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| Considerazioni sul Padre Nostro “…e non indurci in tentazione…”- Enzo Nastati | |
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| Titolo: Considerazioni sul Padre Nostro “…e non indurci in tentazione…”- Enzo Nastati Gio Dic 28, 2017 8:42 am | |
| La recentissima esternazione di papa Bergoglio riguardo alla "correzione" da apportare alla frase del Padre nostro che recita "non ci indurre in tentazione" mi spinge a portare alcune riflessioni al riguardo.
Nel suo cammino evolutivo ogni uomo incontra quello che possiamo caratterizzare come "il problema del Male". Indubbiamente esistono una infinità di pensieri, sentimenti, azioni che possiamo catalogare come espressione del Male. Spesso si arriva anche a chiederci come Dio possa permettere tutto ciò. Se il Male esistesse "veramente" come divinità oppositrice al Bene di Dio, significherebbe che esistono "due" divinità in perenne lotta tra di loro: il Dio del Bene e il Dio del Male. Questo pensiero però "stona" ad ogni cuore che cerca la Verità: non possono esistere due divinità, non può nemmeno esistere una Gerarchia di angeli "ribelli" perché la ribellione presuppone un atto libero e nel cosmo solo l'uomo è il portatore della libertà. Quindi… proviamo a superare questa stonatura cercando un punto di vista diverso. La tentazione è stata una "necessità" evolutiva per noi umani che siamo "caduti" (a causa dell'errato uso della nostra Libertà, che abbiamo inteso come licenza) e conseguentemente "usciti" dal Paradiso Terrestre. E' grazie all'incontro con il Tentatore che noi possiamo, passo dopo passo, riconoscerlo, ringraziarlo e superarlo liberando così lui dal suo (ingrato) compito e noi quindi salire a un nuovo livello di coscienza. Le Entità tentatrici, Lucifero, Arimane (detto anche Satana) e Asuras, sono parte delle Gerarchie Celesti alle quali il Padre ha "comandato" di agire verso di noi uomini come Ostacolatori per permetterci di superare il pensiero dicotomico di Bene e Male (il cosiddetto Albero della Conoscenza del Bene e del Male a cui abbiamo mangiato nel Paradiso Terrestre) e giungere alla visione unitaria di un solo Dio, Dio di Amore infinito che ha operato questo processo affinché l'uomo potesse ritornare alla Sua casa. Con questa premessa conoscitiva si può comprendere l'esortazione "non ci indurre in tentazione", ossia non determinare situazioni in cui noi diventiamo, nella nostra anima, oltremodo esposti alle forze dell'Ostacolo senza una adeguata protezione operata dal nostro Io cosciente. In realtà, a leggere con cura la Bibbia, non esisteva questo fantomatico Albero della conoscenza del Bene e del Male come da nessuna parte è citata la "mela" che Eva avrebbe mangiato, altri sono gli avvenimenti accaduti. L'uomo (inteso come principio maschile-Io-Adamo e principio femminile inteso come Anima-Eva) era pronto a conoscere, oltre ai misteri "Celesti" anche i misteri "Terrestri". Eva, ossia l'Anima umana, era particolarmente pronta a ricevere questa conoscenza dato che i Misteri Terrestri sono i Misteri di Madre Terra. Ecco che quindi il principio della forza che avrebbe determinato il processo della "personalità" (Lucifero) si avvicina a Eva e le porta i misteri di Madre Terra. Questo principio nel linguaggio immaginifico dell'Antico Testamento, è rappresentato dal serpente. Ma, ribadisco, non esiste nessun serpente, come non esiste nessuna mela: sono immagini. Questa possibilità ha sortito l'effetto previsto, Eva si accosta ai nuovi Misteri e poi li trasmette ad Adamo. I due quindi si vestono di "pelle" (al singolare e non "pelli" come comunemente tradotto), ossia si determina quella situazione di confine tra mondo interiore e mondo esteriore circostante che permette di differenziare il dentro dal fuori (cosa che prima non avveniva) e quindi il principio della personalità, del "mio". Da questo evento segue il lungo cammino dell'umanità per comprendere come passare dal principio della "personalità-anima" a quello della "Individualità-Io" e ciò concerne la venuta del Cristo in Terra.
