Risposta di Enzo Nastati
Caro Paolino, la tua domanda apre molti quesiti tutti legati al mistero della Passione, mistero "divino" per cui la coscienza umana non riesce ad abbracciare nella sua interezza.
Se guardiamo all'uomo-Gesù sicuramente il suo corpo è stato martoriato oltremisura (il film di Gibson mostra ciò, anche se la realtà è stata ancora peggiore). Se guardiamo all'elemento divino che in Lui in quelle ore sempre più poteva scendere, ossia al principio-Cristo, scopriamo che solo negli ultimi istanti di vita Gesù ha potuto accogliere la pienezza del Cristo. Ecco quindi la chiave della risposta: gli evangelisti (ed i pittori ispirati), hanno colto l'immagine del Gesù-Cristo e quindi del nuovo corpo di Luce di Gloria che si stava perfezionando ora dopo ora, minuto dopo minuto, per preparasi a divenire Corpo di Resurrezione. Le ferite "esterne" non hanno quindi intaccato questo Corpo, a differenza di quelle "interne" (ossia che hanno passato la carne), ferite dalle quali l'impulso luciferico presente nel Gesù in quanto appartenente al popolo ebraico è stato totalmente superato attraverso il sangue che ne fuoriusciva.
Non so se tutto ciò che scritto è la Verità-Vera, ma è quanto di meglio posso dire al riguardo.
Auguri vivissimi per la Pasqua di resurrezione e grazie per la domanda (che denota una attenzione non comune).
Enzo