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     Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Apr 02, 2012 6:30 pm


    La Piramide delle Forze fisiche


    Costruita così la piramide degli eteri possiamo con lo stesso principio disegnare la piramide delle forze fisiche.
    Cominciamo dalla riga più bassa e scriviamo: Frantumazione, Gravita, Densità e Calore (fig. 3).
    Il tre questa volta è rappresentato da radioattività, magnetismo ed elettricità. Noi qui parliamo di forze della Natura, di forze naturali, e queste tre forze esistevano anche prima che fossero inventati ad es. i generatori di corrente. Se sfreghiamo una asticella di bachelite, questa si carica elettricamente, infatti noi possiamo attirare, dopo lo sfregamento, degli oggetti leggeri come dei frammenti di carta. Ma anche sulle nuvole c'è dell'elettricità naturale ed è legata alla volontà, quindi al Calore, Fuoco.
    Lentamente, nel passare del tempo e con il mutare della coscienza umana, l'elettricità è stata prodotta con tecniche che possiamo definire come "del freddo". Le definiamo così perché le macchine per produrre elettricità provengono da un progetto che è stato prodotto da una testa, da un cervello fisico che, per quello che abbiamo detto in passato, è freddo e morto.
    Lo sfregamento comporta movimento e volontà, quindi caldo, il pensiero fisico non muove forze di entusiasmo e di vita ed è pertanto freddo e mortifero.

    Lucifero, Arimane e gli Asuras

    Nel gradino superiore della piramide dobbiamo mettere Arimane e Lucifero, gli ispiratori di queste forze di morte.
    Nel gradino più alto non ci resta che mettere gli Asuras. Questi sono la terza forza del male e corrispondono, a livello evolutivo, agli Arenai.

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    fìg. 3 La piramide delle forze fìsiche

    Il Padre Nostro

    L'Entità che invochiamo nel Padre Nostro è un Arenai e rappresenta il nostro futuro "Uomo Spirito" che nascerà dalla trasformazione delle forze del nostro corpo fisico ad opera del nostro Io cosciente. Questo Padre non è il Padre della Santissima Trinità. Non dimentichiamo che Gesù ha detto:
    "quando voi pregherete direte così: "Padre Nostro che sei nei cicli.....". Non
    ha usato la prima persona plurale, ossia non ha detto "noi preghiamo.. ".
    Risulta così evidente la polarità tra l'aspetto "uno" della piramide degli eteri e quella delle forze fisiche: in un caso abbiamo trovato il "Padre Nostro", nell'altro l'Archai corrotta asurica.

    la piramide delle forze fisiche e delle Tenebre della mezzanotte

    Questo che abbiamo descritto è il mondo della mezzanotte, delle forze di morte. Possiamo ribadire, quindi, che le Tenebre non sono mancanza di Luce perché dietro alle Tenebre c'è tutta la piramide che abbiamo disegnato.
    Abbiamo finito, con questo disegno, l'opera, diciamo così, di "catalogaziene" che, sebbene indispensabile, non costituisce certo il completamento dello studio: ora dobbiamo riunire il tutto in un quadro unico e dinamico.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeSab Apr 14, 2012 4:25 pm


    LA RAPPRESENTAZIONE IN FORMA DI QUADRATO DELLE TRIADI


    E' arrivato così il momento di poter fare un passo avanti, senza mai dimenticare che gli elementi sono delle idee che si manifestano negli ambienti dove si riversano l'azione delle forze fisiche e delle forze eteriche. Ricordiamo anche che noi non possiamo avere una percezione fisica di queste idee, ma che possiamo riconoscere delle situazioni che riconduciamo all'idea Terra, Acqua, Aria o Fuoco.

    Il quadrato degli elementi

    Possiamo rappresentare il mondo degli elementi con un quadrato dove mettiamo in basso a destra il Fuoco e poi, procedendo in senso orario scriviamo: Aria, Acqua e Terra. Il percorso orario è quello evolutivo, quello inverso rappresenta invece la patologia, ossia la patologia insorge quando ad es. la Terra va nell'Acqua (caso dell'artrosi) o nell'Aria (caso dei calcoli ai reni) (fig. 4).

    Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Immagi37

    Le qualità, che sono le situazioni che percepiamo, sono: caldo (intermedio tra Fuoco ed Aria), umido (intermedio tra Aria e Acqua), freddo (tra Acqua e Terra) ed infine secco tra (Terra e Fuoco).

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMar Apr 17, 2012 4:08 pm


    L'apparente paradosso della pianta


    Se guardiamo ora allo sviluppo che la pianta percorre durante la sua vita (dalla Terra/radice al Fuoco/seme), siamo paradossalmente portati ad affermare che questo percorso è contrario alla vita. Il processo della manifestazione, infatti, dovrebbe partire dal Fuoco ed arrivare alla Terra. Se la pianta fosse completamente rappresentata dalla teoria dei quattro elementi, sarebbe totalmente inadatta all'alimentazione umana perché portatrice di un messaggio anti-vita. Invece sappiamo che non è così, anzi, pensiamo che l'alimentazione vegetariana sia quella che maggiormente dia forze di vita.
    Evidentemente la rappresentazione della pianta, così come ci viene presentata dalla teoria dei quattro elementi, non è esaustiva, si può pertanto ipotizzare che la pianta si sviluppi in un triangolo i tre vertici del quale siano al di fuori dei quattro elementi e precisamente si trovino tra la Terra e il Fuoco.
    Data la natura "virginale" della pianta dovuta al non possedere un corpo astrale incarnato, possiamo collegare questi tre vertici del triangolo ai tre arti spirituali: Sé spirituale, Spirito Vitale e Uomo Spirito.

    Il rinnovamento della teoria dei 4 elementi

    La visione secondo i quattro elementi è una visione che appare non più sufficiente a spiegare la natura nel suo attuale stadio di evoluzione. Non diciamo che sia sbagliata, perché abbiamo visto quanto questo modo di vedere ci aiuta nella nostra azione terapeutica. Il limite risiede nel fatto che questa idea è nata qualche migliaio di anni fa da un adattamento della teoria dei cinque elementi nata nell'antica Cina.

    Dai 5 elementi cinesi ai 4 elementi greci alla quint'essenza eterica

    I cinesi vivevano in un'epoca nella quale la terra era vitale, per questo, nella loro rappresentazione oltre ai quattro elementi, che corrispondono ai nostri quattro anche se con altro nome, ce n'era un quinto che portava vita agli altri quattro.
    La rappresentazione grafica dei cinque elementi era o un pentagono od un quadrato con il quinto elemento nel centro.
    Mano a mano che la terra perse di vitalità i greci non rappresentarono più l'elemento vitale nel pentagono ma lo considerarono come una "quinta essenza", in quanto stava su di un altro piano, sul piano che noi chiamiamo eterico.
    Allo stesso modo deve essere superata la visione secondo i quattro elementi e forse, la rappresentazione aggiornata dovrebbe essere quella secondo la quale l'asse Fuoco/Terra diventa un triangolo ed il nostro quadrato diventa un pentagono irregolare che assomiglia ad una busta aperta dove il lato pieghevole della busta rappresenta lo Spirito.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeGio Apr 19, 2012 3:06 pm


    et. di calore e et. di Luce danno la grandezza


    Proseguiamo il nostro lavoro e disegniamo il mondo degli eteri con un quadrato dove, partendo dall'angolo in basso a destra metteremo Calore, Luce, Chimismo e Vita (fig. 5).
    Sui lati riportiamo le qualità che sono l'elemento intermedio che ci consente la percezione indiretta degli eteri.

    Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Aa10

    Cominciamo da Calore più Luce. Il Calore permette di nascere, il tempo permette di crescere (il calore fa allungare le ossa).
    Quindi Luce (spazio) e Calore (tempo) danno la grandezza.

    et. di Luce e et. del Chimismo producono le membra esterne

    Luce e Chimismo. La Luce è spazio, quindi la periferia, II Chimismo è ordine. Quindi ordine nella periferia. In un albero sono le foglie, nell'uomo le membra esterne e le articolazioni.

    et. del Chimismo e et. di Vita danno gli organi interni

    Chimismo e Vita. Ricordiamo che Chimismo è ordine e separazione e ricordiamo che in un organismo ogni parte è viva. Tra Chimismo e Vita stanno, allora, gli organi interni.

    et. di Vita e et. di Calore danno longevità

    Vita e Calore. Il Calore è durata, quindi fra i due eteri in questione c'è la longevità.

    et. del Chimismo e et. di Calore producono la maturazione

    Nel caso degli di eteri sono valide anche le combinazioni incrociate, che, ricordiamocene, non erano invece possibili nel mondo degli elementi dove gli opposti anzi erano manifestazione di patologie. Tra Chimismo e Calore troveremo la maturazione.

    et. di Luce e et. di Vita producono la conformazione


    Tra Luce e Vita abbiamo la conformazione o trasformazione.

    Nel mondo degli eteri non possiamo ragionare come facevamo nel mondo degli elementi. Lì, infatti, vigendo la regola degli opposti, sapevamo, spostando un braccio della bilancia, che il braccio opposto si muoveva in modo contrario e che gli altri due elementi subivano al massimo un assestamento. Nel mondo degli eteri i collegamenti sono improntati ad una forte interdipendenza e sarà molto più diffìcile capire, agendo su un etere, cosa succede sugli altri.

    Passiamo ora al mondo delle forze fisiche

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Mag 14, 2012 12:47 pm



    Il quadrato delle forze fisiche e la piramide rovesciata


    Ripercorrendo quanto abbiamo detto quando abbiamo disegnato la piramide delle forze fisiche, affermiamo che le forze che stiamo esaminando agiscono da sotto la superficie della terra, sono legate alla litosfera. Un po' più sotto ci sono le forze della radioattività, magnetismo ed elettricità. Più sotto abbiamo Arimane e Lucifero ed ancora più sotto, concentrate verso il centro della terra, troviamo gli Asuras. La piramide rovesciata rappresenta una discesa verso il centro della terra, quindi le quattro forze fisiche sono forze che portano morte.

    Anche nel mondo delle forze fisiche abbiamo degli intermediali tra una forza e l'altra. Dalla collaborazione di queste forze nascono dei fenomeni che sono percepibili con i sensi fisici (fig. 6).

    Tra Calore e Densità (o Tenebra) c'è l'appassimento. Tenebra e Gravita ci danno la sedimentazione. Gravita e Frantumazione causano decomposizione ed infine Calore più Frantumazione danno la precarietà.

    Quando parlavamo di eteri, fra etere di Calore ed Etere di Luce trovavamo la grandezza; ora, che siamo nel mondo delle forze fisiche, dalle forze fisiche appartenenti alla triade del Calore e della Luce, cioè calore estinguente e tenebra, troviamo l'appassire, che rappresenta il rovescio della grandezza. L'appassire, infatti, è un chiudersi in sé stessi uno stringersi.

    Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Aap10

    L'azione nelle forze fisiche nella pianta

    Questo gesto in una pianta è evidente. La pianta parte dalla radice, grazie all'etere di Calore, attraversa tutte le varie fasi della crescita fino ad arrivare alla produzione del frutto (elemento Fuoco). A questo punto, grazie al calore fisico, si verifica la maturazione e la produzione del seme. Il seme però ha in sé etere di Vita, che gli consente di portare nuova vita e rappresenta la conclusione del ciclo vitale della vecchia pianta, per questo, in modo assolutamente naturale, la pianta subisce un processo di appassimento.

    Nell'uomo avviene qualcosa di molto simile, percepibile dal gesto di incurvamento della schiena che riscontriamo nelle persone anziane, ed anche nell'incresparsi della pelle. In modo più sottile possiamo cogliere lo stesso gesto nel rinchiudersi in se stessi, nella perdita di interesse verso le cose del mondo esterno, nell'apatia che spesso accompagna l'invecchiamento. Purtroppo, oggi, riscontriamo gli stessi atteggiamenti anche in persone giovani che si comportano come dei "giovani vecchi". Sono atteggiamenti che portano verso la tenebra, la morte.

    Torniamo alla pianta.
    Quando appassisce diventa preda della Gravita, cade e subisce un processo di sedimentazione. Perde ulteriormente acqua, subendo così un ulteriore processo di morte. Ricordiamo che l'acqua è la base della vita. A questo punto cominciano i processi di decomposizione che portano la struttura di quello che era la pianta verso le forze di Frantumazione, Scissione. Con gli eteri tra Vita e Calore avevamo la longevità, ora, nel mondo delle forze fisiche troviamo la precarietà.
    Possiamo, per l'ennesima volta, affermare l'opposizione tra eteri e forze fisiche. L'etere di Calore porta Vita il Calore fisico porta morte, o meglio accelera tutti i processi vitali avvicinando conscguentemente il momento della morte. Il Calore fisico toglie la longevità che era esaltata dal Calore eterico. Le prove di quanto stiamo dicendo sono osservabili facilmente da chiunque. Nei paesi caldi la vita media è più corta che nei paesi freddi, le donne, in quei paesi, conquistano la maturità fisica molto prima che nei nostri climi.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMar Mag 15, 2012 12:42 pm


    Abbiamo visto il significato di appassire,sedimentare, decomporre e di precarietà. In agricoltura la decomposizione può diventare, in positivo, compostaggio; sedimentazione può diventare pacciamatura. La precarietà può essere rappresentata da una pianta a ciclo vitale breve.

    Applicazioni in architettura

    Se cambiamo campo di applicazione e ci spostiamo sull'architettura, il termine precario può indicare materiali di breve durata, tipici della casa giapponese. Oggi può essere chiamato precario il legno perché la sua vita è breve se paragonata alla pietra.

    Vale la pena di ricordare che i tre mondi che abbiamo toccato devono essere sempre tenuti in equilibrio tra loro, perché solo così può prosperare la vita.

