Admin Admin
Messaggi : 1827 Data d'iscrizione : 02.03.11 Età : 55
| Titolo: La sorgente di impulsi cosmici del Cigno Dom Ott 02, 2011 2:08 pm | |
| Riporto un lavoro di Enzo NastatiLa sorgente di impulsi cosmici del CignoCercare di scrivere un grandioso dramma cosmico porta necessariamente al mito. Cercare di portare la conoscenza a sostituirsi all'ignoranza in sempre più ampie regioni dello spazio e del tempo è scienza Hannes Alfvén1Costellazione del cigno - ore 2.30 del 4 aprile 2010A fine novembre 2010 i principali media nazionali e riviste scientifiche titolavano: "C'è un buco nero nella costellazione del Cigno, sciolto un enigma durato 30 anni. - Grazie al controllo incrociato di due satelliti si è scoperto che Cygnus X-3 è un Quasar con caratteristiche speciali." Oggi l'astronomia per le sue osservazioni si serve soprattutto di satelliti artificiali o anche telescopi spaziali per cercare di scoprire i segreti dell'Universo. Attraverso il satellite AGILE (acro-nimo di Astro-rive]L'uomo comunque nelle sue indagini sul cosmo con i mezzi fisici (osservazioni sistematiche, telescopi, satelliti) sente il limite della sua ricerca e delle sue ipotesi o immaginazioni. Il limite temporale della sua esistenza slatore Gamma a Immagini Leggere) ed il satellite Fermi si è riusciti a localizzare la sorgente Cygnus X-3 che viene definita un sistema binario molto particolare. Si tratta di una stella massiccia di diverse masse solari che produce un intenso vento gassoso, parte del quale viene intrappolato dall'intensissimo campo gravitazionale di un oggetto compatto (stella di neutroni o buco nero). La manifestazione dei getti radio, che occasionalmente vengono prodotti assieme ad una intensa emissione di raggi X, è simile a quella dei buchi neri in galassie attive lontane (chiamati quasar). Cygnus X-3 è la sorgente che fa zampillare periodicamente delle emissioni radio così potenti da diventare, seppur per poco, la fonte radio più brillante del firmamento. Questo è il linguaggio della moderna astronomia che cerca di rappresentarci questi fenomeni così lontani (Deneb la stella principale della Costellazione del Cigno viene situata a 1800 anni-luce in lento avvicinamento alla nostra Terra) "Oggi, sulle stelle, si ha soltanto una scienza che calcola, ma essa non può penetrare nello spirituale che vi è nelle stelle. Proprio come se qualcuno vivesse su Marte, e della Terra sapesse soltanto quello che noi sappiamo su Marte con la coscienza abituale, con la scienza ordinaria: quegli crederebbe che non vi sia nessun'anima sulla Terra, mentre su questa vi sono (sic. 1924!) da millecinqiiecenfo a duemila milioni di anime! Proprio così si comportano gli uomini in re/azione alle stelle. Il cosmo stellare è dappertutto abitato, dappertutto pieno di anime, e dovunque animato: so/tanto le anime sono diverse. Ora voi potrete naturalmente dire: ma non si può guardare lassù, e perciò non si può saper nulla di quello che esiste sulle stelle. Ma è proprio qui vedete, il grande errore! Perché può un uomo, che sia seduto, vedere quel pianoforte? Perché il suo occhio è a ciò predisposto. Anche l'occhio non è là, presso il pianoforte. E se l'uomo è cieco, se il suo occhio non vede, egli non può vedere il pianoforte. Analogamente - proprio come viene mostrato dalla scienza dello spirito, dall'antroposofia - l'uomo si sviluppa non soltanto come oggi si sviluppa dall'infanzia attraverso l'odierna educazione, ma anche oltre, può arrivare effettivamente a percepire lo spirituale nelle stelle. E questo fu percepito nei tempi primordiali, dal!'umanità! Allora non si fanno più calcoli sulle stelle, ma si sa che ogni stella ha un influsso diverso." L'uomo comunque nelle sue indagini sul cosmo con i mezzi fisici ( osservazioni sistematiche, telescopi, satelliti) senza il limite della sua ipotesi o immaginazione. Il limite temporale della sua esistenza sulla Terra (settant'anni) confrontato con le dimensioni spaziali e temporali che cerca di attribuire allo spazio cosmico (per esempio i 1800 anni luce della distanza di Deneb dal nostro pianeta) gli fanno letteralmente "mancare la terra sotto i piedi". Per questo, per avere una dimensione temporale della ricerca astronomica, sono importanti anche le osservazioni sistematiche. L'astronomo Camille Flammarion nel suo libro"Le stelle e le curiosità del ciclo" a proposito della Costellazione del Cigno raccoglie ben 2000 anni di osservazioni di 74 stelle (visibili ad occhio nudo). Questa costellazione si trova in un'area del cielo (la Via Lattea) così ricca di stelle che per la loro candida luminescenza hanno ispirato gli uomini antichi a cogliere l'immagine di un cigno librato in volo. La costellazione del Cigno è una costellazione ricchissima di stelle variabili. La