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| La Scienza Occulta di Rudolf Steiner | |
| | Autore | Messaggio |
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Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: La Scienza Occulta di Rudolf Steiner Lun Mar 11, 2013 1:38 pm | |
| Carattere della Scienza Occulta
L’antica denominazione di “Scienza occulta”, che viene adoperata per il contenuto di questo libro, è una denominazione che produce presso uomini diversi le più svariate impressioni. Per molti, essa ha qualcosa di ripugnante, oppure provoca irrisione e un sorriso di compatimento e forse anche il disprezzo. Costoro ritengono che una concezione che assuma quel nome, non possa fondarsi che sopra un vacuo fantasticare e che dietro una tale “presunta” scienza non si nasconda altro che la tendenza a rinnovare ogni sorta di superstizione. Per altri, invece, quel nome rappresenta qualche cosa da cui si sentono attratti, cioè un intimo, profondo anelito di conoscenza o una raffinata curiosità dell’anima. Fra questi due tipi di opinioni diametralmente opposte, esiste poi tutta una serie di atteggiamenti intermedi. Per alcuni la definizione di “scienza occulta” ha un suono magico, che sembra soddisfare una fatale smania di conoscenza di qualcosa di “sconosciuto” e misterioso, anzi di confuso, che non è possibile apprendere per via naturale. E’ loro convincimento che, oltre a ciò che del mondo può essere conosciuto, debba esistere dell’altro, che si sottrae alla conoscenza. Le considerazioni che seguono sono rivolte a quei lettori, i quali non si lasciano turbare nella loro imparzialità di giudizio, dal fatto che, per ragioni diverse, un nome risveglia dei preconcetti. Il senso da noi attribuito alla parola “occulto” potrà venire rettamente inteso, tenendo presente ciò che Goethe intendeva esprimere, quando accennava ai “manifesti misteri” dei fenomeni del mondo. Ciò che di tali fenomeni rimane “occulto”, non manifesto, ove li si consideri soltanto mediante i sensi e l’intelletto ad essi legato, viene qui considerato oggetto di una conoscenza soprasensibile. Per cui chi voglia considerare come “scienza” soltanto ciò che si manifesta ai sensi e all’intelletto che li serve, non potrà evidentemente riconoscere alla “scienza occulta”alcun carattere scientifico. Egli dovrebbe peraltro ammettere di ripudiare tale “scienza occulta” solo sulla base di una sentenza arbitraria, basata esclusivamente su un proprio personale sentimento o convincimento. Per capire questo, basterebbe riflettere sull’origine e sul significato della scienza nella vita degli uomini. Tale origine la si trova infatti nell’attività dell’anima umana, che si manifesta nello sforzo conoscitivo. Occorre cioè concentrare l’attenzione, sul comportamento dell’anima, in quanto acquista scienza. Mentre invece, se ci si abitua a mettere in moto tale attività soltanto quando si tratti di oggetti accessibili al sensi, è facile acquistare l’opinione che l’essenziale sia la percezione sensoriale. E si trascura di rilevare che, così procedendo, un certo atteggiamento dell’anima umana, è stato per l’appunto applicato solamente alle manifestazioni sensibili, senza prendere in considerazione l’attività scientifica in sé stessa. In questo senso, si parla qui piuttosto di una conoscenza “scientifica” di fenomeni non sensibili. L’autore perciò, non intende per “scienza occulta” una scienza che sia “nascosta”, bensì una scienza che abbia per oggetto ciò che nei fenomeni è “occulto”, ma questa scienza non deve rimanere segreta per nessuno che ne ricerchi, per le vie adeguate, le conoscenze.
Da : Scienza occulta di Rudolf Steiner
Ultima modifica di Admin il Mar Mar 12, 2013 10:22 am - modificato 1 volta. | |
| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: L'INDAGINE SCIENTIFICA APPLICATA AL MONDO INVISIBILE Mar Mar 12, 2013 10:20 am | |
| L'INDAGINE SCIENTIFICA APPLICATA AL MONDO INVISIBILE
La scienza occulta, vuole liberare l’indagine scientifica e l’attitudine scientifica, le quali di solito si limitano ai rapporti e ai processi dei fatti sensibili, da questo loro abituale campo di applicazione, pur conservandone le caratteristiche generali di pensiero. Essa si propone di trattare di cose non sensibili, allo stesso modo con cui la scienza naturale tratta di quelle sensibili. Essa conserva del procedimento scientifico l’atteggiamento mentale, cioè proprio quello per cui la conoscenza della natura diventa scientifica. In questo senso, essa può definirsi “scienza“.