    La gravidanza

    Pensiamo ad una donna in gravidanza: in lei c'è indubbiamente un aumento di calore fisico nella zona dell'addome, e questo farebbe pensare ad un processo di morte, ma c'è contemporaneamente anche un aumento di Calore eterico determinato dall'amore con cui partecipa all'evento che sta vivendo. Se pensiamo al concepimento ottenuto con mezzi artificiali o alla clonazione forse la carenza di Calore eterico è evidente, come è evidente che i processi che si possono mettere in moto in questo modo non portano certo verso la Luce.

    Il nostro lavoro ha bisogno di una sintesi, cioè mettere insieme, in un unico prospetto i tre mondi che abbiamo appena finito di rappresentare. In questo modo otterremo una mappa (anzi due) che ci permetterà di capire meglio come possiamo agire sulle carenze o sugli eccessi di uno qualsiasi dei componenti delle triadi degli elementi.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMer Mag 16, 2012 5:46 pm


    IL PROSPETTO PER LE CARENZE


    Siamo giunti al momento della sintesi, cerchiamo cioè, di mettere su un unico prospetto quello che avevamo rappresentato nei tre prospetti che abbiamo esaminato.
    Disegniamo i nostri quadrati cominciando da quello degli elementi, all'interno di questo disegniamo quello delle forze fisiche ed all'esterno quello degli eteri (fig. 7).

    Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Immagi25

    I punti cardinali e le sostanze principali

    Visto che questa è una tavola generale segniamo anche i punti cardinali: nord sopra, est a destra e così via.
    In corrispondenza col nord scriviamo calcare, in corrispondenza con sud scriviamo silice ed al centro argilla.

    Qualità e esseri elementari

    Dobbiamo ora ricordare che gli antichi chiamavano con Terra, Acqua, Aria e Fuoco le direzioni dalle quali vedevano comparire gli esseri elementari. Cosicché il nord-est, che era la direzione dalla quale vedevano comparire gli gnomi, veniva chiamato Terra. Il nord-ovest si chiamava Acqua, da lì, infatti arrivavano le ondine, il sud-ovest si chiamava Aria per l'apparire delle silfidi, ed infine veniva chiamato Fuoco il sud-est dal quale arrivavano le salamandre.
    Il prospetto che nasce è la cosiddetta "tavola delle carenze" e gli eteri, elementi e forze fisiche vengono posti in corrispondenza gli uni con gli altri così come li abbiamo visti nelle triadi.

    Vediamo come funziona questo prospetto.
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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeSab Mag 26, 2012 7:24 pm


    Il caso della carenza dell'elemento acqua


    Supponiamo di trovarci in una condizione di carenza di Acqua.
    Quello che percepiamo con i sensi è una carenza delle qualità connesse con l'Acqua cioè freddo ed umido. Non c'è abbastanza freddo per conservare una certa cosa, o non c'è abbastanza umido perché determinate piante possano crescere.
    Per rimediare ad una carenza di elemento Acqua - al di là del portare acqua fisica, che è una delle acque che conosciamo- possiamo agire su uno degli altri quadrati o su entrambi.
    Se rileviamo carenza in un elemento possiamo agire con le forze fisiche o con le forze eteriche o con entrambe.
    La triade dell'Acqua è composta, oltre che dall'elemento, dall'etere del Chimismo e dalla forza fisica Gravita. Dobbiamo però tenere conto che il Chimismo e la Gravita sono forze opposte e che nell'intervenire dovremo essere molto attenti per capire la giusta combinazione.

    Carenza di acqua e architetturta.
    Azione attraverso gli eteri


    Facciamo un esempio nel campo dell'architettura. Se abbiamo una carenza di Acqua noi dobbiamo sviluppare il Chimismo. Gli eteri si manifestano come forme, dobbiamo allora cercare delle forme del Chimismo. La forma tipica del Chimismo è la lemniscata. La lemniscata, infatti, è contemporaneamente polarità ed ordine, dovremo perciò fare delle costruzioni dove questi aspetti di polarità ed ordine siano dominanti.
    Un'altra caratteristica dell'etere del Chimismo è il ritmo, ma non inteso come espansione e contrazione o sistole e diastole, bensì come disposizione ordinata. Quello che in agricoltura era l'indice fillotassico, che ha in sé il senso di cadenza; potremmo chiamarlo principio metamerico.
    Il principio metamerico ha in sé il concetto della ripetizione. Sono un esempio di principio metamerico il lombrico, che è formato da una successione di anelli tutti uguali, la colonna vertebrale e, in una pianta, la successione fusto/nodo/foglia che si ripete.
    Da quanto stiamo dicendo sta emergendo l'idea di una costruzione ricca di simmetrie. Inoltre dovrà avere ricchezza di organi interni e membra esterne, sarà quindi una costruzione molto articolata verso l'esterno, per esempio, con molti balconi o terrazzi. Possiamo pensare ad un porticato con sopra le arcate che concretizzerebbero il principio metamerico. All'interno dobbiamo creare molti organi, le stanze. Quindi molte stanze di modeste dimensione piuttosto che stanze molto grandi.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Giu 11, 2012 12:35 pm


    Il ciclo costruttivo e quello distruttivo

    Però ricordiamo che nel nostro quadrato ci sono due cicli: uno costruttive e l'altro distruttivo. Abbiamo detto che la corrente della vita procede da Fuoco alla Terra, quindi, nella nostra cornice in senso orario, mentre la corrente contraria porta alla patologia, alla morte. Allora non potremo mettere sullo stesso piano, nella nostra costruzione, gli organi interni e le membra esterne. Le membra esterne, infatti, influenzano il Chimismo ne verso del ciclo costruttivo, mentre gli organi interni arrivano al Chimismo attraverso il ciclo distruttivo. Indichiamo, perciò, la nostra scelta di far prevalere le membra esterne sugli organi interni disegnando due frecce in corrispondenza delle prima ed una sola freccia in corrispondenza dei secondi.

    Ricapitolando la nostra costruzione dovrà essere ricca di balconi e terrazzi, potrà avere dei portici e all'interno faremo le stanze molto regolari, simmetriche, con dei corridoi ordinati. E' importante curare i corridoi e le scale che danno la vitalità alla casa. Essi sono come le vene della casa che consentono la circolazione, la comunicazione. Ma come possiamo mettere del Chimismo nei corridoi? Possiamo rompere tutte le forme quadrate che normalmente ci sono, per esempio, collegando la cornice di una porta con quella successiva con dei disegni ondulati ritmici, cosicché le cornici diventino un tutt'uno. Possiamo lavorare sui quadri o su qualsiasi altra cosa che riesca a portare un gesto di ritmicità sul corridoio perché, tutto sommato, è lì che vogliamo portare Chimismo.
    Risulta poi chiaro che trattando una situazione di carenza di Acqua, dovremmo privilegiare il calcare. Secondo questo principio, se dovessimo costruire una casa nuova, potremmo costruire le fondamenta e la cantina in pietra calcarea, per poi continuare la costruzione con i mattoni che sono argilla.
    Quello che abbiamo detto è solo un esempio di quello che possiamo fare sulla cornice degli eteri, ma è bene studiare gli interventi sui casi concreti adattando le soluzioni di volta in volta più adatte.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Giu 25, 2012 4:22 pm


    L'azione attraverso le forze fisiche

    Adesso proviamo a spostare il nostro ragionamento sulle forze fisiche, perché anche attraverso queste posso influenzare il piano degli elementi.
    La forza fisica corrispondente all'Acqua è la Gravita e per agire sulla Gravita, ed indirettamente sull'Acqua, possiamo usare la decomposizione e la sedimentazione.
    Siccome siamo sul piano delle forze fisiche agiamo tramite le sostanze. Quando, poco fa, parlavamo di eteri abbiamo accennato alle forme delle cornici delle porte, ma non abbiamo citato i materiali con cui operare. Adesso ci interessano anche i materiali.

