuda compreso, il pane intinto nel vino e benedetto. Giuda accettò il boccone di pane ma qualcosa in lui (il demone luciferico che stava già agendo nel suo pensiero) fece in modo che non accettasse le parole con le quali Gesù glielo offriva. Subito dopo che Giuda ebbe preso il boccone entrò in lui Satana che lo rese pazzo. Fu la percezione di questo che spinse Gesù a pronunciare la frase: "Sbrigati a fare quello che devi fare"(Gìov. 13,27).
GIOVEDÌ SANTO: IL MONTE DEGLI ULIVI
Torniamo agli avvenimenti del Giovedì Santo e vediamo che, verso le ore 21, Gesù si reca nell'Orto degli Ulivi assieme a Pietro, Giacomo e Giovanni, mentre gli altri otto apostoli si fermarono in disparte. Dopo aver loro raccomandato di vegliare e pregare, Gesù si apparta per pregare. Solamente le parole della Emmerick possono rendere la tragicità di quel momento. Gesù infatti fu nuovamente tentato dalle forze del male che si erano ritirate da Lui dopo i 40 giorni nel deserto seguiti al Battesimo al Giordano quando il diavolo "si allontanò da Gesù, in attesa di un momento maggiormente propizio''(Le 4, 13). Questo momento iniziò con il tradimento di Giuda all'orto del Getsemani quando, davanti alla soldataglia che era venuto a prenderlo, Gesù esclamò: "... questa è la vostra ora, è il potere delle tenebre!" (Le 22, 53). Durante queste prove egli dovette sopportare indicibili strazi dovuti alla visione spirituale - portatagli dal tentatore per farlo cadere - di tutti i peccati del mondo che con il suo prossimo sacrificio avrebbe dovuto redimere, del male che sarebbe stato fatto, in Suo nome, nei secoli a venire dagli uomini, dell'ingratitudine umana, finché Gesù pronunciò la frase: "Padre mio, allontana da me questo calice. Sia fatta però la Tua e non la mia volontà" (Me 14,36). Satana aveva usato tutte le sue forze e astuzie per far vacillare Gesù dalla sua decisione di offrirsi come agnello sacrificale per il riscatto di Adamo e per il proseguimento dell'evoluzione dell'umanità!
(1) Vedere di R. Steiner: "Vangelo di Matteo ", IV conf.
L'evento di maggior rilievo consiste nel fatto che Gesù in quella circostanza ha sudato sangue frammisto ad acqua. Come ricordiamo che l'invito a vegliare è stato ripetuto inutilmente per ben tre volte, ma i tre apostoli non hanno saputo essere coscientemente presenti a quanto stava accadendo. Infatti, se essi avessero vegliato, avrebbero portato alla coscienza dell'umanità il fatto che il sangue misto ad acqua di Gesù Cristo stava cadendo sulla Terra per purificarla. Dato che invece di vegliare essi dormivano, ossia erano assenti con il loro Io, si rese necessario il sacrificio cruento del Golgotha con Gesù inchiodato sul legno della croce, in cima ad un monte, in modo che tutti potessero vedere il momento in cui il Suo sangue permeava la Terra. E' da notare come in generale gli Apostoli, per il fatto di non essere stati coscienti a questo evento, vengono esclusi dal partecipare al sacrificio del Golgotha; mentre sono presenti i romani ed i giudei, artefici della condanna, e le tre Marie. I tre citati apostoli rappresentano le tre forze spirituali in noi (1), mentre le tre Marie rappresentano le tre forze dell'anima(2). Giovanni è il solo che dopo le sofferenze passate da Gesù nell'Orto degli Ulivi comprende la grandezza di quanto accaduto e grazie a ciò può essere presente sotto la croce. Intanto gli altri otto apostoli(3), presi dalla paura e dallo sgomento provocati dalla visione delle terribili sofferenze attraversate da Gesù, vagavano sul Monte alla ricerca di un nascondiglio. ------------------------------------------- (1):I tre apostoli rappresentano le tre parti Spirituali dell'uomo: Pietro al Sé Spirituale, Giacomo allo Spirito Vitale e Giovanni all'Uomo Spirito. (2) I tre aspetti dell'anima sono: anima Senziente (legata al metabolismo), anima Razionale (colonna vertebrale) e anima Cosciente (cervelietto). Per approfondimenti vedere "Teosofia " di R. Steiner. 3 Gli apostoli erano divisi in due gruppi: i tre con Gesù e gli altri otto che si erano fermati un poco prima; Giuda si era già allontanato. Gli otto rappresentano quindi l'aspetto "animico" ed i tre quello spirituale. Giuda quello della divisione.
GIOVEDI SANTO: LA CATTURA
È quasi mezzanotte quando finisce l'agonia di Gesù, ed egli, accompagnato dai tre Apostoli, si prepara ad essere catturato. Fermiamo un attimo l'attenzione su quanto l'evangelista Marco descrive al capo 14, versetti 51 e 52. L'evangelista parla di un "fanciullo", vestito di un telo bianco, che fugge svincolandosi dalla presa dei soldati ed abbandonando il telo a terra. Da R. Steiner apprendiamo che quel bambino rappresenta il Cristo che, dopo la cattura di Gesù, abbandona l'involucro che lo conteneva (il telo bianco) e lascia Gesù ad affrontare, come vero Uomo, la Passione. L'entità del Cristo resterà in collegamento spirituale con Gesù, adombrandolo ed attraverso di Lui farà l'esperienza della morte e della resurrezione. Non è quindi il Cristo che è morto e risorto, bensì Gesù, l'uomo che per tre anni ha ospitato il Figlio di Dio diventandone strumento in Terra. È da notare che la Emmerick identifica questo fanciullo nel discepolo Giovanni e non "vede" in lui l'Entità del Cristo che si allontana. La risposta a questa diversa interpretazione dell'episodio si può forse trovare nel fatto che il Cristo può aver "utilizzato" il corpo di Giovanni per allontanarsi dai soldati. Questo può sembrare oltremodo strano, ma il Cristo era solito "permeare" i vari apostoli affinchè essi vivessero l'esperienza superiore che egli portava loro. Ciò trova supporto nel fatto che i farisei ed i soldati hanno bisogno che Giuda indichi loro il Cristo, ossia presso quale apostolo si trovava, pur conoscendolo molto bene dati i tre anni di vita pubblica già trascorsi. A tale proposito apprendiamo da R. Steiner(2) che l'entità del Cristo non era limitata alla sola persona di Gesù, ma si estendeva molto lontano ed Egli era in grado di operare sugli apostoli anche stando fuori di loro. Era come se di volta in volta ne adombrasse uno (o più), quindi, per chi non era veggente, era impossibile individuarlo. I sacerdoti ben sapevano questo e quindi avevano bisogno che a tradirlo fosse uno dei dodici. Ma dopo la passione nell'orto degli Ulivi, dopo che i tre discepoli prescelti non erano riusciti a sostenere la lotta tra Gesù ed il Male, era avvenuto che l'aura tramite la quale il Cristo operava si era come rimpicciolita, ritirata, e quindi fu possibile individuarlo e afferrarlo in quanto il calice non era stato allontanato (e Giuda potè così indicarlo ai soldati). Gesù di Nazareth rimase sempre più solo, i suoi non avevano compreso la sua lotta, ed il suo corpo non riusciva più a "contenere" l'Entità del Cristo. Catturato Gesù, i soldati gli legarono le mani e passarono una cinghia irta di punte attorno ai fianchi con la quale, con quattro corde, lo strattonavano. Giunsero fino a mettergli un collare, anch'esso irto di punte che,tramite due cinghie, si collegava alla cinta. Così legato lo trascinarono a Gerusalemme, alla casa di Anna, sommo sacerdote, tra insulti, dileggi, sputi e atrocità facendolo cadere sette volte. ------------------------------------------ (1) Vedere di R. Steiner: "Il Vangelo di Marco "
Continua...
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Ven Apr 06, 2012 9:07 am | |
| VENERDÌ SANTO: DA ANNA E CAIFA
È mezzanotte quando Gesù arriva al palazzo di Anna, che quell'anno presiedeva il tribunale ed aveva il compito di vigilare sulla purezza della dottrina e tradurre i colpevoli al sommo sacerdote, Caifa, del quale era suocero. Pietro e Giovanni seguirono Gesù fin nel cortile del palazzo dove Pietro rinnegherà poi per tre volte Gesù. Anna interrogò Gesù sperando di farlo contraddire per poterlo condannare, ma non riuscendo in ciò lo fa portare da Caifa, che era il sommo pontefice di quell'anno e che si fece trovare seduto, circondato dai 70 membri del gran Sinedrio. Egli aveva organizzato la canaglia dei falsi testimoni per trovare modo di condannare Gesù ma, per quanto facessero, caddero in tali e tante contraddizioni che fu impossibile condannarlo. A questo punto Caifa chiese a Gesù se egli era il Cristo, il Figlio del Dio vivente, e quando Gesù rispose "Io lo sono, tu l'hai detto!" (Mt 26, 64). A quelle parole Satana si scatenò sugli astanti, Caifa fuori di sé si stracciò le vesti gridando: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo più di testimoni? Egli merita la morte!" (Mt 26,65). Nel tumulto che seguì Gesù fu percosso e insultato come non mai: le tenebre trionfavano sulla luce! Così si preparava il nuovo giorno. Dato che la legge ebraica non permetteva di giudicare e condannare a morte una persona di notte, si aspettò il far del giorno per riunire il gran Consiglio e condannarlo nonostante la difesa di Gesù operata da Nicodemo e da Giuseppe d'Arimatea che ne facevano parte. Dato che per legge non potevano condannare a morte se non per motivi religiosi o di pertinenza esclusiva del Tempio, decisero di condurlo da Filato in modo da farlo condannare dalla legge romana.
VENERDÌ' SANTO: LA FIGURA DI GIUDA ED IL SUO SUICIDIO
La figura di Giuda rimane indubbiamente enigmatica e misteriosa. Come ha potuto uno dei dodici apostoli, uno che aveva seguito ed amato Gesù, rendersi colpevole di un simile orrore? Si deve a Rudolf Steiner la possibilità di gettare una luce nuova sulla complessa personalità di Giuda1. I dodici erano anche, per così dire, una "rappresentanza" di tutta l'umanità, di tutto ciò che in essa vive e si agita nel bene e nel male. Incontriamo così l'amore di Giovanni ma anche l'incredulità di Tommaso, il rinnegamento di Pietro, il tradimento di Giuda. Giuda non era, come la maggior parte degli Apostoli, un uomo semplice della verdeggiante e ricca Galilea, ma proveniva dalla Giudea, arida regione meridionale del paese nella quale il rapporto con il divino non era di tipo veggente-cosmico ma si era indirizzato verso una astratta vita interiore caratterizzata da una forte intellettualizzazione. Questo, come contropartita, aveva determinato anche una tendenza al fanatismo che aveva fatto presa anche su Giuda, in quanto in lui riviveva l'entità che era apparsa 150 anni prima come Giuda Maccabeo. Egli voleva la liberazione della Palestina dall'occupazione romana al fine di fondare uno stato messianico-nazionale. In quest'ottica il tradimento fu un estremo tentativo di forzare Gesù Cristo verso una missione di tipo politico-terreno. Risalendo ulteriormente nelle incarnazioni precedenti di Giuda, ci si imbatte nella figura di Edipo, e quando rinacque come Giuda, ripercorse gli eventi fondamentali della vita di Edipo. Infatti da bambino fu abbandonato dai genitori che erano venuti a conoscenza dei tremendi delitti dei quali si sarebbe in futuro macchiato e fu trovato ed allevato dalla regina di Scariot2. Quando la regina ebbe un suo figlio riversò su quest'ultimo le sue cure e Giuda, geloso, lo uccise3. ---------------------------------------------- Per le indicazioni relative a questo argomento vedere "Cesari ed Apostoli " di Emil Bock. Questo particolare può alludere al fatto che Giuda fu allevato spiritualmente in una scuola occulta dove conobbe gli antichi misteri. Era infatti uso chiamare i discepoli spirituali con il nome del luogo dove aveva sede la loro scuola, da ciò il nome di Iscariota. Anche questo particolare può essere interpretato nel senso che Giuda tradì i misteri di cui era venuto a conoscenza e che quindi "uccise il figlio della regina". Nella cultura iniziatica gnostica, che allora era molto diffusa, il figlio della regina (ed ovviamente del re) rappresentava l'uomo nuovo: la nascita dell'Io superiore.