L’elemento animico non vive in ciò che l’uomo conosce della natura, bensì nel processo del conoscere: l’anima sperimenta se stessa nel proprio applicarsi alla natura e in questo modo si conquista il proprio sviluppo. La scienza occulta, intende esplicare tale sviluppo dell’anima in domini che stanno oltre i limiti della sola natura. Il cultore della scienza occulta, non misconosce affatto il valore della scienza naturale e i suoi procedimenti rigorosi, anzi egli sa che questa severa mentalità scientifica, una volta conquistata, può venire serbata dalla forza dell’anima ed applicata ad altri domini.
Nello studio della natura, l’anima viene guidata molto più strettamente dall’oggetto osservato, di quanto non avvenga nell’osservazione di fenomeni non sensibili. In quest’ultimo caso, essa deve possedere in misura maggiore e per impulsi puramente interiori, la facoltà di attenersi all’essenziale della mentalità scientifica.
Nel confronti di trattazioni di scienza occulta, viene mossa frequentemente l’obiezione che esse non dimostrano nulla, ma si limitano ad affermare questo o quello, come pure constatazioni. Nel nostro caso, si misconoscerà completamente il carattere delle pagine che seguono, se si crede che una sola delle affermazioni in esse contenute, vada intesa in questo senso.
Ciò a cui, qui si tende, è lo sviluppo ulteriore delle facoltà che l’anima ha acquistato a contatto della conoscenza naturale e anche la dimostrazione che un tale sviluppo conduce l’anima a fatti soprasensibili. È vero peraltro che, dal momento in cui si entra nel dominio della Scienza dello Spirito, si verifica una differenza importante, rispetto all’esperienza puramente scientifica.
Nelle scienze naturali, i fatti sensibili preesistono come tali e lo scienziato attribuisce alla propria attività psichica un’importanza secondaria, in confronto al decorso dei fenomeni sensibili e ai loro rapporti. Colui che descrive i fenomeni soprasensibili, deve invece mettere in primo piano questa attività dell’anima. Questi fatti cioè non si trovano davanti alla percezione umana anche senza un’attività animica ed è infatti soltanto l’attività dell’anima, che ne consente la percezione.
Chi si dedichi allo studio di una trattazione scientifico-spirituale, si accorgerà ben presto che esso porta all’acquisizione di concetti e idee che prima non si possedevano. Si apprende a riconoscere che, per la scienza naturale, il “dimostrare” è qualcosa di estraneo, per così dire, ai fatti descritti. Per il pensiero scientifico-spirituale, invece, l’attività che, nella ricerca scientifica abituale, l’anima applica alla dimostrazione, si svolge già nella ricerca dei fenomeni.
Non è possibile scoprirli, se non è già di per sé dimostrativa la via che ad essi conduce. Molti malintesi nascono dal mancato riconoscimento di questo carattere della scienza occulta. Tutta la scienza occulta deriva da due pensieri, che possono metter radice in qualsiasi uomo. Questi due pensieri sono: che dietro al mondo visibile vi è un mondo invisibile, un mondo che si nasconde a tutta prima ai sensi e al pensiero legato ad essi, e in secondo luogo, che l’uomo, sviluppando certe facoltà ancora silenti in lui, può penetrare in questo mondo nascosto.
Rudolf Steiner
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: LE CAUSE DEL MONDO VISIBILE SONO RINTRACCIABILI NELL'INVISIBILE Mer Mar 13, 2013 11:08 am | |
| LE CAUSE DEL MONDO VISIBILE SONO RINTRACCIABILI NELL'INVISIBILE
Alcuni obiettano, che non esiste un simile mondo nascosto. Esiste solo il mondo che l’uomo percepisce con i propri sensi e quindi i relativi enigmi, mentre i fatti incomprensibili, trovano spiegazione nel mondo dei sensi stesso. E se oggi certi fatti sono ancora inspiegabili, verrà bene un giorno in cui l’esperienza dei sensi, potrà dare le risposte.
