IPNOTISMO E MAGNETISMO
"Per altre manifestazioni potrei aggiungere che sia presso gli occultisti sia nelle ricerche occulte di tutte le epoche si
è sempre conosciuto ciò che chiamiamo stato ipnotico. Né si può dire che gli antichi Egizi, e specialmente
gli antichi saggi e sacerdoti indiani, sapessero solo quanto vi ho comunicato sull’ipnotismo e le sue manifestazioni
piú elementari. Essi sapevano molto di piú. E proprio perché sapevano tanto di piú, impedivano che queste conoscenze si diffondessero alla gran massa. Vedremo poi perché. È da notare ancora una cosa: ci dicono che il padre Kircher ebbe le sue informazioni dall’India per via indiretta. Teniamo presente questa notizia del XVII secolo: questa scienza ci è venuta dall’India.
Hanno realmente ragione tutti coloro che, come Moritz Benedikt, avvertono di non trattare tali fatti come semplici esperimenti scientifici, cosí come hanno chiesto allo stesso Charcot di vigilare perché le manifestazioni (ipnotiche) che produceva obiettivamente avrebbero potuto nuocergli soggettivamente.
Se siete un uomo malvagio, oppure un uomo in certo qual modo di scarso valore, ed esercitate una influenza ipnotica sui vostri simili, li danneggiate. Se invece intendete esercitare questa influenza nella maniera giusta, ovvero in modo che le forze cosmiche implicate in essa non abbiano sfumature dannose, dovete conoscere i segreti della vita
spirituale superiore; ma questo lo potrete solo se avrete portato la vostra stessa forza ad un livello superiore.
Non è necessario che si compiano esperimenti: queste manifestazioni sono tali che avvengono continuamente intorno a noi. Non potete entrare in un luogo senza che in questo, se vi sono altre persone, avvengano scambi di influenze reciproche – benché dovute ad altri rapporti – analoghe a quelle che si verificano nelle manifestazioni di ipnotismo. Perché queste influenze siano esercitate in modo cosciente, occorre prima di tutto essere degno e capace di usare tale influenza sugli altri.
In questo campo si avrà di nuovo una vita sana quando non si vorranno piú studiare queste manifestazioni in modo scientifico, ma quando si rinnoverà il metodo per cui chi ha svegliato in sé questo potere, chi cioè è
ipnotizzatore, deve aver prima sviluppato in sé determinate forze superiori. E questo lo si sapeva in passato.
Si sapeva che cosa erano queste manifestazioni. E ci si preoccupava di preparare le persone ad essere in grado di produrle.
Solo quando la formazione medica sarà completamente cambiata, quando tutta l’umanità
sarà stata di nuovo portata a un livello morale, spirituale e intellettuale superiore, e l’uomo se ne mostrerà degno, solo quando lo studio avverrà in tal senso, solo allora si potrà parlare di un giusto sviluppo di questo
campo. Ecco perché oggi non c’è nulla da sperare dallo studio accademico dell’ipnotismo e della suggestione, studio che è inteso in modo del tutto errato. Si dovrà per prima cosa tornare al giusto punto di vista, e
solo quando si sarà giunti a questo ci si accorgerà che in fondo queste manifestazioni sono molto piú diffuse di quanto non si creda abitualmente, e si comprenderanno molti fatti che avvengono intorno a noi.
Si saprà allora che non si possono diffondere nelle masse, oltre un certo limite, queste manifestazioni, perché esse riguardano lo sviluppo interiore dell’uomo. La forza piú alta non si conquista con la vivisezione dello Spirito, ma sviluppando le forze che si trovano nelle profondità dell’uomo. Sviluppo morale, spirituale, evoluzione spirituale superiore, ecco che cosa ci renderà di nuovo degni di pronunciare parole chiare e significative in questo campo.
Allora comprenderemo i nostri predecessori, che non volevano assolutamente mostrare ai profani queste cose nel loro piú intimo significato. Quando si parlava dell’immagine velata di Iside, si diceva che nessuno ne deve sollevare il velo: si voleva dire che l’uomo può riconoscere le piú alte verità solo quando se ne è reso degno.
R. Steiner, Psicologia spirituale dell’anima e meditazioni sul mondo - O.O. N. 52 – Conferenza tenuta il 6 giugno 1904 presso l’Architektenhaus di Berlino