    La trarticolazione della parete

    Quando parliamo di sedimentazione ci riferiamo a tutto quello che riguarda l'orizzontalità, la stratificazione dello spazio. Un tempo, quando l'uomo era "ignorante" costruiva le case in modo triarticolato, infatti c'era il battiscopa, la parte mediana della parete, ed il soffitto. Il battiscopa rappresenta l'uomo fino alla regione del ginocchio, cioè la parte più fisica, la parete diventa immagine della parte animica ed il soffitto che rappresenta la parte spirituale. Da ciò la scelta di colori, abbassamenti, smussi, ecc..
    Il primo aspetto del sedimentare ovviamente deve essere posto sui basamenti dove possiamo usare della pietra. Ma questo è un aspetto generale che riguarda tutta la casa. Continuando il nostro ragionamento sulla stanza, l'elemento più pesante di stratificazione deve stare in basso, quindi faremo un battiscopa alto e scuro, mentre la parte alta dovrà essere chiara perché rappresenta il ciclo.
    Le case attuali se va bene sono bi-articolate o addirittura non hanno articolazione, visto che un battiscopa di 8 centimetri quasi non si nota: siamo arrivati all'appiattimento.

    Il battiscopa è particolarmente delicato perché agisce in una zona che rappresenta le nostre Tenebre, dove siamo poco coscienti, e dove non c'è coscienza non c'è possibilità di impedire l'ingresso di entità negative.
    Bisogna poi stabilire se dobbiamo costruire il nostro battiscopa con calcare, argilla, silice, cotto o di legno.

    Forse la tecnica più semplice è quella di costruire una casa senza spiccate caratteristiche unilaterali, ma che consenta potenzialmente di agire, con piccoli interventi successivi, una più spiccata caratterizzazione verso questo o quell'elemento delle sue varie parti a secondo dell'utilizzo che intendiamo farne. Pensiamo, ovviamente, ad interventi fatti con paraventi, lampade, finestre, creazione di angoli o situazioni che possono essere facilmente attivate o disattivate secondo necessità.

    Questi esempi non sono validi in assoluto perché, in situazioni diverse, anziché creare piccoli spazi interni cercheremo i monovolumi, ad esempio quando vogliamo portare Aria e Fuoco. Non c'è nulla di predefinito, tutto va studiato di volta in volta a seconda delle situazioni e delle necessità
    .


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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Lug 02, 2012 4:30 pm


    Il soffitto

    Torniamo alla nostra stratificazione. L'ultimo strato è il soffitto che non dovrebbe mai essere piatto e collegato alla parete con un angolo a 90°, perché l'angolo di 90° è terrestre e va bene per Terra, mentre il soffitto dovrebbe richiamare la volta celeste che è tondeggiante.
    Anche i colori, abbiamo visto, hanno la loro importanza ed allora il pavimento potrebbe essere di legno scuro, la parete potrebbe essere rosa, che è il colore dell'anima ed il soffitto, infine, celeste come il cielo.

    Guardiamo ora all'aspetto decomposizione. La decomposizione sarebbe in agricoltura il letame, in architettura diventa: agglomerati, glomeruli e conglomerati. Decomposizione può essere una miscela di graniglie nelle malte, potrebbe essere mettere della paglia nei mattoni.

    Vari tipi di mattoni


    Partendo da queste considerazioni nel gruppo di architettura, abbiamo studiato due tipi di mattoni di argilla in grado di portare la vita rispettivamente verso il polo della silice e verso il polo del calcare. Sono stati ottenuti mediante esposizione alle stagionalità adatte per acquisire questi tipi di forze e potenziati con additivi appropriati oltre che esposti al sole nelle ormai famose 6 del mattino e 18 della sera.
    Altro si farà ancora con lo scopo di rivitalizzare la materia.


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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Lug 16, 2012 12:33 pm


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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Lug 16, 2012 12:47 pm


    Aiutiamoci con un esempio. Prendiamo l'elemento Terra che nell'uomo è maggiormente presente nella testa, ebbene, abbiamo già visto che nella testa non troviamo incarnato l'etere di Vita (che è il corrispondente alla Terra nella triade), bensì l'etere di Calore. Allo stesso modo mettiamo in corrispondenza con l'elemento Fuoco l'etere di Vita. Ciò lo si riconosce facilmente guardando alla pianta dove ritroviamo l'elemento Fuoco nel seme e lì incarnato c'è anche l'etere di Vita che si concretizza con la possibilità potenziale di dare vita ad una nuova pianta.
    Proseguendo sullo stesso pensiero troveremo che l'elemento Aria nella pianta si trova attorno al fiore ed incarnato nel fiore c'è l'etere del Chimismo.
    Ugualmente in corrispondenza dell'elemento Acqua metteremo l'etere di Luce. Il comprendere questo rovesciamento è fondamentale.

    Il perchè dei due prospetti

    Non usiamo sempre la stessa tavola quando abbiamo una situazione di carenza o di eccesso per il motivo che se riscontriamo una carenza di Calore nella testa possiamo attingere all'esterno negli eteri liberi e valgono, quindi, le corrispondenze dirette delle triadi già viste. Ma se siamo al cospetto di un eccesso di Calore dobbiamo agire sull'incarnato che, come sappiamo, ha la disposizione degli eteri invertito rispetto al libero.
    Questa tavola degli eccessi che stiamo costruendo si potrà applicare indistintamente in tutti i campi, può servire in architettura, nell'agricoltura, nell'impostare una dieta.
    Quando siano in presenza di una carenza utilizziamo i collegamenti delle triadi, quando, viceversa dobbiamo agire su un eccesso useremo i collegamenti appena descritti.

    Importanza della diagnosi corretta


    E' evidente che dobbiamo imparare a fare una diagnosi corretta, cioè capire se quello che recepiamo come carenza di Acqua sia proprio carenza di Acqua o non sia invece determinato da eccesso di Calore. La diagnosi è fondamentale per utilizzare in modo corretto le tavole che abbiamo disegnato

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMar Ago 14, 2012 10:27 am


    Il processo d inversione tra essenza e manifestazione


    Il processo di inversione è descritto a pagina 189 e seguenti di " Scienza Occulta" di Rudolf Steiner e può essere descritto, in modo molto sintetico, in questo modo: all'inizio, sull'antico Saturno", esisteva l'uomo fisico non materiale, poi si è aggiunto, sull'antico Sole" l'eterico, successivamente ("antica Luna") l'astrale ed infine sulla Terra l'Io. L'ordine di incarnazione è stato quindi minerale, vegetale, animale ed uomo. L'archetipo dell'uomo, l'Io Superiore, che esisteva fin dall'inizio ha espulso da sé - nell'ordine -l'animalità, la vegetalità ed infine la mineralità. E' evidente il rovesciamento tra i due processi. Quando l'uomo attuale avrà assorbito l'animalità, la vegetalità e la mineralità avrà assolto il suo compito e potrà liberarsi del corpo fisico per continuare una esistenza a livelli più evoluti. Quello che in germe c'era per primo, ossia l'uomo, si è manifestato per ultimo.