Altri dicono, che non si può affermare che non esista un mondo nascosto dietro il mondo visibile, ma che comunque le forze conoscitive dell’uomo non possono penetrare in quel mondo. Essi pensano di avere dei limiti che non possono superare e quindi subentra il concetto di “fede” che trova espressione in una simile concezione. Altri inoltre vedono una specie di temerarietà nell’uomo che vuol penetrare con il proprio lavoro conoscitivo in un campo, in cui si dovrebbe invece rinunziare al “sapere”, per accontentarsi appunto della “fede”.
Altri ancora dicono, che è possibile una conoscenza comune a tutti gli uomini, relativamente ai fatti del mondo sensibile, ma che invece riguardo ai fatti soprasensibili, possono aversi solo opinioni personali dei singoli e che quindi non si dovrebbe parlare di certezze che abbiano valore universale.
È invece possibile, ponendo da parte i propri pregiudizi, rendersi conto chiaramente, che lo studio del mondo visibile, pone all’uomo problemi, che non potranno mai esser risolti solo in base ai fatti del mondo visibile stesso, poiché questi stessi accennano chiaramente, con la loro propria intima essenza, ad un mondo nascosto.
A chi sostiene che vi siano dei limiti insuperabili per la conoscenza dell’uomo, che lo arrestano davanti ad un mondo invisibile, si può replicare che chi ritiene possibile solo quel genere di conoscenza non dovrebbe allora pretendere di giudicare qualcosa che si ammette di non poter conoscere. Un pensare obiettivo, deve professare il principio, che si può parlare solo di ciò che si conosce e che non si può asserire nulla su ciò che non si conosce.
Si può acconsentire che qualcuno abbia il diritto di parlare di ciò che ha sperimentato, ma non che uno abbia il diritto di dichiarare impossibile ciò che non conosce o che non vuol conoscere. Non si può negare certamente a nessuno, il diritto di non interessarsi al soprasensibile, ma a coloro che considerano temerario entrare nel campo del soprasensibile, l’occultista mostra semplicemente che ciò si può invece fare e che sarebbe un peccato lasciare incolte quelle facoltà elargite all’uomo, anziché cercare di svilupparle ed usarle.
A chi poi crede, che le visioni circa il mondo invisibile debbano far parte unicamente delle opinioni e dei sentimenti personali, si dice come sia un fatto certo, che tutti quegli uomini che procedono con impegno nella ricerca del soprasensibile, pervengano tutti ai medesimi risultati. D’altra parte bisogna senz’altro ammettere, che la giustezza della via seguita dalla scienza occulta, non può essere riconosciuta che da coloro che hanno la volontà di immedesimarsi nella sua peculiarità.
La via alla scienza occulta sarà trovata al momento opportuno da ogni essere umano, che partendo dal visibile riconoscerà (o anche solo supporrà o sospetterà) l’esistenza di qualche cosa di nascosto e che dalla coscienza che le forze conoscitive sono suscettibili di sviluppo, sarà portato a credere che il nascosto gli si possa svelare.
Rudolf Steiner
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: La Scienza Occulta di Rudolf Steiner Mer Mar 20, 2013 3:33 pm | |
| All’uomo, che attraverso queste esperienze dell’anima arriva alla scienza occulta, essa non offre soltanto la prospettiva di trovare le risposte alle domande create dal suo bisogno di conoscenza, ma anche la possibilità di superare tutto ciò che ostacola e indebolisce la vita. Infatti, in un senso più elevato, si ha un indebolimento della vita, anzi una morte dell’anima, quando l’uomo volge le spalle al soprasensibile o lo rinnega.