Cresciuto giunse a Gerusalemme dove ottenne la carica di ciambellano da Pilato ed un giorno, per compiacerlo, prese delle mele del giardino del vicino che però si oppose al furto ricevendone in cambio la morte. Questo vicino era il suo vero padre. Ignorando ciò e per premiarlo, Pilato gli diede in regalo la casa del vicino e la vedova in sposa: egli divenne così il marito di sua madre Ciborea. Ella apparteneva al gruppo delle pie donne che seguiva gli insegnamenti di Gesù. Un giorno Ciborea confidò a Giuda del suo figlioletto abbandonato tanti anni prima, Giuda venne così preso da profonda disperazione e la madre, per aiutarlo, lo portò da Gesù che amorevolmente lo accolse tra i suoi seguaci. Giuda aveva seguito da lontano tutto quanto era fin qui avvenuto. Al sentire le grida della folla riguardo alla volontà di uccidere Gesù fu assalito dall'angoscia e dal rimorso. I 30 denari, prezzo del tradimento, gli pesavano alla cinta e corse al Tempio per restituirli, ma, di fronte al disprezzo dei sacerdoti, gettò il denaro a terra e fuggì. Incalzato da Satana giunse nei pressi della montagna dello Scandalo che si trovava a sud-ovest di Gerusalemme e lì, presa la sua cinta, si impiccò e le sue viscere si sparsero a terra. I sacerdoti non potevano e non volevano rimettere i 30 denari nel tesoro del tempio e così decisero di comperare con essi il "campo del vasaio" per farne un cimitero per gli stranieri. Vediamo di approfondire anche questi aspetti. I 30 denari di argento rappresentano un ciclo della Luna (l'argento è il metallo che corrisponde alla Luna), cioè una "parte" delle antiche forze lunari alle quali l'ebraismo era (ed è ancora) legato. Possiamo leggere ciò come se i sacerdoti dicessero a Giuda: "II tuo Io non è vero Io, è solamente un riflesso del vero Io, come la Luna ci porge la luce riflessa del Sole". Giuda manifesterà il suo vero Io solare legato al cuore o resterà impigliato nel non-io egoistico lunare legato alla testa? Giuda si rende conto dell'abisso in cui è caduto quando restituisce i 30 denari al Tempio, denaro con il quale, come già detto, poi fu comprato il campo del vasaio. Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento il termine "vaso", come anche "vasaio" indica il corpo umano, o uno degli arti del corpo umano. In questo caso, dato che si parla del "vasaio", cioè del costruttore di vasi, si può pensare che ci si riferisca ai corpo astrale (o anima dell'uomo) dal quale sgorgano le forze plasmatoci eteriche. Questo perché il corpo astrale si caratterizza per il fatto di intessersi principalmente negli organi "cavi", nei "vasi". Ricordiamo qui anche i "vasi canopi" nei quali gli egizi conservavano gli organi del defunto imbalsamato e gli organi sono i punti di anroaggio del nostro corpo astrale. In tutto ciò possiamo vedere anche un approfondimento, un nuovo gradino nell'iniziazione lunare (oramai negativa) di cui i sacerdoti erano depositarii è come se Giuda si fosse fatto pagare con un grado spirituale dai sacerdoti del Tempio: il grado di traditore.
POLARITÀ TRA LA MORTE DI GIUDA E QUELLA DI GESÙ
Nella sua Passione, Gesù giungerà al punto di aver versato tutto il suo sangue per l'umanità, però non gli verrà spezzato alcun osso. All'opposto Giuda non versa sangue, ma subisce lo stiramento del collo con la rottura dell'osso atlantideo. alla morte che lo colpisce nel collo corrisponde la fuoriuscita delle viscere, cioè della parte legata al metabolismo. Il collo è la zona in noi che corrisponde alle forze del Toro/Gemelli, è la zona dove Lucifero trova un suo punto di forza. È la stessa zona dove il Gesù porterà la croce. Le viscere, il metabolismo, sono la parte inconscia in noi, corrispondono alle forze dello Scorpione, all'essere portatore del veleno nel cosmo. Dalla scienza dello spirito sappiamo che ogni costellazione ha una sostanza di "riferimento" sulla Terra1 e nel nostro caso, queste sono rispettivamente l'azoto per il Toro ed il carbonio per lo Scorpione. Nella proteina, ossia nella sostanza che è la base della vita, troviamo che le sue quattro componenti, componenti corrispondenti ai quattro elementi della filosofia greca, si possono disporre su di un quadrato. Ebbene, all'interno di queste quattro sostanze, si possono stabilire rapporti diversi. A noi preme sottolineare come l'ossigeno (l'Acquario) unito all'idrogeno (il Leone) determinano il cosiddetto "braccio della vita" (l'acqua), mentre il carbonio, unito all'azoto, determinano il "braccio della morte" (i cianuri). Con questo gesto quindi è come se le forze demoniache venissero mostrate al mondo, è come se si estromettessero dall'uomo, e per questo suo gesto Giuda sarà perdonato dall'amore di Dio.
Possiamo anche ipotizzare che Giuda, morendo in tal modo, "apra" la strada a Gesù per penetrare nel cuore della terra. Sono proprio le sue viscere sparse a terra ad aprire questa strada. Mentre Gesù sarà ferito al petto, il petto di Giuda non è toccato, egli non ha ancora superato l'egoismo del legame ereditario e dell'aspetto luciferico legato all'Io del popolo. Gesù vince la morte, Giuda ne è vinto. Possiamo quindi vedere nella polarità della morte tra Giuda e Gesù la polarità esistente tra l'Io Superiore amorevole e solare e l'Io inferiore egoistico e lunare.
VENERDI' SANTO: IL GIUDIZIO DI PILATO
Sono circa le 6 di mattina quando Gesù viene inviato da Anna e Caifa (ed i loro sgherri che continuavano a tormentare atrocemente Gesù) al cospetto di Pilato, governatore della Giudea. Pensiamo sia noto che Pilato, sostenuto anche dalla comunicazione avuta in sogno dalla moglie, Claudia Procula, non voleva condannare Gesù, in quanto non aveva riconosciuto alcuna colpa in lui. Con una decisione squisitamente politica lo mandò pertanto da Erode, re della Galilea, regione cui apparteneva Nazareth, in quanto Gesù ne era suddito. Il tetrarca Erode era lo stesso Erode che aveva fatto decapitare Giovanni Battista e attendeva da tempo l'occasione per conoscere Gesù. Anch'egli non voleva condannare Gesù perché era ancora preda del terrore che si era impossessato di lui dopo l'assassinio del Battista. Anna e Caifa cercavano con tutte le astuzie di strappare a Erode il verdetto di condanna, ma Erode, un po' per il timore di condannare un altro giusto, un po' per compiacere Filato, non li esaudì e rimandò Gesù da Pilato. Così, poco dopo le ore 8, i sommi sacerdoti con i loro sgherri, furono costretti a ritornare da Filato che già aveva assolto Gesù. Ogni anno, nell'occasione della Pasqua, era consuetudine romana graziare un condannato a morte, così Pilato pensò di porre ai giudei la scelta di liberare Gesù o Barabba, assassino, mago ed altro ancora, che gli ebrei aborrivano. Però la folla, sobillata dai sommi sacerdoti, scelse Barabba gridando a Pilato di crocifiggere Gesù. Pilato, ancora indeciso, ordinò allora di flagellare, secondo l'uso romano, Gesù; in questo modo si compì il secondo passo della iniziazione cristiana: la flagellazione, che corrisponde all'esser sordi ai colpi del destino, all'assalto delle avversità senza piegarsi. La flagellazione avvenne nel pretorio e durò ben tre quarti d'ora e diverse coppie di carnefici si alternarono data l'estrema violenza con la quale adempirono all'ordine ricevuto. Terminata la flagellazione tra insulti, strattonamenti ed offese, Gesù venne vestito con un mantello rosso di stoffa grezza, gli fu posta sul capo la corona di spine e gli fu messa in mano una canna, il tutto come caricatura della sua regalità. In questo modo anche il terzo passo dell'iniziazione cristiana, l'incoronazione di spine, ossia il restare fedele ai propri ideali anche se questi sono colpiti e beffeggiati, è compiuto. Quando Gesù venne riportato nel palazzo di Pilato erano le 9 e mezzo e fu allora che Pilato esclamò: Ecce homo! Intendendo con ciò affermare che egli presentava loro l'uomo nel quale non aveva trovato colpa. Ma la folla, sempre istigata dai sommi sacerdoti e dai farisei, continuava a gridare di crocifiggere Gesù. Pilato era spaventato e non sapeva come uscire dalla situazione in cui si era venuto a trovare. Egli era consapevole del fatto che qualsiasi decisione avesse preso gli avrebbe creato dei problemi, infatti, da un lato la folla - istigata dai sacerdoti - chiedeva la crocifissione di Gesù, ma dall'altro egli aveva promesso a sua moglie che lo avrebbe salvato. Pilato alla fine decise di condannare Gesù, ma lo fece solo per paura che Gesù potesse rendere pubbliche le sue malefatte contro Roma. Gesù infatti era a conoscenza di queste ed aveva comunicato in ispirito allo stesso Pilato. Fu quindi la paura del giudizio dell'imperatore Tiberio che alla fine vinse. Fu così che Gesù, con il manto rosso, la corona di spine e la canna in mano, fu portato al foro dove lo aspettavano i due ladroni (già precedentemente condannati) e dove Pilato formulò la sentenza di condanna a morte ordinando al contempo che sulla croce fosse posta la scritta INRI. L'incontro tra Gesù e Pilato è da vedersi come il confronto tra due mondi dove i giudei rappresentano il mondo esteriore e Gesù quello intEriore. Pilato è colui che si muove tra questi due mondi, tra i giudei ed il Gesù, egli ne è il tramite. Vediamo che solamente Pilato parla con i giudei e lo fa quando esce dalla sua dimora, dal Pretorio, mentre parla con Gesù quando vi torna; Gesù infatti non parla con i giudei, non risponde alle loro accuse. La nostra coscienza si sviluppa solo quando ci confrontiamo con il mondo esteriore: l'esteriorità ci rende coscienti. I giudei sono una moltitudine e rappresentano quindi l'esteriorità, mentre Gesù è solo e rappresenta, in questo caso, la nostra interiorità, l'uomo singolo che con il suo essere è di fronte al mondo. Come abbiamo detto, Pilato è il tramite tra questi due mondi, lui non può far altro che oscillare tra il dentro ed il fuori della sua dimora, tra il mondo esteriore e il mondo ulteriore. Alla fine Filato lascia Gesù alla sua sorte: la morte interiore, rappresentata dalla flagellazione che avviene dentro la dimora di Pilato (nel cortile interno), cioè all'interno del mondo interiore. Questa morte interiore porta come risultato il riconoscimento "dell 'Ecce Homo ".