    Dominanza delle forze eteriche su quelle fisiche


    Se passiamo al quadrato delle forze fisiche facciamo i seguenti abbinamenti: Terra con Densità, Acqua con Calore, Aria con Frantumazione e Fuoco con Gravita. Vedremo presto il motivo di questi abbinamenti.
    Intanto precisiamo che quando abbiamo portato l'esempio della bilancia non abbiamo detto che i due bràcci sono uguali, ma, per proseguire nell'immagine, il braccio degli eteri è - per così dire - più lungo di quello delle forze fisiche, perciò il piatto delle forze fisiche deve essere caricato di più rispetto all'altro per avere equilibrio. Ciò perché l'eterico domina sul fisico.

    Ragioniamo prendendo come oggetto una pianta. L'elemento Terra in una pianta è principalmente nella radice e l'etere incarnato nella radice è il Calore, mentre la forza fisica incarnata è la Frantumazione. Se pensiamo che una piantina di frumento sviluppa fino a 10 Km. di radici la Frantumazione è evidente Da ciò consegue che nella radice l'etere incarnato è opposto all'elemento, mentre la forza fisica è quella corrispondente all'elemento.

    Dato che stiamo ragionando nella tavola degli eccessi, dobbiamo porre, in corrispondenza dell'elemento, la forza fisica che ci permette di avere un effetto inibente su di esso, cioè la forza fisica corrispondente all'elemento opposto nel quadrato. L'elemento opposto alla Terra è l'Aria, la forza fisica corrispondente all'Aria è la Densità ed ecco spiegato l'abbinamento Terra-Densità.

    L'eccesso di acqua


    Se abbiamo un eccesso di Acqua possiamo ottenere una azione riducente utilizzando la forza fisica dell'elemento opposto: il Fuoco. Utilizzeremo, quindi, il Calore fisico. Un esempio ci servirà a chiarire la cosa. In agricoltura eccesso di Acqua corrisponde a nascita di funghi.
    Ma un aumento considerevole della temperatura comporta la scomparsa dei funghi stessi.

    La conoscenza è figlia del dolore


    E' necessario che ciascuno di noi si sforzi di familiarizzare al massimo con questi due prospetti, magari confrontandosi con esse durante la normale attività. Chi fa il contadino le approfondisca nell'attività dei campi, chi fa la casalinga può sforzarsi di applicarle in cucina e così via.
    Se non si fa qualche sforzo, se non ci si impegna in modo da ottenere un conoscenza sufficiente di quanto abbiamo detto, quando parleremo dei pianeti o dello zodiaco, riusciremo a recepire ben poco.
    La conoscenza è sofferenza durante la via dell'apprendimento, ma diventa gioia di liberazione quando viene raggiunta.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMar Ago 28, 2012 9:02 am


    LO SVILUPPO DEL PENSIERO TERAPEUTICO



    IL LAVORO DI PENSIERO

    Siamo così giunti al terzo incontro di questo gruppo e, nelle giornate che verranno, cercheremo di consolidare alcune idee già esposte, di mettere dei paletti fermi che costituiscano un punto di appoggio sicuro per il nostro cammino futuro. Faremo pertanto un riepilogo di quanto abbiamo fin qui studiato attraverso l'esposizione del lavoro da voi svolto sui temi contenuti nella circolare che ognuno ha ricevuto.

    Il pensiero come dono luciferico


    Il cammino sul quale ci stiamo muovendo è un cammino che per certi versi si può definire pericoloso. Il cammino della conoscenza, infatti, è quello che porta alla casa di Lucifero. Per acquisire conoscenza utilizziamo il pensiero che sappiamo essere un dono luciferico.

    Gli attributi di Lucifero

    Ricordiamoci che gli attributi di Lucifero sono l'onnipotenza, l'onniscienza e l'onnipresenza e questi sono proprio gii attributi che comunemente vengono riconosciuti a Dio Padre.
    Dato che il nostro scopo è di seguire una via della conoscenza che auspicabilmente ci porta verso la libertà, dobbiamo prevedere di incontrare l'essere di Lucifero, di riconoscerlo ed infine trasformarlo attraverso una azione di redenzione.
    Quello che ci proponiamo di fare è un lavoro scientifico-spirituale che -come tale - deve avere le sue leggi ed i suoi metodi rigorosi.

    Il lavoro scientifico spirituale

    Richiamando concetti che abbiamo già acquisito nei primi due incontri possiamo affermare che vogliamo intraprendere una attività di trasformazione del pensiero mirata al raggiungimento delle mete spirituali dell'umanità che sono gli ideali morali del vero, buono e giusto.

    Michele con la spada e Lucifero


    Questo cammino, percorso con consapevolezza, è la realizzazione dell'immagine di Michele che uccide con la spada l'aspetto bestiale dell'entità luciferica.

    L'essenziale delle cose

    Sappiamo che Lucifero equivale, a livello di gerarchla spirituale, allo Spirito Santo in noi, cioè al Sé Spirituale o Io superiore. Quando noi, attraverso i nostri metodi di studio, arriviamo a riconoscere l'essenziale delle cose, riconosciamo lo Spirito Santo che è per così dire celato nelle cose ed così facendo abbiamo trasformato una parte di entità luciferica del mondo.

    La meta del lavoro


    La nostra ricerca dell'essenziale, però, non ha come fine il raggiungimento della conoscenza, perché la conoscenza, per noi, rappresenta solo un mezzo per arrivare al riconoscimento dei tre ideali morali che sono il vero, il buono ed il giusto. Quando, poi, il nostro spirito avrà sviluppato la capacità di risuonare con questi ideali avremo conquistato la libertà, ma fino a quel momento saremo ancora tra le spire di Lucifero.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Set 03, 2012 6:56 pm


    La redenzione di Lucifero ad opera del Cristo

    Il Cristo, in dimensione macrocosmica, ha già redento Lucifero e noi siamo chiamati a ripetere la sua azione al nostro livello. Per meglio comprendere ciò possiamo dire che Cristo ha già operato la salvezza dell'uomo, ma ognuno di noi deve singolarmente ripercorrere il sentiero, già tracciato dal Cristo, per la propria individuale salvezza.
    Fissiamo bene in noi il concetto che la conoscenza è un mezzo e non un fine e badiamo a non dimenticarcelo perché l'azione iuciferica tenderà a farci vedere la conoscenza in termini di potere, ma se noi attraverseremo la soglia di Lucifero e conquisteremo la libertà arrivando ai tre ideali citati, avremo trasformato l'elemento luciferico e della conoscenza acquisita non ci resterà che un estratto, un talento che possiamo chiamare, con lo Steiner, "sano pensare".