In queste circostanze, si può arrivare a forme di vera disperazione. Questa morte e questa disperazione, entrano in gioco quando si dilegua l’intima forza dell’uomo. Allora ogni forza di vita gli deve essere fornita dal di fuori e per un po’di tempo egli potrà andare avanti così; ma poi arriverà ad un punto in cui interiormente morirà. Poichè, ciò che in tal modo, può essere ricavato dal mondo a vantaggio dell’uomo si esaurisce. Se si spegne nell’uomo, la forza di discendere in queste profondità per estrarne sempre nuova forza di vita, poco a poco anche la parte esteriore delle cose si dimostra incapace di riuscire vivificante.
Nella scienza occulta, l’uomo acquista la certezza che, considerato da un punto di vista più alto, il bene ed il male dei singoli, sia intimamente collegato con la salvezza o con la rovina del mondo intero. Se quindi l’uomo rovina la propria vita perdendo la connessione con il soprasensibile, egli crea, con la propria debolezza, un ostacolo anche allo sviluppo dell’intero mondo nel quale vive.
L’uomo può ingannarsi: può credere che non vi sia un invisibile, ma tale illusione riesce ad ingannare solo la superficie della coscienza e non il profondo. Il sentimento e il desiderio infatti non si adattano a questa ingannevole credenza e in un modo o nell’ altro si rivolgeranno sempre all’invisibile. Quando ciò venga loro impedito, trascineranno l’uomo nel dubbio, nell’incertezza e nella disperazione.
Una conoscenza, la quale invece palesi le cose nascoste, è atta a vincere ogni sfiducia. Questo è il ricco frutto della conoscenza spirituale: essa dà forza e consistenza alla vita, oltre a soddisfare il desiderio di conoscenza. La fonte, a cui questa conoscenza attinge forza per il lavoro e fiducia per la vita, è una fonte inesauribile.
Vi sono poi uomini che non vogliono sapere niente di tali conoscenze, perché in ciò, gli sembra di vedere qualcosa di malsano. Non vogliono che si tolga valore alla cosiddetta realtà della vita. Essi vedono debolezza nell’uomo che volta le spalle alla realtà, cercando la propria salute in un mondo nascosto, che per essi equivale ad un mondo della fantasia e del sogno.
Si deve ora riconoscere, come tali obiezioni siano parzialmente giustificate, in quanto riposano sopra un giudizio sano, che, se porta ad una mezza verità e non ad una verità intera, è solo perché invece di penetrare nel fondo delle cose, rimane in superficie. La verità è che un sano sforzo di conoscenza spirituale, non può rendere l’uomo estraneo al mondo, né farne un sognatore, bensì infondergli forza da quelle medesime fonti della vita, dalle quali egli trae origine per la propria parte animico-spirituale.
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: La Scienza Occulta di Rudolf Steiner Gio Mar 21, 2013 2:04 pm | |
| Compito della scienza occulta, deve essere fornire la descrizione di esperienze e processi dell’anima, che devono inizialmente rappresentare come una specie di ideale da perseguire. Il lettore deve cioè, in un primo tempo, accogliere come comunicazioni, una somma di esperienze soprasensibili che egli non è ancora in grado di provare personalmente. Non è infatti possibile procedere in altra maniera e anche in questo libro le cose seguiranno questa via.
Verrà descritto ciò che l’autore conosce (per esperienza personale), riguardo alla natura dell’uomo, al suo comportamento fra nascita e morte e poi nello stato incorporeo del mondo spirituale; si descriverà inoltre interamente l’evoluzione della terra e dell’umanità. Ciò che si può sapere, riguardo ai fenomeni soprasensibili del mondo, vive come contenuto vivente, nell’anima di chi qui lo espone e l’immedesimarsi in questo contenuto, accende nell’anima del lettore, quegli impulsi che conducono verso i diversi fatti soprasensibili.
Nella lettura di testi di tipo scientifico-spirituali, si percepisce infatti in modo diverso, rispetto a letture che riguardano il mondo fisico sensibile. Se cioè si leggono nel giusto modo comunicazioni intorno a fatti soprasensibili, ci si trova già a vivere entro il flusso dell’esistenza spirituale e accogliendone pian piano i risultati, si trova anche il cammino che ad essi conduce. Appena questo processo incomincia, ci si muove già nel mondo spirituale e si apprende a familiarizzarsi con quel mondo, in un certo senso ingenuamente.