Il risultato sarà la individualizzazione dei quattro arti del nostro corpo. Gesù infatti, con i vari aspetti delle sofferenze patite, rende cosciente il suo corpo, il corpo cosmico del prototipo dell'Uomo. Infatti dopo la flagellazione Gesù viene ricoperto con un manto purpureo che aderirà dolorosamente alle ferite della flagellazione e questo simboleggia il corpo fisico delimitato dalla pelle, poi viene incoronato con le spine simbolo dello spazio eterico delimitato dallo zodiaco, viene poi insultato, e questo è il simbolo dell'offesa al corpo astrale ed infine viene schiaffeggiato e questo è il simbolo dell'offesa all’Io, in quanto la guancia rappresenta la coscienza dell'Io. I soldati vengono spinti dall'ostacolatore luciferico a dare a Gesù la morte interiore mediante la flagellazione, mentre i giudei, spinti dall'ostacolatore arimanico vogliono, dopo la morte interiore, far avvenire anche quella esteriore con la crocifissione. Ma ad entrambe queste azioni di distruzione corrisponde nel Gesù una nuova vita: nuova vita interiore dopo la flagellazione (con la individualizzazione dei quattro corpi) ed una esteriore, dopo la crocifissione, con la resurrezione. Continua...
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Ven Apr 06, 2012 1:09 pm | |
| VENERDÌ' SANTO: GESÙ PORTA LA CROCE SUL GOLGOTHA
Fu così che Gesù dovette anche portare la croce (che era stata preparata in tutta fretta durante la notte) e questo nonostante il suo corpo ormai fosse completamente orrendamente piagato e sanguinante. Dalla sera precedente, oltre ad aver subito le inenarrabili atrocità cui era stato sottoposto, non aveva potuto dormire, mangiare e nemmeno bere: era quindi allo stremo delle forze fisiche. Gesù cadde ben sette volte sotto il peso della croce finché, per evitare che morisse lungo il percorso, i suoi aguzzini imposero a Simone di Cirene di portare per lui la croce. Anche questo episodio merita un approfondimento.Il cammino iniziatico prevede sempre tre aspetti del nostro collegamento con il karma: riconoscerlo, osservarlo, amarlo. Gesù Cristo però inserisce un quarto aspetto a questi tre: portare il karma degli altri, del mondo. Egli infatti era senza karma e quindi la Croce che portava rappresentava il peso del karma dell'umanità. Toccherà a Simone di Cirene sottolineare ciò. Infatti tocca a lui "portare la croce" di un altro uomo, a lui che non ha nulla (apparentemente) da dividere con Gesù, a lui che però è lì, presente all'evento. Egli viene da Cirene e, come già detto per Giuda di Scariot, ciò ricorda la sua iniziazione in Cirene. Simone ha quindi già percorso il suo cammino karmico ed ora è davanti ad un altro uomo, un uomo che "entra" nella sua vita, un uomo che lui ora aiuta a portare la croce, il karma. Il cireneo rappresenta quindi il primo uomo "normale" che completa, in senso cristiano, la legge del karma, che diventa così atto di amore.
VENERDÌ SANTO: LA CROCIFISSIONE
È quasi mezzogiorno quando il corteo giunge sulla sommità del Golgotha. La parola Golgotha, significa "luogo del cranio", e questo nome era stato dato a quel monte in quanto esso era assolutamente senza alberi. Questo ben si addice alla geografia esoterica della Palestina(1), in quanto la Giudea, la Samaria e la Galilea, sono le tre regioni della Palestina che corrispondono rispettivamente alla testa, alla zona del ritmo ed a quella del metabolismo nell'uomo. Possiamo così riscontrare che Gesù veniva dalla Galilea, che rappresenta le forze della vita (dove c'è anche il mare di Tiberiade), e nel suo cammino è salito verso Gerusalemme, --------------------------- (1)Ricordiamo che R. Steiner ci dice che tutta la geografia del Medio Oriente è profondamente esoterica. ----------------------------------
centro della spiritualità, che era anche la zona più deserta della Palestina e che corrisponde alla testa calcarea, dove c'è il monte chiamato luogo del Cranio(1). La fossa scavata sul Golgotha, per collocarvi la croce, rappresenta anche l'apertura del chakra a mille petali posto sulla sommità del cranio; questo chakra ci permette il completo collegamento con il mondo spirituale. In questo fatto possiamo cogliere un ulteriore aspetto simbolico del processo di risalita.
Come già detto, il cammino cristiano di iniziazione si dispiega in sette tappe : inizia dalla lavanda dei piedi e poi prosegue, in risalita, fino al capo, passando attraverso la prova della flagellazione, incoronazione di spine (qualsiasi cosa avvenga Io debbo rimanere saldo e difendere ciò che è sacro!), portare la croce fino alla crocifissione (sentire il proprio corpo come estraneo, come un pezzo di legno che portiamo), morte mistica (immergersi negli abissi del male, del dolore, della sofferenza, scendere all'inferno), sepoltura e resurrezione (sentirsi uno con la terra, la nostra vita è dilatata a vita del pianeta) ed infine / 'ascensione (la piena risalita nel mondo spirituale). La fossa scavata nella sommità del monte Cranio corrisponde quindi alla fossa scavata nella testa di ogni uomo al momento della sua liberazione dalle forze del Male. Il neonato, ancora "puro", ha la fossetta del cranio aperta. Prima di crocifiggere Gesù i suoi carnefici gli danno da bere vino misto a fiele, che Egli rifiuta: il fiele rappresenta il male del mondo, male che egli aveva già "bevuto". I carnefici, inoltre, volevano crocifiggere Gesù nudo, ma un uomo pio gli offrì un panno con il quale potè cingersi le reni. Era circa mezzogiorno ed un quarto quando Gesù fu inchiodato sulla croce. Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa, Maria Maddalena, Salomè e Giovanni ------------------------------------------------- (1)La Emmerick ci dice che in una visione le venne mostrato come, a seguito di sconvolgimenti geologici, a grande profondità sotto la montagna del Golgotha riposavano le ossa di Adamo ed Eva. Inoltre, più tardi, il profeta Eliseo vi trovò il teschio di Adamo e così il monte prese il nome di Calvario. Secondo la Emmerick la croce venne piantata esattamente sopra il luogo ove era sepolto il teschio di Adamo. Più tardi Jafet, (uno di figli di Noè) vi costruì un torchio per pigiare l'uva e la vite del torchio aveva la forma di una croce. Il rosso vino correva a rivoli sulla terra. Vedere di R. Steiner: "Il Vangelo di Giovanni" XI conf. e "La saggezza dei Rosacroce ".
erano sotto la croce. Sempre la Emmerick, racconta che nel momento in cui la croce fu impiantata nella fossa del monte, al colpo che ne conseguì, la Terra, e tutti i demoni dell'inferno, tremarono vedendo vicina la fine del loro strapotere sull'uomo. Sia la Emmerick che il Vangelo di Nicodemo, ci dicono che, dall'ora sesta (le 12) all'ora nona (le 15), il cielo si coprì di nubi fitte e rossastre, si fecero le tenebre sulla terra, il Sole misteriosamente fu oscurato dalla Luna(1) e la cortina del Tempio si lacerò nel mezzo, gettando nel terrore tutti gli astanti e gli abitanti di Gerusalemme in quanto segnava la fine degli antichi Misteri lunari. Il Sole divenne color grigio scuro e fu contornato da un cerchio rosso, mentre le stelle apparvero in cielo anch'esse di color rossastro. Gli uccelli cadevano a terra, gli animali urlavano e tremavano: ogni cosa era avvolta nella nebbia. Fu allora che Gesù raccomandò sua Madre a Giovanni. Di questo importante evento diremo più avanti. Poco dopo le 15 le tenebre cominciarono a dissiparsi, la Luna si allontanò dal Sole, che così riapparve seppur velato da nubi rossastre. La luce delle stelle lentamente svanì.
VENERDI SANTO: i DUE LADRONI
Allarghiamo ora la visuale della nostra attenzione e portiamo alla nostra coscienza il fatto che sul Golgotha, oltre alla croce di Gesù c'erano altre due croci, quelle dei due ladroni. La croce di destra era occupata dal cosiddetto "ladrone buono" che si pente delle sue malefatte ed al quale Gesù dice: "Da questa sera sarai nella casa del Padre mio ". Da R. Steiner apprendiamo che questo ladrone rappresenta Lucifero(2) che ora viene redento. ------------------------------- (1)1 È difficile pensare che si tratti delle conseguenze di una eclisse anche perché questa non dura che pochi minuti (e non tre ore). Inoltre l'eclisse di Sole (la Luna davanti al Sole) avviene solo quando la Luna è Nuova ed alla Pasqua la Luna è piena. Per questi motivi, pur riportando le indicazioni tratte dai due testi, preferiamo ritenere che l'evento dell'oscuramento del Sole fu prodotto da un altro fenomeno. C'è infatti chi ritiene che l'oscuramento del Sole fu prodotto dal vento del deserto, che ancor oggi in primavera solleva spesso immense nuvole di polvere color giallo-sporco a grandi altezze, provocando l'oscurità totale anche a mezzogiorno. (2)Lucifero è l'entità del Male che agisce seducendo, blandendo l'uomo. Strappando l'uomo dai suoi compiti terreni e inducendolo a considerarsi "divino" anzitempo. ------------------------------------
Dalla Dichiarazione di Giuseppe d'Arimatea(1) apprendiamo che il primo ladrone si chiamava Demas, era galileo di origine, praticava la pirateria ma faceva anche del bene ai poveri. Principalmente si dedicava a derubare la popolazione giudaica ed aveva rubato persine i libri della Legge a Gerusalemme. Non e difficile comprendere che il suo essere "ladro" si riferisce appunto all'azione di Lucifero di essersi appropriato della conoscenza (ricordiamoci che egli tenta Èva istigandola a mangiare dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male). Ricordiamo che Lucifero era un'entità buona che ha collaborato con il Logos nella creazione del mondo, solo che, a seguito del peccato di orgoglio, causato dall'invidia verso la libertà dell'uomo, è diventato un'entità retrograda e quindi non più portatrice dell'evoluzione. Con l'evento del Golgotha Lucifero ha avuto la sua redenzione in senso macrocosmico; tale redenzione deve trovare ora corrispondenza in ognuno di noi. Nel cosmo tutto è triarticolato, così lo è anche l'entità di Lucifero. Il suo primo aspetto può essere colto nel fatto che egli ha portato all'uomo le forze dell'orgoglio, della superbia e della presunzione, forze che agiscono nel sentire umano. Il secondo aspetto di Lucifero può essere colto nel fatto che egli ha portato nel capo dell'uomo la facoltà del pensare, mentre il terzo aspetto ha agito sulla sfera della volontà, con la libertà portata nell'atto riproduttivo(2). Nel testo apocrifo relativo alla sua Dichiarazione Giuseppe d'Arimatea afferma che durante i Colloqui dei 40 giorni, il Risorto consentì a Giovanni dì vedere Demas in Paradiso e egli era simile ad un re di molta potenza portante come insegna la Croce. L'altro ladrone, che rappresenta Arimane3 altrimenti chiamato Satana, ossia la seconda forza del male, non si pente; al contrario, continua ad insultare Gesù anche sulla croce e per lui non ci sarà redenzione. Sempre seguendo la Dichiarazione di Giuseppe d'Arimatea apprendiamo che questo ladrone si chiamava Gestas, uccideva con la spada, violava le donne. Beveva il sangue dei bambini, non conosceva Dio e non ubbidiva alle leggi. -------------------------------------------------- (1)Vedere: "I Vangeli apocrifi ", Ed. Einaudi tascabili. (2)Al riguardo è da ricordare che le anime degli uomini discendono dal cielo nel periodo da Natale a Pasqua e solamente in quel periodo un tempo gli uomini si accoppiavano. Da ciò il "sentire la primavera". (3)Arimane è la seconda entità del Male e agisce prevaricando, violentando, condensando rutto in materia e facendo credere all'uomo che l'unica realtà sia la materia stessa. ----------------------------------------