più conosciuta è la stella X situata nel "collo", fra B e Y che varia dalla quarta grandezza e mezza alla tredicesima in un periodo di 406 giorni (con alcune irregolarità). Potremmo immaginarci un sole che inviasse tra l'inizio e la fine di questo ciclo 4600 volte più luce e calore. Si può affermare che in questa regione del cielo non esiste l'immobilità, l'inerzia, la morte. "Che cosa succederebbe mai se, in luogo delle generazioni umane, così rapide, noi potessimo conoscere la storia del Cielo durante un periodo proporzionale ci lali grandezze, per esempio in cenlomila anni'.' Nulla più sussisterebbe di questa apparente immobilità: noi vedremmo i sistemi stellari, doppi o multipli compiere centinaia di rivoluzioni: noi vedremmo le nebulose condensarsi o dissolversi: noi vedremmo tutti gli astri clic popolano l'immensità precipitarsi in tutte le direzioni, deformare le costellazioni, rinnovare insomma la faccia dell'Universo"3 Oltre alle stelle variabili ci sono anche delle stelle doppie e triple. Le stelle più luminose e brillanti formano la grande croce del Cigno detta anche Croce del Nord per contraddistinguerla da quella dell'emisfero meridionale. Il periodo ideale per osservare la Costellazione del Cigno è nel pieno dell'Estate [essa forma assieme con la Costellazione della Lira e dell' Aquila il triangolo estivo quando la troviamo allo zenit dell'osservatore già dopo il tramonto del Sole. In Primavera invece sorge a Nord Est nella seconda parte della notte (vedi figura). Così potremo contemplarla anche nei giorni della Settimana Santa prima che le luci dell'alba ci nascondano il cielo stellato. Il pensiero di questa ininterrotta fonte e sorgente di vita nel cosmo ci sorregga in questa Pasqua 2010. Afferrare i pensieri elei cosmo strappa l'anima ai corpo ed entro vi libera lo spirito. La volontà dell'anima (di) infiammare al pensiero del cosmo, e nel volere riconvergere al cosmo ciò che al pensiero esso può donare, affranca con fona d'amore creativa l'uomo per mezzo dei mondi. i mondi per mezzo dell'uomo.4LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO NEL CAMMINO SPIRITUALE
Nell'articolo viene riportato che la Costellazione del Cigno è in lento avvicinamento alla nostra Terra. Sicuramente ciò corrisponde a verità, ma chi non ci dice che invece sia la Terra che si dirige verso il Cigno? La costellazione del Cigno è il punto nord della nostra Galassia e la nostra Galassia, con le sue 12 costellazioni, rappresenta l'aspetto Spirito Santo della santissima Trinità. All'interno della Via Lattea troviamo il nostro Zodiaco con le sue 12 costellazioni ed all'interno di esso i pianeti e la Terra. Tutto questo insieme costituisce l'ambito spirituale di quella che l'esoterismo cristiano denomina "santa Trinità". Uno studio approfondito ci permetterebbe di relazionare le 12 costellazioni galattiche con le 12 zodiacali: come dire che le seconde sono "figlie" delle prime.
Nella scienza spirituale il Cigno viene visto come una soglia, una "porta" verso il mondo spirituale superiore. Per comprendere ciò è utile cogliere il significato delle due costellazioni che si trovano ai fianchi del Cigno: Cassiopea e Aquila. Ovviamente questi sono nomi propri della mitologia greca, nella visione cristiana non ci è difficile vedere in Cassiopea la Maria Maddalena e in Aquila l'essere di Giovanni. Si ricompone così l'immagine del Golgotha: Gesù sulla croce-Cigno con vicino la Maria Maddalena e Giovanni, II cammino diventa così chiaro: partendo dalla comprensione del mistero del Golgotha "terrestre", si esce dalla limitazione della concezione materialistica-terrestre trasformando la propria anima (sfera dei pianeti) e si sale fino allo Zodiaco, alla Santità, da lì poi si sale alla Via Lattea, la Perfezione, la sfera della Divina Provvidenza, la si percorre fino a giungere a Maria Maddalena e a Giovanni. A quel punto avviene l'unione tra "L'Essere" Mariam e "l'Essere" Giovanni (colloquio alla croce - vedere lemniscata nella figura) e si può "salire a Cigno", ossia incontrare ed unirsi al Corpo del Risorto e con Lui entrare nella Casa del Padre. Possiamo quindi dire che è il nostro sistema solare a "salire" verso il Cigno e non quest'ultimo a "scendere" verso di noi. Come dire che tutto il nostro sistema evolutivo nel suo intimo ha già accolto l'impulso cristico e continua così nella sua ascesa al Cigno-Cristo per espandersi nel Cosmo intero.ENZO NASTATI Bibliografia:
- Hannes Alfvèn: fisico svedese, studioso della cosmologia del plasma - Rudolf Steiner: L'azione delle stelle e dei pianeti sulla via terrestre - Editrice Antroposofica - Camille Flammarion: Le stelle e la curiosità del cielo- Società editrice Sonzono - Rudolf Steiner: "Parole di Verità" Ed. Atroposofica | |
|