Per colui invece, che senza rivolgere lo sguardo dell’anima a determinati fatti del mondo soprasensibile, si mette solamente a fare “esercizi” per penetrarvi, quel mondo rimane solo un caos indeterminato e confuso. Che il lettore non si accorga a tutta prima, di vivere nel mondo spirituale, non dipende da un inconscio effetto di suggestione, bensì dalla finezza e dalla novità delle inconsuete esperienze prodottesi nella lettura. Si diviene dapprima partecipi dell’altrui conoscenza del mondo soprasensibile e in seguito mediante la pratica esecuzione di determinate operazioni animiche, si acquista anche una conoscenza autonoma di quel mondo.
Lo scienziato che indaga il mondo fisico, si serve di certi strumenti e metodi che vengono elaborati da ciò che la natura gli offre. Anche la scienza occulta si serve di uno strumento e questo strumento è l’uomo stesso. Tale strumento umano deve quindi essere prima elaborato e preparato al fine dell’indagine superiore. Bisogna cioè, che le capacità e le forze date dalla natura all’uomo, senza che egli vi abbia cooperato, siano prima trasformate in capacità e in forze superiori. In tal modo l’uomo può far di sé stesso, lo strumento adatto all’investigazione del mondo invisibile.
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: La Scienza Occulta di Rudolf Steiner Mar Mar 26, 2013 2:03 pm | |
| La conoscenza soprasensibile, poggia sul riconoscimento di quel “mistero manifesto” che consiste nell’entità stessa dell’uomo. Ai sensi e all’intelletto, è accessibile solo una parte di ciò che la conoscenza soprasensibile riconosce come ente umano completo. Questa parte è il corpo fisico, per illuminare il concetto del quale, occorre rivolgere anzitutto l’attenzione al fenomeno, che si presenta come il grande enigma della vita e cioè la morte.
Per tal modo si accenna a fatti, la cui spiegazione completa è possibile solo mediante la conoscenza soprasensibile. Il corpo fisico rappresenta nel mondo manifesto, ciò in cui l’uomo è simile al mondo minerale ed è proprio il processo della morte, a mettere in evidenza quella parte dell’entità umana, che è della stessa natura del mondo minerale.
Nel cadavere dell’uomo, sono cioè attive le stesse sostanze e le stesse forze presenti anche nel regno minerale, anche se l’attività di tali forze è posta durante la vita dell’uomo, al servizio di qualche cosa di più elevato. Queste forze agiscono solo quando interviene la morte; allora entrano in gioco in conformità alla loro natura, come dissolvitrici della forma del corpo fisico.
Bisogna così distinguere nell’uomo, nettamente l’elemento manifesto dall’elemento occulto, poiché durante la vita, l’elemento occulto deve condurre una lotta continua contro le sostanze e le forze del mondo della mineralità, entro il corpo fisico. Se questa lotta cessa, si manifesta l’attività minerale.
Questo è il punto in cui entra in campo, la scienza del soprasensibile, cercando di determinare cosa conduca quella lotta e ciò rappresenta l’aspetto, che rimane celato all’osservazione dei sensi e accessibile solo all’osservazione soprasensibile. Come l’uomo arrivi a vedere “l’invisibile” sarà detto altrove: qui descriveremo solamente ciò che risulta all’osservazione soprasensibile. Infatti l’indicazione della strada per arrivare alla visione superiore, può riuscir utile all’uomo solo quando egli si sia familiarizzato attraverso una semplice narrazione, con ciò che viene rivelato dall’indagine soprasensibile. In questo campo, infatti, si può comprendere anche ciò che ancora non si può osservare: anzi la giusta strada che porta alla visione, è proprio quella che parte dalla comprensione.
Se quell’elemento nascosto, che nel corpo fisico lotta senza tregua contro la decomposizione, si può osservare solo per mezzo della visione superiore, nei suoi effetti è tuttavia chiaramente evidente. Ciò che durante la vita, impedisce questa dissoluzione del corpo fisico, lo si può osservare nell’ente umano come un elemento costitutivo a sé stante.