Queste indicazioni ci permettono di riconoscere il "profilo" di Arimane dietro queste imprese scellerate. Potremmo pensare che Arimane sarà liberato dai legami che lo tengono costretto nel nostro mondo per tornare al suo mondo, dove è un'entità benefica per quelle condizioni evolutive. Nel vangelo apocrifo di Nicodemo ed in quello dell'Infanzia Arabo-Siriaco, apprendiamo che i due ladroni appartenevano a quella banda di briganti presso la quale la Sacra Famiglia aveva trascorso la notte durante la fuga in Egitto e Demas (o Dismas) era il fanciullo lebbroso guarito quando sua madre, spinta da Maria, lo aveva lavato nella stessa acqua nella quale era stato lavato Gesù. Ma cosa differenzia profondamente i due ladroni? Ancora una volta guardiamo alle indicazioni dateci dallo Steiner1 e vediamo come egli sottolinei che la differenza fondamentale tra i due ladroni consiste nel fatto che quello buono ha la fede, l'altro no. Grazie a quella fede, alla fede che gli permette di mantenere ancora un contatto con la spiritualità, egli sarà salvato. Ecco così che sul Golgotha, unitamente all'atto di amore operato dal Gesù Cristo, si manifesta la fede cui segue la speranza della redenzione, nella speranza che la forza del Cristo, compenetrata di amore e fede, potrà estendersi a tutto il mondo. Abbiamo l'immagine di questa vittoria di Gesù sul male nelle sue cinque ferite dalle quali scende il suo sangue. Il numero cinque rappresenta l'uomo e nasce dalla divisione, ad opera del due, del numero 10, della completezza. Nasce così il 5 + 5, l'uomo che cade e quello che torna a Dio. Quando il sangue di Gesù cade sulla Terra con esso cade anche l'ultimo aspetto delle forze luciferiche agenti sull'individualità umana, e cioè quelle legate allo spirito di popolo. Anche Gesù, in quanto ebreo, era collegato a queste forze e quindi anche da queste doveva liberarsi per conto di ogni uomo. Da R. Steiner apprendiamo2 che a causa dell'eccedenza di egoismo nel sangue degli uomini, essi avrebbero finito con il corrompersi totalmente, ma l'amore portato dal Gesù Cristo, l'amore di cui era compenetrato il suo sangue, ha impedito che ciò avvenisse. Ciò risuona anche nella frase " Padre, perdona loro perché non sanno quel che si fanno " (Le. 23,24). --------------------------------- 1 Vedere di R. Steiner: "Il Vangelo di Luca" p. 198-199. 2 Vedere di R. Steiner: "Il Vangelo di Luca" p. 197. --------------------------------
La quinta ferita, quella inferta dalla lancia(1) che gli trafigge il costato, fa uscire le ultime gocce di sangue miste ad acqua, compiendo così un estremo gesto di purificazione, e concludendo il Suo operare nel mondo iniziato a Canahan; abbiamo così: acqua in vino, vino in sangue e sangue in acqua.
VENERDI' SANTO ORE 15: L'ACETO
Torniamo ora agli avvenimenti del Golgotha. Tornata debolmente la luce del Sole Gesù dice di avere sete e gli viene dato da bere dell'aceto. Dopo di che, sollevato il capo, disse: "Padre, perdona loro perché non sanno quel che si fanno!" E morì. Possiamo stabilire un parallelo tra quanto appena descritto ed un momento dell'Ultima Cena, quando Gesù dichiara: "Ed Io vi dico, infatti, che non berrò più del frutto della vite finché non ritornerò nella casa del Padre mio " (Le. 22, 18). Dobbiamo pensare all'aceto come all'ultima trasformazione dell'uva e i Vangeli iniziano a descrivere la vita pubblica di Gesù con il miracolo effettuato alle nozze di Canahan, quando l'acqua venne trasformata in vino, e terminano con l'Ultima Cena quando il vino viene trasformato in sangue che, come risaputo, è il supporto dell'Io umano. Quando il sangue di Gesù cade sulla terra esso è il veicolo mediante il quale l'entità di Gesù scende fino al centro della terra e, tramite egli, discende anche il Cristo. Orbene nell'ultimo istante Gesù chiede da bere e gli viene dato l'aceto come ultima trasformazione del vino al fine di consentire il passaggio verso il mondo spirituale. L'aceto era utilizzato in antichità, e soprattutto dagli egizi, per "estrarre" dal morto l'anima. Per far ciò nella bocca del morto veniva posto un tampone intriso :i aceto che aveva questa facoltà. Possiamo dire che nel caso del Gesù l'aceto ha avuto il compito di "estrarre" l'anima, cioè di preservare il Corpo Incorruttibile, quel corpo che Rudolf Steiner chiama "Il Fantoma ". E' bene compiere una riflessione sull'aceto partendo dall'osservazione che l'aceto produce la cosiddetta "madre", che è una sorta di "placenta" nel mondo vegetale. Come la placenta permette il passaggio della vita dall'utero materno al bambino, così la madre dell'aceto è nutrimento superiore per il mondo vegetale e rermette la rigenerazione, ossia l'inizio di una nuova vita. Volendo dare a ciò una interpretazione di tipo alchemico potremmo dire che nella madre si manifestano delle forze di trasmutazione le quali permettono la trasformazione di qualcosa che appartiene al mondo fisico sensibile verso lo spirito. Potremmo allora anche dire che Gesù, bevendo l'aceto, determina il completamento della trasformazione del corpo fisico a somiglianzà del Corpo Incorruttibile il che gli permette di tornare nella "Casa del Padre". Questi avvenimenti accadono circa alle ore 14 di venerdì. -------------------------------------- (1)A proposito dell'importanza della lancia vedere "La lancia del Destino", Ed. Mediterranee. -----------------------------------------
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Ven Apr 06, 2012 7:23 pm | |
| VENERDÌ SANTO: L'AGONIA SULLA CROCE
Se prendiamo come riferimento gli orari indicati dalla Emmerick relativamente all'agonia del Gesù sulla croce, scopriamo che essa ebbe la durata di circa 200 minuti: precisamente dalle 12.00 alle 15.15.
Vedere di R. Steiner: "Il vangelo di Giovanni ", XI conf.
Il numero 200 ci ricorda almeno due passi dei Vangeli: i 200 denari che gli Apostoli reputano necessari per comperare il cibo per sfamare la folla di 5.000 persone alla prima moltiplicazione dei pani e dei pesci, e la distanza che separava la barca dei discepoli dalla riva del mare di Tiberiade durante la pesca miracolosa descritta da Giovanni al passo 21,8. I 200 denari cui gli apostoli fanno riferimento, corrispondono alle forze lunari che agiscono nel nostro inconscio, le forze che ci permettono di realizzare l'antica magia della materia secondo la quale le forze spirituali si possono condensare in materia. Con la moltiplicazione gli Apostoli porteranno la Saggezza Cosmica alle anime che soggiornano nella sfera lunare e che scenderanno in Terra nel V periodo post - atlantico (cioè ora). Possiamo così ipotizzare che nei 200 minuti di agonia il Gesù abbia risanato queste antiche forze lunari in noi, forze che sono rappresentate anche nei riferimenti ai pesci. Come accennato il secondo aspetto relativo al numero 200 si può trovare nella distanza che vi era tra la riva e la barca dei discepoli. "Ed erano distanti da terra circa 200 cubiti" (Gv. 21,8. Come abbiamo già scritto nel lavoro: "Commento al passo del vangelo di Giovanni: Gesù appare al mare di Tiberiade ", il numero 200 lo si può vedere come formato da [(8 + 9) + 8] x 8. Come già detto, nella numerologia spirituale il numero 8 rappresenta le forze dell'anima ed in generale della donna, mentre il 9 rappresenta lo spirito ed in generale l'uomo. Nella scomposizione del numero 200 vediamo che è l'anima (il numero 8 il fattore moltiplicativo. Ma Giovanni ci dice che la barca distava "circa" 200 cubiti. Se calcoliamo 7 (il sette è il numero dell'evoluzione spirituale) cicli lunari sinodici nel cielo, ognuno di 29,5 giorni, troviamo come totale: 29,5 x 7 = 206,5. E' risaputo che la rivoluzione di Saturno dura 29,5 anni, ragion per cui 29,5 (anni) per 7 da ovviamente ancora 206,5 come risultato. Questo perché etericamente Saturno "parla" con la Luna.(1) Saturno in noi si manifesta nello scheletro, nelle ossa, e le ossa nell'uomo sono in numero oscillante tra 200 e 208(2). Ritroviamo così il 206,5 di Saturno. Al tempo della sua formazione, l'antico Saturno risvegliava le azioni che le Gerarchie Spirituali gli portavano dal Cosmo stellare ed esso le rimandava indietro modificate. In ciò possiamo vedere come esso fosse "immagine" del cosmo ma non "somiglianzà", in quanto compenetrato di sostanza eterica. Anche la Luna rispecchia le forze cosmiche, però planetarie, e ruota attorno alla Terra in 29,5 giorni (anziché in 29,5 anni). La luce rispecchiata dalla Luna è però luce morta, fredda, mentre quella saturnea è ancora vivente. La Luna diventa così l'immagine dell'immagine: una totale irrealtà! Solo il Sole, in quanto stella, ci porta la somiglianzà al cosmo creatore e nel momento dell'eclisse la Luna, coprendo il Sole, determina l'unione dell'immagine con la somiglianzà, il disco solare appare nero e nella sua corona possiamo avere l'esperienza iniziatica del Cristo. Come più avanti vedremo, la misura di 200 cubiti corrisponde alla lunghezza del Tempio ebraico il quale, microcosmicamente, corrisponde all'uomo seduto con le gambe distese. Il Tempio ora è inteso come scheletro, ossa, e nell'osso calcareo albergano in noi le forze arimaniche dell'odio1. All'interno dell'osso -come polarità complementare - avviene la formazione dei globuli rossi. Ricordiamoci che il Golgotha è calcareo ed a Gesù "non sarà spezzato alcun osso". ---------------------------------- (1) Vedere di Victor Bott: "Medicina Antroposofica I e II". (2)Con il trascorrere degli anni le 5 vertebre sacrali si calcificano in un unico osso: Fosse sacro. Analogamente le ossa della testa si saldano maggiormente tra di loro con il passare degli anni.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Sab Apr 07, 2012 8:16 am | |
| VENERDÌ SANTO: LE VESTI DI GESÙ
C'è un passo del vangelo di Giovanni che merita particolare attenzione. Al versetto 19, 23-24 Giovanni riferisce come i soldati presero le vesti di Gesù e le divisero in quattro parti: una per ciascuno di loro. Presero anche la tunica ma essa era senza cucitura essendo tutta di un pezzo da cima e fondo: decisero pertanto di non dividerla ma di tirala a sorte tra di loro. R. Steiner interpreta questo passo1 collegando le vesti di Gesù al corpo stesso della Terra, Terra intesa come nuovo corpo del Cristo. Le "vesti" della Terra, ossia le sue parti solide, nel corso dei tempi si sono suddivise in continenti e regioni, ma sono state anche ulteriormente spartite dall'umanità, ci riferiamo alla proprietà privata per la quale l'uomo "possiede" una parte della Terra. La tunica rappresenta invece l'atmosfera della Terra, l'aria attraverso la quale Dio insufflò nell'uomo il suo spirito di vita. L'aria che tutti avvolge, l'unica "ciotola" dalla quale tutti traiamo vita, è il simbolo esteriore dell'amore che avvolge la Terra, dell'amore che si sta realizzando grazie all'impulso Cristico. Dai Vangeli apocrifi apprendiamo che la tunica era tutta di un pezzo in quanto era stata tessuta da Maria per suo Figlio. Anche qui emerge il particolare significato di questa tunica, essa rappresenta sia l'aria che circonda la Terra, sia la sfera vivente, eterica, sulla quale gli uomini non hanno potestà. Sarà in questa sfera che egli ascenderà 40 giorni dopo il Golgotha, e sempre da questa sfera apparirà agli uomini nel suo ritorno "sopra le nubi ".