    La soglia di Arimane

    Questo talento a sua volta ci servirà per passare un'altra soglia che è quella di Arimane: la seconda entità del male.
    Arimane agisce con l'inganno e la prevaricazione attraverso le tenebre della volontà e solo la luce che proviene da un sano pensare ci può permettere di sconfiggere le tenebre arimaniche.
    Per sconfiggere Lucifero utilizziamo il riconoscimento dello Spirito Santo (l'essenziale), ma per sconfiggere Arimane non basta la luce della conoscenza ma serve la luce del sano pensare, che è la luce di Cristo, la Vera Luce.

    Michele con la spada sconfigge Arimane nella volontà


    Questa è la seconda battaglia di Michele, quella combattuta con la lancia (rappresentante la spina dorsale) per sconfiggere il drago nel piano della volontà. La prima battaglia era stata combattuta con la spada, che rappresenta la lingua, la parola, il pensiero manifestato.
    Quando l'uomo avrà vinto Lucifero ed Arimane le due forze trasformate del pensiero e della volontà potranno fluire verso il cuore per sviluppare una nuova facoltà del sentire che permetterà il collegamento pieno con l'entità del Cristo.
    Il discorso che abbiamo fatto è la trasposizione verbale del gruppo ligneo realizzato da Rudolf Steiner conservato nel "Goetheanum" a Dornach.
    L'impresa che abbiamo descritto è un compito che possiamo tranquillamente definire immane per l'uomo e nessun essere umano possiede abbastanza forze per svolgere da solo questo lavoro. E' quindi necessario che, riconosciuta la propria impotenza, l'uomo si abbandoni all'azione del Cristo che è l'unico che può tenere in equilibrio, come su due piatti di una bilancia, Lucifero ed Arimane.

    La forza del cuore


    Non si tratta quindi di rifiutare in quanto dono impregnate di forze del male le facoltà del pensiero e della volontà, ma di trasformarle e gestirle tenendole in equilibrio nel cuore.
    Può capitare che qualcuno sia particolarmente dotato o di forze del cuore o di pensiero o di volontà e che sfrutti il dono che ha ricevuto per evolvere. Ma ciò rischia di diventare unilaterale. Con le forze del pensiero (non trasformato) si può al massimo acquisire una umana onniscienza e, dopo aver fatto un lavoro immane per tutta la vita, ci si ritroverà ad aver conquistato quella che è la facoltà di Lucifero. Lo stesso discorso può essere fatto per le forze della volontà in relazione ad Arimane o le forze del sentimento in rapporto agli Asuras, le terze forze del male. Può succedere che la stessa via del misticismo imboccata da chi non ha la capacità di controllare adeguatamente gli stati d'animo o le percezioni intcriori, porti, anziché verso l'entità del Cristo, verso le forze più potentemente anticristiche, cioè quelle asuriche.



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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeSab Set 08, 2012 11:49 am


    Noi siamo qui per portare avanti un lavoro di studio senza realisticamente sapere a quali risultati ci porterà; il risultato dipenderà dalla nostra disponibilità verso i mondi spirituali. La soglia dello Spirito Santo, ma anche le altre più elevate, non si passano per accumulo di nozioni spirituali bensì riconoscendo la nostra impotenza. Studieremo quindi gli eteri, gli elementi, le piramidi, i processi Sai, Mercur e Sulfur, ecc. ma sempre tenendo presente che queste conoscenze non devono essere la nostra metà, perché se è molto facile stare nel mondo e perdersi nel mondo, è ancora più facile fare un lavoro spirituale e perdersi nelle "altre" entità spirituali. Ripetiamo ancora che l'unica nostra salvezza è conseguire l'assoluta consapevolezza dell'impossibilità a raggiungere la meta, consapevolezza che ci permetterà di diventare strumento dell'azione del Cristo.

    I MINERALI

    Dopo queste premesse incominciamo ora ad approfondire insieme la ricerca di alcuni essenziali: inizieremo dai minerali e metalli.
    Ricordiamo che una efficace ricerca deve partire dall'analisi della piramide degli elementi. Dobbiamo quindi riconoscere nell'oggetto che stiamo analizzando i quattro elementi, i tre processi, la polarità luce/tenebra ed infine l'essenziale. Se poi ne abbiamo le forze possiamo affrontare la piramide degli eteri e quella delle forze fisiche.
    Nei minerali possiamo riconoscere l'elemento Terra nella solidità, tridimensionalità ed impenetrabilità.
    L'elemento Acqua è presente con la tendenza alla stratificazione e con la conducibilità del suono.
    L'Aria si percepisce nel fatto che alcuni minerali sono trasformabili in materiali trasparenti; per esempio la silice può diventare vetro e questo non sarebbe possibile se nella silice non ci fosse etere di Luce che è legato all'elemento Aria.
    Il Fuoco si percepisce nelle varie qualità dei minerali e nella loro durata.
    Per rappresentare con maggior precisione la corrispondenza con i vari elementi mettiamo un punteggio che potrebbe essere: 5 parti di Terra, 3 parti di Acqua, 1 parte di Aria ed 1 di Fuoco.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Set 10, 2012 12:48 pm


    Se saliamo di un gradino ed andiamo ad analizzare i processi troviamo il Sai nel fatto che la solidità del minerale è il risultato di un processo di salificazione giunto a termine. Troviamo il Mercur nella possibilità di portare il minerale allo stato fluido mediante il calore ed infine riconosciamo il Sulfur nella capacità di accumulare calore. Il punteggio è la conseguenza di quello dato nella fascia degli elementi, cioè Sai (Terra + Acqua) 8, Mercur (Acqua +Aria) 4 e Sulfur (Aria + Fuoco) 2.
    Saliamo al piano della dualità ed osserviamo che la impenetrabilità alla Luce dei minerali ci da l'idea della Tenebra, la trasparenza ottenibile in alcuni è riconducibile alla Luce. Il punteggio ottenuto con il criterio anzi descritto ci conduce ad un prevalere per 12 a 6 delle Tenebre. Il posizionamento dei minerali sulla nostra piramide è tutto spostato verso sinistra.
    Tenendo conto che il minerale è la parte più morta della natura ma che porta in sé la possibilità della risalita potremmo dire che l'essenziale è "caduta". D'altra parte la missione dell'uomo è quella di riscattare tutta la creazione compresi i minerali. Nella caduta, infatti, c'è l'aspetto dell'egoismo, della condensazione e della corruzione, ma anche quella parte di luce nascosta che presuppone la risalita.


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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeGio Set 13, 2012 7:10 pm


    I METALLI


    Esaminiamo ora i metalli.

    Partiamo come al solito dalla parte bassa della piramide dove abbiamo posto gli elementi.

    Nei metalli individuiamo l'elemento Terra nella tridimensionalità e nella solidità ed impenetrabilità.