Possiamo chiamare “corpo eterico” o “corpo vitale” questo elemento indipendente. Naturalmente la parola “etere” viene usata qui in un senso diverso rispetto a quello che gli dà la fisica odierna. Qui la parola etere, deve essere applicata a ciò che è prettamente accessibile alla visione superiore e si rivela all’osservazione dei sensi solo nei suoi effetti, cioè, dando una determinata forma o figura alle sostanze e alle forze minerali presenti nel corpo fisico.
Anche la parola “corpo” non deve essere fraintesa, infatti il “corpo eterico” non è niente di corporeo, per quanto tenue ci si possa immaginare un corpo. L’evoluzione dello spirito umano, ha fatto sì che nella nostra epoca, il parlare di un simile elemento costitutivo dell’essere umano debba considerarsi come anti-scientifico. La concezione materialistica è giunta a vedere nel corpo vivente, solo una riunione di sostanze e di forze fisiche, le quali si trovano anche nei cosiddetti corpi inanimati o minerali; solo che nel corpo umano la combinazione sarebbe più complessa.
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Corpo Eterico Mer Mar 27, 2013 6:18 pm | |
| IL CORPO ETERICO
Eppure, chi legge gli scritti di certi scienziati seri della prima metà del secolo XIX, si accorge che già allora, c’era la coscienza che nel corpo vivente vi è qualche cosa che non c’è invece nel corpo minerale inanimato. Essi si rappresentavano questa “forza vitale” come qualcosa che si aggiunge nel corpo vivente, alle sostanze e alle forze fisiche.
Poi venne un tempo in cui tale “forza vitale” fu bandita dal campo della scienza e si pretese di spiegare tutto con cause puramente fisiche e chimiche. Attualmente, da parecchi si concede che l’ipotesi di qualche cosa di simile alla “forza vitale” non sia proprio completamente assurda; tuttavia anche questi “scienziati”, che sono disposti a tale concessione, non vogliono aderire alla concezione sopra esposta circa il “corpo vitale”.
In ogni caso, si dovrebbe riconoscere che la concezione materialistica, rappresenti un fenomeno necessariamente connesso con il grande progresso scientifico della nostra epoca, il quale poggia sopra uno straordinario perfezionamento dei mezzi di osservazione sensibile. Ed è proprio dell’uomo, portare nella sua evoluzione, ad un certo grado di perfezione determinate facoltà, a spese di altre. Anche se ora siamo giunti in un’epoca, in cui sono proprio queste le facoltà che bisogna coltivare. E il riconoscimento dell’invisibile non si ottiene combattendo le idee puramente materialistiche, bensì mettendo l’invisibile nella giusta luce.
Il corpo eterico, è dunque un secondo elemento costitutivo dell’essere umano, esso possiede per la conoscenza soprasensibile, un grado di realtà più alto che non il corpo fisico. Esso interpenetra tutto il corpo fisico e deve considerarsi come una specie di architetto del medesimo. Tutti gli organi, mantengono la loro forma e la loro figura, grazie alle correnti e ai movimenti del corpo eterico. Alla base cioè del cuore fisico sta un “cuore eterico”, del cervello fisico, un “cervello eterico”, e così via.
Il corpo eterico è inoltre suddiviso ed organizzato come il corpo fisico, ma è più complicato; in esso tutto è un vivente fluire e un continuo frammischiarsi delle varie parti, mentre nel corpo fisico le varie parti rimangono, ovviamente, fisse e separate. Si può affermare, che l’uomo abbia in comune con il mondo vegetale, il corpo eterico e con il mondo minerale il corpo fisico, quindi tutto ciò che vive ha un corpo eterico.
Ora l’osservazione soprasensibile, arriva a considerare un terzo elemento costitutivo della natura umana e per darne un’idea, richiama l’attenzione sul fenomeno del sonno. Tutto il lavoro umano, per quanto riguarda la sfera del visibile, si fonda sull’attività svolta nello stato di veglia. Questa attività è possibile, perchè l’uomo ricostituisce periodicamente per mezzo del sonno, le proprie forze esaurite. Nel sonno scompaiono l’azione ed il pensiero, e la coscienza del dolore e quella del piacere si perdono.