Ora forse il quadro inizia a completarsi: vincere le forze arimaniche dell'odio in noi grazie alle forze dell'amore portate dal sangue, a sua volta mondato dell'influsso luciferico che in esso alberga2. Così l'uomo sarà completamente trasformato. Fino allo scheletro, sino alla parte più dura e morta in noi, deve fluire ----------------------------------------------------- Vedere di R. Steiner: "Uomo sintesi armonica". Lucifero è rappresentato dal cosiddetto "ladrone buono" che sul Golgotha si pente e "viene riscattato. ---------------------------------------------------
l'impulso resurrezionale; fatto ciò la barca potrà arrivare alla riva portando il pescato, là dove il Maestro ci attende. Alla terza Pasqua della vita pubblica di Gesù, con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, è avvenuta la preparazione "lunare" (primo gradino planetario in risalita dalla Terra1) di ciò che, con il sacrificio della quarta Pasqua (la Pasqua del Golgotha), sarà completato. Ricordiamo come il pianeta Saturno agisca nelle ossa e come esso sia l'ultimo gradino, l'ultimo pianeta da attraversare, prima di giungere alla sfera stellare.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Sab Apr 07, 2012 11:04 am | |
| VENERDÌ SANTO: LA MORTE
II gruppo dei soldati che seguiva la crocifissione era comandato da Cassio, che in seguito si convertì e prese il nome di Longino. Orami tutto si era svolto. Bevuto l'aceto, il Signore esclamò: "Padre mio, nelle Tue mani raccomando il mio spirito!", chinò il capo e spirò. La terra tremò e si aprì una fessura tra la croce di Gesù e quella del cattivo ladrone. A quella vista il centurione Abenadar, quello che aveva dato l'aceto a Gesù, si convertì. Passato il terremoto, i farisei si avvicinarono alla profondissima fessura creatasi e vi gettarono dei sassi per coglierne la profondità, ma non riuscirono a sentire il rumore del tonfo. Intanto i sepolcri si aprirono ed i corpi di molti santi risuscitarono ed apparvero a molti2. Filato ed Erode, folli di terrore, si aggiravano per le stanze dei loro palazzi in cerca di rifugio e pregarono i loro dei perché li proteggessero. Anche l'evangelista Matteo ricorda questi eventi: "La terra tremò, le rocce si spezzarono e le tombe si spalancarono " (Mt. 27, 52). Se ritorniamo a quanto detto all'inizio del presente lavoro, riteniamo sia interessante notare la disposizione dei corpi celesti al momento della morte di Gesù. La situazione che ci si presenta è veramente singolare. Se procediamo da est verso ovest troviamo (in perfetto ordine) Saturno, poi Giove, poi Marte, il Sole, Venere, e Mercurio, mentre la Luna non è ancora sorta all'orizzonte e quindi possiamo pensare sia dietro a Mercurio. -------------------------------------
1) II cammino di risalita dell'umanità inizia dal liberarsi dalla condizione terrestre per salire a quella lunare per poi proseguire fino al mondo stellare. 2) In riferimento a questi corpi dei morti che riapparvero bisogna precisare che non fu una resurrezione, ma una testimonianza della vittoria di Gesù sulla morte. Quel che apparve fu il Corpo Incorruttibile dei santi che la Emmerick valuta in un centinaio. Questi Corpi poco dopo tornarono nelle tombe.
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Salta subito agli occhi che questa disposizione è la disposizione "classica" dei pianeti, anche in relazione alle rispettive Gerarchle spirituali, secondo la conosciuta corrispondenza di:
Abbiamo così i sette corpi celesti che si dispongono secondo il loro rapporto gerarchico. Osserviamo ora come sono orientati. L'orientamento è, come già detto, tra est ed ovest ma all'orizzonte, in quelle direzioni, troviamo rispettivamente la costellazione della Vergine e quella dei Pesci. Si stabilisce così in cielo l'asse Vergine - Pesci.
Nella sua conferenza "Uso corretto e sbagliato della conoscenza esoterica -Confraternite segrete" (Doraach 18-19-25 nov. 1917), R. Steiner parla a lungo di queste due costellazioni e del loro intimo rapporto. In estrema sintesi possiamo dire che esse corrispondono (rispettivamente) alle forze della Madre di Dio (o Santa Sofia) e del Cristo stesso. La Vergine porta in sé la forza per schiacciare la testa del serpente luciferico attuando così il riscatto di Èva, mentre i Pesci, con il sacrificio loro collegato, quelle per vincere la morte arimanica, riscattando Adamo. Il cosmo intero partecipa così alla vittoria delle forze eristiche sulle forze del Male. Infine, dietro al Sole, verso la Via Lattea, troviamo (nelle vicinanze) la stella Aldebaran, ossia la dimora celeste dell'entità di Zarathustra, il grande iniziato solare che aveva dato il suo Io al Bambino Gesù Salomonico e che era rimasto in collegamento con l'entità di Gesù anche dopo l'insegnamento di Gesù dodicenne al Tempio1.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Sab Apr 07, 2012 5:39 pm | |
| VENERDÌ SANTO: ORE 17, LA DEPOSIZIONE E LA COPPA DEL GRAAL
Saputo della morte del Signore, Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea decidono di richiedere a Filato il corpo di Gesù per dargli sepoltura in un sepolcro nuovo di proprietà di Giuseppe d'Arimatea, sepolcro che si trovava nel giardino accanto al Calvario; così Giuseppe, coraggiosamente, si reca da Filato. Intanto sul Golgotha, conclusasi la tragedia, arrivarono degli altri carnefici, armati di mazze di ferro, con il compito di spezzare le gambe ai crocifissi. Accortisi che il corpo del Signore era oramai freddo non lo colpirono, mentre spezzarono le braccia e le gambe ai due ladroni. I carnefici furono però presi dal dubbio che Gesù non fosse ancora morto e si accingevano quindi ad imporre l'estremo oltraggio anche al suo corpo. Fu Cassie, ispirato dallo spirito, a prendere la decisione risolutiva, decisione che permise anche l'adempimento delle scritture. Presa con due mani la lancia la conficcò nella parte destra del costato di Gesù. Il colpo trafisse il cuore e si arrestò davanti al polmone sinistro facendo sgorgare sangue misto ad acqua. Gli spruzzi lo colpirono sul volto ed egli immediatamente guarì dal forte strabismo che faceva di lui oggetto dei lazzi dei commilitoni. Unitamente alla vista fisica, gli fu aperta anche la vista dell'anima ed immediatamente si inginocchiò convertito. I suoi soldati, vedendo la profonda trasformazione avvenuta nel loro comandante si convertirono anche loro(2). ------------------------------------------------ 1) Da R. Steiner apprendiamo che al momento della salita al tempio avvenne un passaggio di individualità tra il Gesù Salomonico (portatore dell'Io di Zarathustra) e quello Natanico (legato ali'Anima Natanica incorrotta). 2) Estremamente interessante è il percorrere le tappe delle vicissitudini di questa lancia che da tempi immemorabili era considerata un potentissimo talismano che dava potere a chi la possedeva. Basti pensare che essa fu uno dei motivi delVAnschluss di Hitler verso l'Austria in quanto la Lancia era custodita nel tesoro degli Asburgo a Vienna. Per chi volesse addentrarsi in questo studio consigliamo di leggere: "La lancia del destino", Ed. Mediterranee. Dalla "Scienza Occulta" di R. Steiner, sappiamo che la Luna è uscita dalla Terra all" epoca lemurica affinchè sulla Terra potesse continuare la vita che si stava estinguendo le forze di morte di cui la Luna era portatrice.