    Gli elementi


    L'elemento Acqua si riconosce nella capacità di creare superfici: quella che viene chiamata malleabilità.
    Ritroviamo l'Aria nella capacità di dilatarsi sotto l'azione del calore, nella lucentezza e nella duttilità.
    Il Fuoco si rileva dalle qualità dei metalli e dalla durata nel tempo.
    Il punteggio che possiamo assegnare ai metalli è di 3 parti di Terra, 4 parti di Acqua, 2 di Aria ed 1 di Fuoco.

    Esaminiamo ora i processi.

    Il Sai è evidente nella solidità dei metalli come conclusione di un processo di salificazione.
    Il Mercur ha lasciato ai metalli la plasmabilità e la capacità di fare delle leghe.
    Come Sulfur troviamo anche l'aspetto dell'applicazione e dell'utilizzo dei metalli che sono legati alla volontà dell'uomo.
    I punteggi di ogni processo risultano: 7 per il Sai, 6 per il Mercur e 3 per il Sulfur.

    Luce e Tenebra

    Al livello della dualità l'effetto combinato di Tenebra e Luce da il colore ai metalli.
    II punteggio: 13 per la Tenebra e 9 per la Luce, indica una certa centralità dei metalli nella nostra piramide.
    Rispetto ai minerali visti poc'anzi che erano tutti spostati verso la sinistra, non c'è dubbio che i metalli occupino una posizione più spostata verso il centro.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeDom Set 16, 2012 10:07 am

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    I metalli quindi colloquiano sia con la Tenebra che con la Luce, hanno una doppia valenza. I metalli agiscono come l'anima che fa da ponte tra il corpo e lo spirito. La sfera dell'anima è quella dei pianeti che collega le costellazioni con la terra. L'essenziale dei metalli è allora "ponte".
    Senza fare tutta la tabella, possiamo pensare a cosa potremmo trovare nella nostra piramide a destra dei metalli. Dobbiamo cercare qualcosa che sia ancora solido ma che abbia delle caratteristiche maggiormente legate all'elemento Aria ed alla Luce. Questi sono i cristalli. I cristalli, a differenza dei minerali, non sono arrivati al fondo del percorso di caduta, ma sono rimasti ancorati alla sfera spirituale. In essi c'è il ricordo della situazione originaria dalla quale tutto è originato. Nei cristalli, quindi, non c'è la forza delia risalita, ma solo la memoria del passato per il quale c'è nostalgia. L'essenziale dei cristalli è quindi "memoria nostalgica".
    Nella nostra piramide quindi il cristallo occupa una posizione di centrodestra come i metalli occupano una posizione di centro-sinistra.
    Se vogliamo cercare qualcosa, pur restando nel campo della materialità, che stia tutto alla destra dobbiamo pensare ad un materiale che abbia dentro di sé molto Fuoco e molta Luce. E' il fosforo, che è un metallo, che ha in sé un processo escarnativo, infatti non appena viene isolato si volatilizza. Inoltre ha la capacità di conservare dentro di se la luce. L'essenziale del fosforo è "sublimazione" .
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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Set 17, 2012 2:19 pm


    LE CONIFERE

    Allontaniamoci ora dal mondo inorganico ed affrontiamo la ricerca degli essenziali nel mondo dei vegetali. In particolare proviamo ad analizzare le conlfere e le drupacee.
    In ambedue le specie, come in tutte le piante, l'elemento Terra si riscontra, innanzi tutto, nella forma. Sempre restando nell'elemento Terra possiamo individuare la durezza. Le conlfere non sono in assoluto piante con legno particolarmente duro ma lo sono decisamente in confronto con le drupacee, soprattutto nella parte esterna del tronco.
    Troviamo corrispondenza con l'elemento Terra nella fisicità delle conlfere, non possiamo dimenticare che queste piante sono normalmente molto alte ed hanno la parte legnosa che pesa molti quintali; se le mettiamo in confronto con le drupacee la differenza risulta evidente.
    L'elemento Acqua normalmente è presente nelle foglie, tuttavia nelle conlfere non è così, infatti la conlfera è sempreverde. L'acqua ha come caratteristica il movimento; anche la foglia che cade può essere considerata una goccia d'acqua che scende sul terreno. La pianta sempreverde, al contrario, ha la foglia che può essere considerata come una caratteristica vicina all'Aria. A rafforzare tale impressione c'è la forma della foglia che è fatta come un ago ed ha una notevole durezza. Questo è un chiaro segno di etere di Luce che è nella triade dell'Aria. Ma l'elemento che caratterizza in modo particolare l'Aria nella conlfera è la resina. La resina è una trasformazione dell'Acqua che non può più essere considerata tale perché è profumata, ed il profumo è una caratteristica di Aria, è trasparente, ma soprattutto perché può bruciare. Siccome Acqua e Fuoco sono antitetici, la resina, che può bruciare, non può essere Acqua. Come comprova dell'entrata della resina nella triade dell'Aria possiamo considerarla Acqua che ha subito un processo di addensamento (forza fisica della triade dell'Aria). Anche il legno è profumato. Anzi la conlfera ha il legno con l'odore più spiccato, più caratteristi co. Restando nell'elemento Aria dobbiamo parlare della fioritura che, nelle conlfere, è poco appariscente e crea delle formazioni fruttifere molto dure.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMar Set 18, 2012 5:51 pm


    Ancora caratteristico dell'Aria è l'elasticità del legno, infatti le piante delle quali stiamo parlando hanno la capacità di piegarsi molto ma di tornare poi al loro stato normale.
    Nel campo dell'elemento Fuoco troviamo i semi, ebbene i semi delle conlfere sono da annoverare tra quelli a maggior valore nutrizionale.
    Il fatto che i semi abbiano un alto valore nutrizionale non significa necessariamente che siano adatti all'alimentazione umana, infatti mentre noi ci cibiamo dei frutti degli abeti, i cosiddetti pinoli, difficilmente possiamo dire di cibarci del frutto della sequoia, che ha dimensioni piccolissime.
    L'elemento Fuoco traspare anche nel fatto che le conlfere sono delle piante molto longeve.
    Le conlfere sono talmente legate al Fuoco che talune di esse per essere in grado di rilasciare i semi devono essere letteralmente bruciate.
    Mettiamo dei numeri, come abbiamo fatto finora: in corrispondenza della Terra possiamo mettere un "2", per l'Acqua possiamo pensare ad un "1", "3" per l'Aria e "4" per il Fuoco.