Da un’occulta misteriosa sorgente, al risveglio le forze coscienti dell’uomo, riemergono dall’incoscienza del sonno, mentre nell’addormentarsi calano giù nelle oscure profondità. Ciò che ridesta continuamente la vita fuori dallo stato d’incoscienza è il terzo elemento, chiamato “corpo astrale“.
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| | | Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: Re: La Scienza Occulta di Rudolf Steiner Gio Mar 28, 2013 1:41 pm | |
| I QUATTRO ELEMENTI COSTITUTIVI DELL'UOMO
Come il corpo fisico, non può conservare la propria forma, solo per mezzo delle sostanze e delle forze minerali che si trovano in lui, ma ha bisogno dell’interpenetrazione sua con il corpo eterico, così le forze del corpo eterico non possono di per sé sole, illuminarsi della luce della coscienza. Un corpo eterico, che fosse lasciato solo a sé stesso, dovrebbe trovarsi permanentemente in stato di sonno, ossia potrebbe intrattenere nel corpo fisico solo un’esistenza di tipo vegetale. Un corpo eterico desto, invece, è illuminato da un corpo astrale.
Per l’osservazione dei sensi, l’effetto di questo corpo astrale scompare quando l’uomo s’immerge nel sonno; per l’osservazione soprasensibile il corpo astrale rimane visibile, ma appare separato o al di fuori del corpo eterico. Si può riassumere dicendo che l’uomo ha in comune con i minerali il corpo fisico, con le piante il corpo eterico e con gli animali il corpo astrale. O meglio si potrebbe dire che i minerali possiedono solo il corpo fisico, le piante il corpo fisico e il corpo eterico e gli animali il corpo fisico, l’eterico e l’astrale.
Le piante sono perciò permanentemente in uno stato di sonno. Si potrebbe tuttavia, cadere nell’errore di attribuire anche alle piante una specie di coscienza, in quanto esse reagiscono a certi stimoli esterni, ma sarebbe un errore. Ciò che in un essere caratterizza la coscienza, non è infatti la constatazione di una reazione di fronte ad una stimolazione, bensì il fatto che l’essere oltre alla reazione, percepisce nel suo interno un’esperienza emotiva, che si aggiunge al resto, come qualche cosa di nuovo. Altrimenti si potrebbe parlare di coscienza, anche quando ad esempio un pezzo di ferro si dilata sotto l’influenza del calore, mentre invece la coscienza si ha solo quando un essere, per l’azione del calore, prova interiormente dolore.
Il quarto elemento, che la conoscenza soprasensibile assegna all’uomo, non ha più niente in comune con il mondo visibile che lo circonda, ma è ciò che lo distingue di fronte agli altri esseri che vivono con lui e costituisce ciò per cui egli rappresenta la corona della creazione a cui appartiene.
Questo risulta evidente, quando si paragonino le esperienze dell’uomo con quelle degli animali. Questi risentono con grande regolarità delle influenze del mondo esterno: così sotto l’influenza del caldo e del freddo acquistano coscienza del piacere e del dolore, per determinati processi del loro corpo, regolarmente ricorrenti, avvertono il senso della fame e della sete.
La vita dell’uomo, invece, non si esaurisce in queste esperienze: egli può sviluppare infatti bisogni e desideri che vanno al di là di tutto ciò e la cui origine non risiede né fuori, né dentro, al proprio corpo. Quanto rientra in questo campo, va attribuito ad una sorgente speciale, che la scienza soprasensibile chiama l’Io dell’uomo e considera come il quarto elemento costitutivo dell’entità umana.
Se il corpo astrale fosse lasciato a sé stesso, si svolgerebbero in esso sensazioni di piacere, di dolore, di fame e di sete, ma non si svilupperebbe la sensazione che in tutto ciò vi sia qualcosa che permane. Quando si scopre invece qualche cosa di durevole, di permanente in mezzo al mutare delle esperienze interiori, comincia a spuntare il “sentimento dell’Io“.
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