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Intanto Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e le pie donne, andarono a fare i preparativi per l'imbalsamazione del corpo di Gesù.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Sab Apr 07, 2012 6:58 pm | |
| VENERDÌ SANTO: L'ECLISSE DI LUNA
Torniamo agli eventi legati alla croce, dove alle 17 avviene la deposizione ed alle 18 l'eclissi di Luna. Questo momento è di fondamentale importanza e merita un attimo di riflessione. Il Sole sta tramontando ad ovest e questo può essere inteso come l'entrata nelle Tenebre (il tramonto) delle forze della Vita (il Sole). Dall'altra parte dell'orizzonte, ad est, sorge la Luna che sappiamo essere compenetrata dalle forze di morte1. La Luna però in questa circostanza agisce con forza minima sulla Terra e questo per due motivi: il primo è relativo al fatto che le forze della Luna sono massime quando essa è a ponente (ed ora è a oriente), la seconda perché ora è la Terra che agisce sulla Luna in quanto la sta oscurando con il suo cono d'ombra. A livello spirituale però sono le forze di Vita del Sole tramontante che entrano nelle tenebre, "passano" la Terra che si era compenetrata dell'impulso Cristico conscguentemente all'essere stata permeata dal sangue del Gesù e fermano così le forze di morte della Luna sorgente. Questo è l'inizio della trasformazione nel Cosmo, dato che nella Terra è entrata la Nuova Vita, Vita che da ora in poi trasformerà le forze di morte della Luna. Ad una più attenta osservazione del cielo, vediamo che il Sole sta tramontando davanti alla costellazione dei Pesci, mentre la Luna sorge davanti alla Vergine. La Terra si trova tra il Sole e la Luna e getta il suo cono d'ombra sulla Luna. La situazione è opposta a quella già vista in relazione al momento della morte di Gesù: allora il Sole stava nel centro tra i pianeti interni e quelli esterni sempre orientati tra la Vergine ed i Pesci.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Sab Apr 07, 2012 8:34 pm | |
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VENERDI SANTO: LA SEPOLTURA
Oramai l'inizio del sabbat, cioè del sabato, era prossimo1 e quindi bisognava procedere velocemente all'imbalsamazione. Sappiamo che dopo il tramonto del venerdì, per gli ebrei, iniziava la festività del sabato, e che questo era il giorno dedicato al Signore, per cui era assolutamente vietato compiere qualsiasi attività che comportasse un impegno fisico2. Il corpo di Gesù fu così disteso da Giovanni, Giuseppe e Nicodemo su di una roccia piatta che ben si prestava all'operazione. Il corpo fu coperto da un lenzuolo e furono lavate anche le parti più intime. Poi fu lavata ed unta anche la parte inferiore del corpo. La Emmerick cita ora il miracolo per il quale l'immagine del corpo di Gesù si impresse nel lenzuolo esterno che lo avvolgeva lasciando bianche le bende interne con le quali il corpo era stato avvolto. Inoltre, successivamente, si ottennero tre copie di questa immagine al semplice contatto con nuovi teli. Tutte queste copie produssero molti miracoli. Terminate queste operazioni, il corpo di Gesù venne portato al sepolcro, dove fu disteso in una nicchia posta di fronte all'entrata. Il sepolcro era alto a sufficienza affinchè gli uomini vi stessero ritti e la sua porta guardava a oriente. Prima i discepoli ed il centurione Abenadar, poi le sante donne dettero l'ultimo saluto a Gesù. La porta fu chiusa ed una grossa pietra rotonda fu fatta rotolare davanti all'entrata. Il "ventre" calcareo fu così chiuso, il "seme" della nuova vita vi era stato deposto. ----------------------- Ebbene, traducendo le parti anatomiche in cortili, colonne, atri, ecc., le due descrizioni combaciano perfettamente. 1) Ricordiamo che per gli ebrei la giornata inizia alle ore 18. " Ad esempio non potevano compiere più di 2.000 passi. -------------------------------------------- Orami il sabbat stava per iniziare, Giovanni e Nicodemo tornarono a Gerusalemme dove incontrarono Pietro, Giacomo il Maggiore e Giacomo il Minore in lacrime. Soprattutto Pietro era addolorato per non aver assistito alla morte di Gesù. Poi, insieme agli altri apostoli e discepoli, nel Cenacolo fu celebrato il sabbat. Infine, orami a notte inoltrata, Giuseppe D'Arimatea uscì per tornare a casa quando fu arrestato dagli sgherri di Caifa e gettato in prigione con l'intenzione di farlo morire di fame. In ossequio alla tradizione del sabato, la sepoltura di Gesù non potè essere fatta in modo completo e definitivo, ma si fecero solo le operazioni essenziali, con l'intento di finire l'opera dopo la festività. Ricordiamo che il capo venne avvolto con una fascia al fine di tener serrate le mandibole e questa fascia venne annodata sulla sommità del capo. A questo punto, i soldati che avevano accompagnato Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e Giovanni, posero sugli occhi di Gesù due monete di rame, per manifestare il loro legame con la tradizione sepolcrale romana. Quest'ultimo gesto è altamente significativo perché sappiamo che il rame è il metallo legato a Venere e la scena descritta avviene di venerdì, giorno dedicato a Venere. Inoltre la luce che sorge negli occhi proviene dalla nostra anima, dal nostro corpo astrale, anch'esso legato a Venere. Viene così simboleggiata la chiusura degli occhi per il mondo giudaico e la contemporanea apertura per il resto dell'umanità (i romani) che riconoscerà nell'evento del Golgotha l'inizio di una nuova era.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Dom Apr 08, 2012 5:53 am | |
| VENERDÌ NOTTE
I sacerdoti, ricordandosi delle parole di Gesù, furono presi da un timore: che egli risorgesse dopo tre giorni così come aveva promesso. Si recarono pertanto da Filato pregandolo di mettere un drappello di guardia al sepolcro per almeno tre giorni "affinchè i discepoli non vengano a rubare il cadavere e poi dicano al popolo che Gesù è risorto" (Mt. 27, 64). Filato però rifiutò quanto richiesto e disse loro di utilizzare le loro guardie. Queste andarono al sepolcro, si assicurarono che il corpo di Gesù fosse ancora al suo posto, richiusero la grotta e ne sigillarono l'entrata. Anche Cassio era con loro in quanto inviato da Filato con l'ordine di controllare e di riferirgli. Egli però era in continua estasi e in profondo pentimento per gli errori fino ad allora compiuti. All'interno del sepolcro il corpo di Gesù era circondato da splendore e da luce e due angeli lo adoravano.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Dom Apr 08, 2012 5:58 am | |
| LA TRASFORMAZIONE DEL CORPO DI GESU’
------------------------------------------------ (1)Vedere: "Commento al passo del Vangelo di ' Giovanni: Gesù appare al mare di Tiberiade" ---------------------------------------------------
A questo punto il corpo di Gesù subisce un processo di profonda trasformazione. Si deve all'indagine scientifico-spirituale di Rudolf Steiner se ci è possibile avvicinarci anche a questo evento prodigioso. Il corpo fisico materiale subisce un processo di eterizzazione, potremmo dire di sublimazione o anche di irradiazione cellulare, che gli fa oltrepassare il piano fisico verso il piano eterico, passando così dal mondo della Tenebra a quello della Luce. Di questo processo rimane l'immagine "proiettata" sul telo della Sindone. Si può però ipotizzare che una parte del corpo fisico, una specie di "residuo fisso" (come direbbero gli alchimisti), sia penetrata fino al centro Terra attraverso una fenditura del suolo creatasi sotto il sepolcro con il terremoto e che poi si risalderà immediatamente. L'essere della Terra partecipa così, con sussulti e boati, all'Evento che la trasformerà. In questo modo viene completato ciò che ha avuto inizio con la penetrazione delle gocce di sangue di Gesù nella Terra. Oramai nulla rimane più del corpo di Gesù; potremmo dire che il processo di trasformazione iniziato con la recisione della cordicella che unisce i Pesci, con la Lavanda dei Piedi e continuato poi con il versamento del sangue, confuso con l'acqua sulla Terra, termina con l'accoglimento da parte di quest'ultima del corpo trasformato di Gesù.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Dom Apr 08, 2012 9:01 pm | |
| VENERDÌ NOTTE
I sacerdoti, ricordandosi delle parole di Gesù, furono presi da un timore: che egli risorgesse dopo tre giorni così come aveva promesso. Si recarono pertanto da Filato pregandolo di mettere un drappello di guardia al sepolcro per almeno tre giorni "affinchè i discepoli non vengano a rubare il cadavere e poi dicano al popolo che Gesù è risorto" (Mt. 27, 64). Filato però rifiutò quanto richiesto e disse loro di utilizzare le loro guardie. Queste andarono al sepolcro, si assicurarono che il corpo di Gesù fosse ancora al suo posto, richiusero la grotta e ne sigillarono l'entrata. Anche Cassio era con loro in quanto inviato da Filato con l'ordine di controllare e di riferirgli. Egli però era in continua estasi e in profondo pentimento per gli errori fino ad allora compiuti. All'interno del sepolcro il corpo di Gesù era circondato da splendore e da luce e due angeli lo adoravano.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Dom Apr 08, 2012 9:03 pm | |
| LA TRASFORMAZIONE DEL CORPO DI GESU’ ---------------------------------------- (1)Vedere: "Commento al passo del Vangelo di ' Giovanni: Gesù appare al mare di Tiberiade", dell'Autore. ----------------------------------------------
A questo punto il corpo di Gesù subisce un processo di profonda trasformazione. Si deve all'indagine scientifico-spirituale di Rudolf Steiner se ci è possibile avvicinarci anche a questo evento prodigioso. Il corpo fisico materiale subisce un processo di eterizzazione, potremmo dire di sublimazione o anche di irradiazione cellulare, che gli fa oltrepassare il piano fisico verso il piano eterico, passando così dal mondo della Tenebra a quello della Luce. Di questo processo rimane l'immagine "proiettata" sul telo della Sindone. Si può però ipotizzare che una parte del corpo fisico, una specie di "residuo fisso" (come direbbero gli alchimisti), sia penetrata fino al centro Terra attraverso una fenditura del suolo creatasi sotto il sepolcro con il terremoto e che poi si risalderà immediatamente. L'essere della Terra partecipa così, con sussulti e boati, all'Evento che la trasformerà. In questo modo viene completato ciò che ha avuto inizio con la penetrazione delle gocce di sangue di Gesù nella Terra. Oramai nulla rimane più del corpo di Gesù; potremmo dire che il processo di trasformazione iniziato con la recisione della cordicella che unisce i Pesci, con la Lavanda dei Piedi e continuato poi con il versamento del sangue, confuso con l'acqua sulla Terra, termina con l'accoglimento da parte di quest'ultima del corpo trasformato di Gesù.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Lun Apr 09, 2012 10:12 am | |
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SABATO GLI EVENTI DEL SABATO
Si giunge così al sabato, ma quel che avviene durante il sabato è evidentemente troppo elevato per la coscienza dell'uomo, infatti non viene percepito da alcuno degli evangelisti; nemmeno da Giovanni che era il più evoluto dei quattro. Di ciò che accadde in quel giorno, quindi, non ci è giunta comunicazione alcuna; solamente nei vangeli apocrifi troveremo delle indicazioni utili per cercare di comprendere ciò che è avvenuto. Nel Vangelo di Bartolomeo si racconta che Gesù scese fino all'Ade (il regno dei morti), per trame fuori Adamo e tutti gli altri che erano con lui, secondo la richiesta dell'arcangelo Michele. Segue poi un altro passo molto interessante, nel quale Gesù afferma di dover salire in Paradiso perché là dovrà ricevere un sacrificio, il sacrificio sono le anime dei giusti che, uscite dai corpi (dopo la discesa di Gesù agli inferi), devono entrare in Paradiso ma non possono farlo senza la Sua presenza. Seguiamo ora la descrizione che di quegli avvenimenti fa la Emmerick. Al momento della morte di Gesù, ella vide la sua anima penetrare, simile ad una forma luminosa, nella Terra ai piedi della croce. Ella vide poi l'anima di Gesù penetrare nel limbo, luogo diviso in tre parti come fossero tre mondi separati. In uno di questi vi erano le anime dei patriarchi anteriori ad Abramo, nell'altro le anime dei giusti vissute dopo Adamo fino a Giovanni Battista. Infine penetrò nel luogo ove vi erano Adamo ed Eva che in estasi lo adorarono. Liberatili, Gesù entrò trionfalmente nel luogo di sinistra, ove si trovavano i patriarchi e li liberò, mentre i Suoi angeli incatenavano gli angeli ribelli decaduti. Poi entrò nel luogo di destra dove liberò il buon ladrone mentre il cattivo ladrone sprofondava nel fondo dell'inferno. In questo luogo, furono liberati i santi, i giudici, i re, Mosè e gli antenati di Gesù. Molte di queste anime ricevettero l'ordine di tornare sulla Terra in corpo di carne per rendere testimonianza della vittoria di Gesù su Satana. Fu per questo evento che a Gerusalemme si videro i morti resuscitati uscire dalle tombe(1) ed aggirarsi per le strade. Gesù poi penetrò in una sfera più profonda, dove si trovavano le anime delle persone pie che però erano ancora legate al culto degli idoli. Anche queste furono liberate ed i relativi demoni incatenati. Infine, come giudice severo, Gesù scese nel fondo dell'abisso dove si trovava l'inferno con le sue tenebre. Gesù, con le sue schiere, ne spalancò le porte e liberò le anime che lì vivevano tormentate in odio, disperazione e discordia, con disgusto ed orrore. I demoni furono obbligati a riconoscere ed adorare Gesù, mentre altri vennero incatenati. Al centro dell'abisso fu gettato Satana incatenato. Le anime liberate, assieme al buon ladrone, accompagnarono Gesù in Paradiso, mentre Egli redimeva e santificava l'intero creato. --------------- 1) Abbiamo gia detto che non fu una vera resurrezione, ciò che si manifestò fu il Corpo Immortale) o Corpo Incorrutibile) dei santi.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Lun Apr 09, 2012 10:14 am | |
