Saremo immortali dentro un Avatar
NEW YORK – Vivere per sempre, ma dentro un guscio diverso. Conservare i nostri ricordi, il nostro carattere, i nostri sentimenti, ma non il nostro corpo. Si potrà fare, sostiene un miliardario russo che sta dedicando la sua ricchezza e il suo tempo a costruire un network di altissimo livello di scienziati disposti a disegnare un nuovo futuro dell’umanità, quando l’uomo invece di morire si trasferirà nel suo avatar. Dmitri Itskov ha già attraversato il mondo in lungo e in largo e ha incontrato le menti più rispettate nei settori della biotecnologia, neurologia, robotica. E non solo: ne ha parlato anche con il Dalai Lama, che ha dato il suo sostegno. E il prossimo 15 giugno terrà a New York il 2045 Global Future Congress http://www.gf2045.com/ , dove 30 grandi nomi della scienza più “fantascientifica” spiegheranno il cammino che si dovrà percorrere per arrivare a questa meta.
In poche parole: l’idea di Itskov può sembrare folle, ma forse non lo è.
Questo il piano: arrivare gradualmente, attraverso tappe intermedie, fino alla meta finale, che consisterà nel trasmettere tutto il contenuto dei nostri cervelli direttamente nel cervello artificiale del nostro avatar. Nelle prima fase intermedia, intorno al 2015, la “2045 Initiative” propone la creazione di una copia robotica dei nostri corpi, controllata dalla nostra mente. Nella seconda fase, intorno al 2020, sarà la volta di un avatar nel quale viene trapiantato il nostro cervello quando siamo prossimi alla morte. E infine, nell’ultima fase, l’avatar completamente artificiale al quale viene trasmessa la nostra personalità come oggi trasmettiamo una foto o un documento da un computer a un altro.
Itskov ha solo 32 anni, ma ha avuto una crisi chiamiamola spirituale quando aveva 25 anni ed era già uno degli uomini più ricchi della Russia, un potente magnate dell’informazione. Più volte in varie interviste ha raccontato che di colpo mentre sedeva davanti al computer si chiese come si poteva vivere una vita solo lavorando e facendo soldi e spendendoli. E si rammaricò al pensiero che una vita media di 80 anni sarebbe stata troppo breve per riempirla con tutto quello che l’uomo potrebbe fare. Al New York Times ha detto che l’umanità non può restare così com’è. La povertà, le ingiustizie, le malattie, la distruzione della terra, niente di tutto ciò potrà cambiare, sostiene, se non cambia l’umanità stessa. E secondo lui l’unico modo per farla cambiare consiste nel toglierle la paura della morte. Una volta affrancato dalla preoccupazione della sopravvivenza, dice Itskov, l’uomo si evolverà in un essere pacifico e generoso.
Insomma, il miliardario russo è una via di mezzo tra un investitore e un sognatore. Non tutti gli scienziati che lo ascoltano e lo sostengono si dicono certi che il progetto possa davvero portare alla creazione di avatar così sofisticati da poter essere la nostra copia identica e immortale. Ma tutti sono comunque convinti che la 2045 Initiative promette di scatenare una miriade di “start up”, di nuove industrie tecnologicamente avanzate che daranno grande impulso alla scienza con ricadute positive in tutti i settori. Forse Itskov non regalerà l’immortalità all’uomo, ma l’uomo gli sarà comunque grato se la sua crociata permetterà dei passi avanti che migliorino la qualità della vita di tutti.
Fonte : ilmessaggero.it