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    A rafforzare la carenza dell'elemento Acqua c'è il fatto che la conlfera non è in grado di rigenerare i rami che vengono tagliati, ha una forma che è morta, come l'acqua di una palude in confronto dell'acqua di un fiume.
    Se pensiamo ad una drupacea la differenza risulta evidentissima, infatti la drupacea ha bisogno di continue potature perché continua a ricostituirsi. Questo gesto di morte, nelle conlfere, è massimo nel ramo che non si riproduce, ma compare anche nella foglia che, per sottrarsi al susseguirsi


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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeMer Set 19, 2012 5:03 pm


    della formazione e della caduta, si trasforma in sempreverde. Del resto anche gli aghi delle conifere non ricrescono se vengono tolti.
    Se saltiamo per un momento nel campo degli eteri possiamo vedere nella longevità della conifera una qualità che è formata da etere di Vita ed etere di Calore, e questo rafforzerebbe, tornando negli elementi, la predominanza della Terra sull'Acqua e del Fuoco sull'Aria. L'etere di Vita da alle conlfere la caratteristica di sempreverde.
    Nella riga dei processi otteniamo, dalla somma dei punteggi degli elementi, "3" per il Sai, "4" per il Mercur e "7" per il Sulfur.
    Cerchiamo una conferma a questi punteggi. La predominanza del Sulfur si vede dalla preferenze che queste piante hanno per i terreni silicei, si vede nella verticalità della maggior parte delle conlfere, soprattutto nel cipresso che risulta verticale anche nei rami. Le conlfere possono essere riprodotte solo attraverso il seme, non accettano in nessun modo la riproduzione agamica. Se però pensiamo che il Sulfur è legato alla smaterializzazione o alla sublimazione arriviamo immediatamente alla resina. Possiamo quindi confermare la validità del "7" che abbiamo assegnato.
    Il processo Mercur è percepibile dai movimenti della linfa, in questo scambio determinato dal salire e scendere lungo tronchi alti fino a cinquanta metri.
    Il Sai, invece, è evidente nella durezza della corteccia.
    Saliamo al piano della dualità e con le solite somme arriviamo ad assegnare un punteggio di "7" alla Tenebra ed "11" alla Luce.
    Le conifere preferiscono le zone dove c'è molta luce e prediligono il periodo dell'anno più luminoso (aprile-settembre), infatti quando vanno in riposo vegetativo sono in una condizione quasi di morte. La parte interna del tronco, che è la parte che dovrebbe essere maggiormente legata alla Tenebra, risulta poco dura e questo farebbe pensare ad una attenuazione dell'aspetto Tenebra stesso. La conifera poi è portatrice della forma di cono, infatti, i frutti hanno questa forma e la pianta stessa è fatta come un cono, ed il cono è una forma tipica della luce.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeVen Set 21, 2012 1:38 pm


    I fiori le conifere sono così compenetrati di luce che si sono irrigiditi.
    Se vogliamo trovare l'essenziale delle conifere dobbiamo tener conto della loro longevità e della scarsa adattabilità alle condizioni ambientali mutevoli, anche sul piano ecologico (per esempio: non riesce a sopportare le piogge acide). Dobbiamo tener conto del fatto che sono la memoria di un tempo antico, tanto che se fossero degli animali potrebbero essere dei dinosauri. Pensiamo che le foglie sono quelle di due o tre anni prima, ed il legno, che può avere mille anni, mette in risalto questo aspetto di antenato che non evolve. Con una parola potremmo dire "conservatore" o, forse, più compiutamente "memoria vegetale di un mondo antico".

    LE DRUPACEE

    Prendiamo ora in considerazione le drupacee.
    Ritroviamo la Terra nella forma, ed in modo più caratteristico nelle radici superficiali. La differenza con le conlfere è evidente, infatti la conifera, se il suolo glielo permettesse, avrebbe una radice fittonante lunghissima, a fare da contrapposizione al lunghissimo astone; la drupacea, invece, presenta una radice fascicolata, orizzontale e superficiale.
    Consideriamo l'elemento Acqua. Ci vengono subito in mente le foglie caduche, arrotondate e con bordi lisci.. A riprova del legame di questa specie con l'Acqua troviamo una forte propensione alle malattie fungine.
    L'elemento Aria è tipico della fioritura che, in questo caso è anticipata, nel senso che la drupacea fa i fiori prima delle foglie. E' una fioritura profumata, ulteriore indicazione dell'elemento Aria. Nei confronti della potatura le piante che stiamo esaminando si comportano con una assoluta elasticità, nel senso che hanno una estrema facilità ad espandersi dopo essere state ridotte. Un ulteriore segno dell'elemento Aria si ritrova nel fatto che la maturazione del frutto avviene più nella luce che nel calore, infatti essa avviene precocemente quando il gran caldo non è ancora arrivato ma la luce è al massimo; basti pensare che le giornate più lunghe e quindi con più luce vengono verso la fine di giugno, mentre il caldo, normalmente, viene in luglio ed agosto. Sempre restando nel mondo del frutto possiamo dire che la polpa tipica del frutto delle drupacee è legato all'Aria.

    Spostandoci sull'elemento Fuoco, possiamo rilevarne il segno nella pellicina che avvolge il frutto, tanto ricco di Fuoco che in taluni casi risulta velenoso, è il caso della mandorla che ha nella pellicina raggrinzita una forte concentrazione di cianuro. La tossicità è conseguenza dell'azione diretta del mondo spirituale sul piano fisico. Il seme di cui stiamo parlando è talmente Fuoco che possiamo immaginarlo come un piccolo sole. Per quanto riguarda l'ambiente prediligono i terreni silicei.
    Assegniamo dei numeri agli elementi e mettiamo "1" in corrispondenza della Terra, "2" in corrispondenza dell'Acqua, "4" per l'Aria e "3" per il Fuoco.
    Come al solito procediamo a sommare gli elementi vicini e a riportarli nella riga dei processi e così otteniamo per Sai, Mercur e Sulfur rispettivamente "3", "6" e "7". Proviamo a ragionare per verifìcare se questi punteggi corrispondano alla realtà delle drupacee. La concentrazione di questa specie tra il Mercur ed il Sulfur dovrebbe essere portatrice di processi di espansione; ebbene se pensiamo a quanto può crescere un pesco in un solo anno possiamo accettare pienamente questa ipotesi.

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    MessaggioTitolo: Re: Il Pensiero Terapeutico - Enzo Nastati   Il Pensiero Terapeutico -  Enzo Nastati - Pagina 4 Icon_minitimeLun Set 24, 2012 5:03 pm


    Se evitiamo di potare un pesco per un solo anno esso tende ad escarnarsi al punto tale che fa i frutti tutti verso la periferia della chioma, tanto che diventa difficile la loro raccolta, e questo è un chiaro segnale che ci porta a riconoscere il Sulfur. Il pesco vive sulle estremità, tende verso la periferia.
    La conferma di quanto abbiamo detto si trova nella fioritura, anch'essa, infatti, avviene verso la periferia della chioma. Vivere nella periferia è un chiaro gesto di Luce.
    Il Mercur traspare dalla facilità di riprodursi in modo agamico.
    Il Sai è sempre rappresentato dal legno, dalla fisicità.
    Saliamo al piano della dualità Luce-Tenebra.
    Le drupacee hanno la capacità di accumulare la Luce per l'anno successivo. Le gemme infatti, in questa specie, utilizzano per la fioritura la luce accumulata nell'anno precedente. La Tenebra è rilevabile nel fatto che il ciclo della drupacea è breve, rinunciando ad una parte della luce ancora disponibile, potremmo dire che è un ciclo addensato. Anche il legno particolarmente duro all'interno è un segno di Tenebra.
    L'essenziale delle drupacee è, quindi, "conservazione della luce". La drupacea è quindi portatore di un elemento di astralità. Volendo paragonare la drupacea ad un animale potremmo accostarla ad una gazzella.

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