| SABATO SERA: LA LIBERAZIONE DI GIUSEPPE D'ARIMATEA
Mentre le pie donne preparavano gli unguenti e le erbe con le quali finire di rendere omaggio al corpo di Gesù, Giuseppe d'Arimatea, che era stato richiuso in prigione da Caifa, vide la sua cella inondata di luce, il soffitto scoperchiarsi ed un essere luminoso che gli porgeva un lenzuolo come quello nel quale egli aveva avvolto il corpo di Gesù. Fu così che, aiutandosi con il lenzuolo come fosse una fune, si arrampicò lungo il muro della stanza e fu libero. Si recò quindi al Cenacolo e narrò ai discepoli il miracolo ricevuto.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Lun Apr 09, 2012 10:18 am | |
| SABATO NOTTE: AL SEPOLCRO
Dopo la sua discesa agli inferi, Gesù, insieme alle anime dei patriarchi, penetrò attraverso la roccia nel sepolcro e mostrò loro le ferite e le piaghe del suo corpo che divenne trasparente. Mentre le anime dei patriarchi partecipavano con rispetto e pietà alla visione, i due angeli restavano in contemplazione ai lati del corpo del Signore. La Emmerick, infine vede l'anima di Gesù che, insieme agli angeli adoranti, solleva il corpo martoriato fino al cielo per presentarlo al Padre celeste. E la Terra che trema ancora. Poi Gesù apparve in ispirilo a sua Madre ed il suo corpo fu riportato in Terra. Gli angeli intanto raccolsero tutti i frammenti di carne che si erano staccati dal suo corpo e così miracolosamente il corpo divenne nuovamente integro.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mar Apr 10, 2012 7:28 am | |
| LA DOMENICA DI PASQUA
DOMENICA MATTINA: LA RESURREZIONE DEL CORPO IMMORTALE
Ancora dobbiamo seguire il racconto della Emmerick per cercare di comprendere eventi che anche gli evangelisti non hanno saputo o voluto raccontare. Prima di risorgere, ci dice la Emmerik, Gesù si ricongiunse al suo corpo(1), lo animò e si alzò. Fu allora che un essere mostruoso uscì dall'abisso sottostante e con furore attaccò Gesù, il quale gli calpestò la testa e poi, con il bastone che teneva in mano ed alla cui estremità vi era uno stendardo, colpì tre volte la coda serpentiforme del mostro, che si rimpicciolì fino a sparire. La tomba allora scomparve alla vista della veggente: aveva assistito al trionfo sulla morte. Gesù attraversò la roccia, la Terra tremò e un angelo rovesciò la pietra che la chiudeva. Le guardie furono prese da spavento e caddero a terra come morte. Cassie, vedendo tutto ciò, si accostò coraggiosamente al sepolcro, toccò il sudario vuoto e si preparò a tornare da Filato per riferirgli i fatti. Tuttavia egli non aveva visto il Risorto. In quel momento il Risorto apparve a sua Madre sul monte del Calvario; era radioso, maestoso e meravigliosamente bello. Anche le anime dei patriarchi erano presenti ed adorarono la Madre di Gesù. Dopo aver preso per mano sua Madre, Gesù scomparve. ------------------------------- 1) Evidentemente si parla dell'Entità di Gesù che si congiunge con il suo Corpo Incorruttibile. ------------------------------------
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mar Apr 10, 2012 7:34 am | |
| DOMENICA MATTINA: L'APPARIZIONE A MARIA MADDALENA
Maria Maddalena, unitamente ad alcune delle pie donne, si stava recando al sepolcro portando i profumi e gli oli necessari per completare l'omaggio al corpo del Signore. Ella non sapeva nulla di quanto accaduto e nemmeno del drappello posto di guardia. Si chiedeva pertanto chi l'avrebbe aiutata a spostare la pesantissima pietra posta davanti al sepolcro.
Nella descrizione della Emmerick, quando arrivarono trovarono le guardie stese a terra tramortite e la pietra spostata. Solo Maria Maddalena vi entrò mentre le altre donne Impaurite si fermarono prima. Entrando vi trovò i panni piegati a terra che racchiudevano solamente delle erbe odorose. Anche le bende che avevano avvolto il corpo erano arrotolate sul bordo del sepolcro, solamente il sudario, cioè il telo con il quale Maria aveva avvolto il capo del Figlio, si trovava nello stesso punto nel quale aveva giaciuto il capo di Gesù. La grotta era piena di luce ed un angelo(1) stava seduto sulla pietra. Maria Maddalena uscì rapidamente dalla grotta e dal giardino per andare dagli apostoli. Incontrò Cassie, il quale era ancora nei dintorni nella speranza che Gesù si manifestasse, che le raccontò gli ultimi avvenimenti. Allora le donne si fecero coraggio e ritornarono al giardino del sepolcro sulla cui porta videro i due angeli che le dissero: "Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? ". A questa domanda seguì l'esortazione ad andare dagli apostoli a riferire quanto accaduto ed a comunicare che Gesù li avrebbe preceduti in Galilea. Nella descrizione di R. Steiner Maria Maddalena arrivò così al sepolcro e, fattasi coraggio, vi entrò. All'interno vide due angeli vestiti di bianco posti ai due :api della nicchia che aveva contenuto il corpo di Gesù. Uno di questi le chiese perché piangesse ed ella rispose che avevano portato via il suo Signore Gesù ed ella non sapeva dove fosse. Uscita dal sepolcro incominciò a guardarsi attorno nel giardino ed a cercare Gesù, finché scorse ad oriente un uomo vestito di bianco (non circonfuso da luce), situato vicino ad una palma, che le disse: "Donna perché piangi?". Ella pensò che fosse un giardiniere, in quanto aveva in mano una vanga ed in testa un cappello piatto. Maria rispose come già sappiamo: Signore, se tu l'hai portato via dimmi dove l'hai posto ed io lo andrò a prendere". Gesù allora le disse (con la sua voce abituai e): "Maria!" Maria riconobbe la voce ed esclamò: "Rabbonii" Poi si prosternò e stese un braccio verso i piedi del Risorto che però la fermò con un gesto e le disse: "Non toccarmi, perché non sono ancora asceso al Padre mio, vai piuttosto dai miei fratelli e di .oro ch'io ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Detto ----------------------- La Emmerick "vede" un solo angelo seduto sulla pietra, nella descrizione della Steiner cap. XI del Vangelo di Giovanni, ed. Antroposofica), gli angeli sono due ed appaiono ai lati della tomba. Egli dice che rappresentano il corpo eterico ed il corpo astrale che si stanno liberando. Lo Steiner aggiunge che questa visione appare per ogni uomo finché i suoi corpi non si sono liberati. 1) Maria Maddalena rappresenta l'anima senziente, sua sorella Marta l'anima razionale (è lei che è sempre indaffarata per preparare la casa per le visite di Gesù), mentre la Maria madre di Gesù rappresenta l'anima cosciente. ----------------------------------
questo svanì. Egli non era ancora salito al Padre per rendergli grazie per la vittoria riportata sulla morte e per il compimento della resurrezione. Infatti la resurrezione non era ancora completata dato che alla Maddalena si presenta il Corpo Immortale di Gesù, il Corpo Glorioso, HFantoma. Solo il giorno dopo, ad eventi conclusi e quindi al compimento della resurrezione, il Risorto esorterà gli apostoli a toccarlo. Tornata all'interno del sepolcro e visti i due angeli, Maddalena si mise a cercare le altre donne che vagavano nei pressi del giardino. Tocca ora a Giovanni, seguito da Pietro arrivare al sepolcro. Mentre Giovanni si limitò a chinarsi e dalla porta vedere i panni piegati a terra, Pietro vi entrò. Allora anche Giovanni entrò, ed alla vista completa delle bende e del sudario credette alla resurrezione. Pietro raccolse i panni e li nascose sotto il mantello ed insieme tornarono a Gerusalemme. Giovanni aveva visto uno degli angeli vicino alla tomba mentre Pietro non li aveva visti. Mentre le guardie rinvenivano toccò alle donne incontrare il Risorto nei pressi del giardino che disse loro: "Iddìo vi salvi!". Maddalena giunse così al cenacolo, ma gli apostoli non vollero credere né a lei né alle pie donne che sopraggiunsero poco dopo. Credettero infatti solamente a Pietro ed a Giovanni anche se molti ritenevano che i due apostoli avessero avuto solamente una visione del Risorto. C'è ora da chiedersi se l'apparizione alla Maddalena avviene sul piano fisico o sul piano eterico. Iniziarne ricordando che Maria Maddalena rappresenta una delle forze dell'anima(1) e, dato era stata una peccatrice che si era redenta, possiamo assimilarla all'anima che vince il male. Per la precisione Maria Maddalena si è pentita due volte, ciò ad indicare la vittoria sia su Lucifero che su Arimane. Il Vangelo di Giovanni ci dice che Maria piange. Il pianto è il risultato di uno squilibrio tra il corpo eterico ed il corpo astrale e l'uomo ha iniziato a piangere dopo l'uscita dal Paradiso Terrestre conseguente alla Caduta. Il fatto però che Maria pianga può significare che lo squilibrio è ormai al di fuori di lei e quindi che ha superato l'elemento della caduta luciferica. Per comprendere meglio il passo scritto da Giovanni, bisogna considerare il fatto che Maria Maddalena aveva conquistato un altissimo grado di iniziazione che le consentiva la visione dello Zodiaco Spirituale, cosicché la ricerca del Maestro evidentemente non si svolgeva a livello fisico, bensì spirituale. Anche Giovanni ci racconta che Maria, piangendo, si china a guardare dentro il sepolcro e lì vede due angeli. Gli angeli hanno il loro campo di azione nella sfera sottosolare(1), per cui possiamo arguire che la ricerca del Signore inizia dalla sfera dei pianeti interni (Luna, Mercurio e Venere). Non trovando Gesù a quel livello Maria "si voltò indietro " e concentrò la sua attenzione a livello dei pianeti esterni (Marte, Giove e Saturno). A quel livello vide Gesù ma non lo riconobbe: lo scambiò infatti per il giardiniere. Se consideriamo il fatto che la parola "giardino", in aramaico, significa anche Paradiso, possiamo pensare che per "giardiniere" Giovanni intende il Guardiano o il "curatore" del Paradiso Terrestre e con questo conferma l'ipotesi che la scena si ambienta prima della soglia dello Zodiaco.rappresentazione del "doppio girarsi " della Maddalena----------------------------- 1) Precisamente gli Angeli agiscono dalla sfera lunare verso la Terra (anche se queste limitazioni spaziali mal si addicono per le entità spirituali).Quando però Gesù la chiama per nome, Maria Maddalena si "volge' nuovamente e sposta l'attenzione a livello spirituale, quindi a livello di Zodiaco, ( questa volta riconosce il Signore e lo chiama "Rabbonì", cioè Maestro. A questo punto Gesù dice: "Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre mio e Padre Vostro ". Con queste parole sembra evidente che Gesù vuole dire che il processo di risanamento non era completato, infatti bisognava purificare e trasformare tutta la sfera planetaria e zodiacale, in quanto anch'esse aveva risentito delle conseguenze della Caduta dell'uomo.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mar Apr 10, 2012 10:17 am | |
| IL CORPO DI RESURREZIONE
Dalle osservazioni precedenti sorge una domanda: come mai la Maddalena non aveva riconosciuto il Gesù risorto? Come mai dopo anni di vicinanza non ne riconosceva più le fattezze? Per cercare di comprendere questo fatto bisogna appoggiarsi all'indagine scientifico-spirituale di R. Steiner.
Egli ci dice che il corpo di resurrezione è il cosiddetto "Fantoma", altro termine per indicare il "Corpo Glorioso " della Chiesa. Questo corpo è il nostro Corpo Incorruttibile, il corpo che Adonai (il "Signore Dio" della Genesi) ci aveva dato a sua immagine. Questo corpo era un corpo non materiale, ossia era un corpo "fisico" in quanto soggiacente a quel sistema di forze che noi chiamiamo "piano fisico", ma non materiale in quanto non compenetrato da materia. Era pertanto una specie di "fantasma" (ben sottolineato "una specie "), composto da un sistema di forze ma non riempito di materia. Per farcene un'immagine pensiamo alle forze strutturanti un cristallo, cristallo al quale abbiamo tolto tutta la materia. Questo sistema di forze continua ad esistere, prova ne sia che il cristallo "cresce" per apposizione dall'esterno secondo il sistema di forze citato.
Nel Paradiso Terrestre l'uomo-Adamo [ricordiamo che la parola Adamo significa sia "tratto dalla terra" (o dall'argilla) che "di diamante"], è poi caduto causa l'aver soggiaciuto alla tentazione luciferica. Questo ha comportato un fenomeno che potremo chiamare di "opacizzazione" del corpo fisico, e così il carbonio sostanziale ma non materiale che costituiva il diamante-Adamo, è diventato lattiginoso, materiale: nasce così una struttura materiale di carbonio, l'uomo come lo conosciamo, legato alla chimica del carbonio.
Conseguentemente a questa opacizzazione operata da Lucifero, l'uomo non fu più "trasparente" alle forze divine, ma "opaco", tenebroso, e creò un mondo dentro di sé: l'ego. Il passo successivo fu l'entrata delle forze arimaniche in quanto Lucifero "apre" sempre la porta ad Arimane (come dire che un demone chiama l'altro, come il gatto e la volpe). Questo secondo aspetto della caduta ebbe come risultato il formarsi dello scheletro osseo e quindi l'entrata delle forze dell'odio, dell'anti-amore, in noi. L'Adamo primordiale sprofondò così nel regno di Arimane, nel regno del principe delle Tenebre, nel centro della Terra e lì fu incatenato.
Il compito sovrumano operato da Gesù è stata proprio la liberazione del l'Adamo che è risorto nel suo Corpo Incorruttibile, nel Corpo Glorioso, nel Fantoma. L'Adamo risorto, nella purezza dell'essere ritornato "immagine" e "somiglianzà" di Dio, ha fatto in modo che nemmeno la Maddalena, la pia donna più vicina al Gesù, lo riconoscesse.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mar Apr 10, 2012 1:18 pm | |
| DOMENICA: L'APPARIZIONE Al DUE DISCEPOLI DI EMMAUS
E l'evangelista Luca che descrive, sempre alla domenica, l'apparizione di Gesù ai discepoli Luca e Cleofa che si stavano recando ad Emmaus.
Dato che i sommi sacerdoti avevano proibito agi ebrei di dare ospitalità ai discepoli, essi decisero di recarsi ad Emmaus. Luca, negli ultimi periodi, noe aveva frequentato i dodici in modo assiduo, per cui non aveva assistito all'Ultima Cena, agli insegnamenti del Maestro ed ai tragici avvenimenti della Passione Egli, come Cleofa, era tormentato dal dubbio e non riusciva ad accettare che il Signore avesse dovuto soffrire l'oltraggio della croce. Così camminando e discorrendo, si fece loro incontro il Risorto, ma essi non lo riconobbero.
Erano circa le 17 quando Gesù si avvicinò loro mentre stavano parlando degli eventi accaduti ed iniziò a spiegare loro le scritture nelle quali venivano descritti i fatti del Golgotha. È ovvio che anche in questo caso il Risorto è nel suo Corpo Glorioso e quindi i due discepoli non lo riescono a riconoscere, dato che il processo di trasformazione del corpo fisico, al quale anche noi accederemo, modifica i tratti somatici al punto tale da non sembrare più la stessa persona.
Come risaputo il riconoscimento avviene solo nel momento in cui Gesù spezza il pane, lo consacra e lo offre ai due discepoli come simbolo della Comunione. Vale quindi la pena di mettere a fuoco il significato dello spezzare il pane che permette l'apertura della coscienza dei discepoli.
Il pane ha più significati, in questo caso rappresenta la testa, infatti come questa ha una parte estema dura, la crosta, che può essere assimilata alla scatola cranica calcarea, e dentro ha la mollica, che può essere assimilata al cervello. Lo spezzare il pane può quindi essere interpretato come la rottura della forma dei pensieri morti, operazione che permette la caduta del velo ed il riconoscimento del Maestro. Non è quindi un caso se solamente l'evangelista Luca parla di questo evento che vede lui e Cleofa protagonisti.
Luca era pagano di origine ed aveva abbracciato il giudaismo. Di mestiere era medico e pittore e spingeva la sua abnegazione nel curare i malati fino al punto di succhiarne le piaghe alle quali applicava poi degli impacchi. Dopo l'apparizione divenne un discepolo a pieno titolo.
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mer Apr 11, 2012 7:30 am | |
| IL LUNEDÌ
LUNEDÌ SERA: L'APPARIZIONE AGLI UNDICI
L'ulteriore apparizione viene descritta sia da Luca che da Giovanni, si tratta dell'apparizione al lunedì sera agli apostoli chiusi nel cenacolo. Erano presenti anche Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, oltre a Luca e Cleofa, ritornati precipitosamente da Emmaus; mancava invece Tommaso. Il Risorto apparve quindi agli apostoli e, mostrate le ferite, chiese di mangiare, in modo da dissipare gli ultimi dubbi tra i discepoli sul fatto che era veramente Lui e che era risorto. Gli fu offerto del pesce arrostito e del miele in favo e Gesù, dopo aver reso grazie ed averli benedetti, ne mangiò e ne offrì ai discepoli (la Emmerick dice che però non li diede a tutti). Poi insegnò loro in fiotti di luce spirituale e diede loro il dono di battezzare, guarire, imporre le mani e di bere veleno senza morire, ma non tutti riuscirono ad accostarsi a questo insegnamento. Infatti solo il cerchio più ristretto, quello degli apostoli, ebbe la capacità di udire completamente e ricevere i doni dello spirito. All'inizio del nostro lavoro, abbiamo parlato del taglio simbolico della cordicella che univa i Pesci liberando l'uomo verso il cammino spirituale, ora il cibo che Gesù mangia e distribuisce agli apostoli simboleggia una ulteriore liberazione. Il miele in favo infatti rappresenta le forze con cui è possibili vincere l'elemento luciferico. Per comprendere questo dobbiamo considerare il fatto che l'ape è fortemente legata a Venere, pianeta che viene anche denominato Lucifero; inoltre l'ape è l'essere che maggiormente ha conquistato le forze dell'amore. La vittoria su Lucifero "in noi" significa conquistare il Sé Spirituale, ossia lo Spirito Santo "in noi". Il fatto che il miele sia "in favo" indica un aspetto ancora più profondo. Nel complesso essere dell'organismo "ape", il favo corrisponde al corpo fisico . Il fatto che il favo sia formato da celle esagonali aventi le stesse proporzioni del cristallo di quarzo, della silice portatrice di forze della Luce, simboleggia la trasformazione del corpo fisico in Corpo di Luce ad opera delle forze dell'Amore. Il pesce arrostito ci porta invece ad un'altra immagine. Il pesce è quell'animale che vive sotto la superficie dell'acqua, in profondità spesso a noi sconosciute ed inaccessibili e rappresenta un'immagine di ciò che vive nel nostro subconscio, sotto il nostro diaframma, ovvero le entità che vivono in noi a nostra insaputa. Ebbene, per arrostire un pesce bisogna prima svuotarlo delle viscere (togliere gli organi interni nei quali la forza di Lucifero si è annidata) e squamarlo, ossia togliere quella corazza di dure scaglie che rappresenta le forze di Arimane. Solo dopo queste operazioni può essere arrostito, ossia cucinato al calore del fuoco purificatore e rigeneratore dell'Io superiore. Con questo gesto simbolico Gesù porta agli apostoli le forze del suo Spirito Santo, affinchè possano vincere Lucifero in loro, segnando in questo modo l'inizio della purificazione per l'umanità. Ogni uomo ora può sconfiggere dentro di sé le forze del male seguendo l'esempio che Gesù ci ha dato, prima sul Golgotha e poi nel centro della Terra. -------------------------------- 1)Vedere: "Allevamento ed evoluzione dell 'ape " dell'Autore. ----------------------------------
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| Titolo: Re: Preparazione alla Pasqua Mer Apr 11, 2012 1:11 pm | |
| LA DOMENICA DOPO LA SECONDA APPARIZIONE AGLI APOSTOLI
Passati altri otto giorni Gesù riappare agli apostoli e questa volta è presente anche Tommaso, che non lo era alla prima apparizione e non aveva creduto al racconto fattogli dagli altri apostoli. Gesù prende la mano di Tommaso per porre il suo dito nelle piaghe, provocando un forte sconvolgimento nell'anima dell'apostolo, che ritrova la fede esternata con l'esclamazione: "Mio Signore e Mio Dio!" (Gv. 20, 28). Il fatto che la nuova apparizione avvenga dopo otto giorni dalla prima è significativo, perché 1' 8 è anche il numero degli anni nei quali il pianeta Venere, nel suo moto apparente attorno alla Terra, compie 5 epicicloidi (dette anche "movimento a ritroso apparente") complete passando per 5 opposizioni inferiori, E' noto che il numero 5 rappresenta l'uomo: infatti in questa figura geometrica si può inscrivere l'uomo con le braccia e le gambe aperte (ricordiamo l'uomo di Leonardo). Essa raffigura però anche l'anima dell'uomo e Venere è il pianeta legato alla devozione, alla venerazione, alla meraviglia ed al sacrificio, ossia alle forze che permettono la trasformazione dell'anima
Le cinque congiunzioni inferiori di Venere in otto anni e l'Uomo spirituale
Possiamo quindi pensare che otto giorni sia il periodo "minimo" per attuare un ciclo di purificazione dell'anima dell'uomo. Dopo questa nuova purificazione Tommaso può trovare la forza per credere. Lo Steiner dice1 che Tommaso, in quanto a forze di veggenza, era inferiore agli altri apostoli e questo era dovuto al fatto che egli rappresentava la forza del pensiero, o meglio del discernimento, che si sviluppa a scapito delle forze della visione spirituale. Egli rappresenta colui che conquisterà l'Albero della Conoscenza, mentre Maria Maddalena rappresenta colei che conquista l'Albero della Vita. Conoscere comporta il "mettere il dito" nelle cose e Tommaso, infatti, per superare il dubbio caratterizzante la via della conoscenza, afferma di voler mettere il dito nelle piaghe di Gesù, azione che poi non viene compiuta materialmente.
le 12 costellazioni detto zodiaco e le 12 della Via Lattea articolate tra superiore (Albero della Vita) ed inferiore (Albero della Conoscenza) 1 Vedere Vangelo di Giovanni, cap. XI.
Con Maria Maddalena e Tommaso siamo usciti dallo Zodiaco e siamo entrati nella sfera sopra-zodiacale dove troviamo la Via Lattea, che potremmo considerare divisa in due parti: la parte superiore, che inizia dallo Scorpione e termina fra il Toro ed i Gemelli e che rappresenta l'Albero della Conoscenza (Tommaso viene chiamato Didimo che significa Gemello), e la parte inferiore che parte dai Gemelli e termina nello Scorpione che rappresenta l'Albero della Vita1. ------------------------------- 1)Vedere: "Commento al passo del Vangelo di Giovanni: Gesù appare al mare di Tiberiade" dell'Autore. ------------------------ | |
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