Alla luce di quanto esposto riteniamo utile riportare il passo commentato del Vangelo di S. Matteo (Mt 6,7 e ss.) in cui il Gesù ci insegna a pregare.
E quando pregate non siate come gli ipocriti che hanno a cuore pregare stando in piedi nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini: Amen vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando pregherai, entra nella tua stanza e, chiusa la tua porta, prega al Padre tuo, quello nel segreto , ed il Padre tuo , che vede nel segreto, ti ricompenserà. Ma pregando, non parlate a vanvera del verbo, come i pagani: essi pensano infatti di essere esauditi nella loro abbondanza del verbo . Non siate simili a loro: infatti il Padre vostro sa che cosa vi necessita prima che glielo chiediate. Voi dunque pregherete così: “Padre nostro quello nei cieli , sia santificato il tuo nome , venga il tuo regno , sia fatta vivente la tua volontà, come in cielo anche in terra . Il nostro pane, il supersustanziale , dà oggi a noi . E sciogli a noi i nostri debiti, come anche noi li sciogliamo ai nostri debitori . E non indurci in tentazione , ma liberaci dal male “.
------------------------------------------------------------ Nel movimento della gnosi cui fa riferimento Matteo, la stanza, o stanzetta, era lo spazio interiore in cui l’uomo poteva sperimentare la libertà dalle forze ostacolatrici. Lucifero agisce infatti su di noi da sopra, da dietro e da sinistra; Arimane da sotto, davanti e destra. Queste sei azioni combinate determinano il formarsi in noi di un parallelepipedo: la stanzetta interiore dove avviene la libera unione (matrimonio segreto) tra il nostro spirito e la nostra anima; da questa unione (Nozze Mistiche) nascerà il Fanciullo: il Gesù in noi. Il Tabernacolo della Messa rappresenta la stanzetta. L’Uomo Spirito. Noi preghiamo il principio Padre in noi (l’Uomo Spirito) e la preghiera “risuona” con il Padre che è nei cieli (Adonai, il principio Padre della Santa Trinità) e poi con il Padre Celeste (il principio Padre della Santissima Trinità). Il pregare “segreto” significa anche il pregare in “occulto”, secondo gradino dell’antica iniziazione. Il Padre della Santa Trinità, Adonai. Anche “non balbettate”. Le balbuzie sono un problema che origina dal cuore/stanzetta. Essendo pagani mescolano gli attributi di diverse divinità. Il Padre della Santa Trinità; Adonai. Questo è il Padre Nostro per l’umanità. E’ da notare che il termine usato dal Cristo è Abba, che propriamente significa Padre però con tono più confidenziale. Una traduzione maggiormente consona sarebbe “Papà”. Il Padre della Santa Trinità. Il principio Spirito Santo deve essere santificato (riconosciuto spiritualmente) da noi. La dimensione che il Figlio è venuto a donare. Fare la Sua volontà è il massimo grado di Iniziazione. Ora ciò avviene nell’Io umano che ne diventa strumento. La preghiera inizia quindi con il richiamo alla Santa Trinità e alla missione dell’Io umano. Che sta sopra la sostanza. Questo pane è il Pane spirituale, il Pane di Vita che il Cristo ci dona con l’Eucarestia. Il termine greco epioysios indica anche “fino al giorno di domani”. Con ciò si intende il “pane” spirituale che deve essere rinnovato ogni giorno, esso sta sopra di noi e si avvicina ogni giorno. L’interpretazione spirituale della parola greca significa “l’espansione verso il fuoco celeste, che porta a collegarsi con lo Spirito fino a condurlo nell’interiorità; il nostro Io si collega a quanto discende dentro di noi e da questa unione nasce la forza di ricollegarsi coscientemente allo Spirito per farlo discendere in noi”. Il nostro spirito, i nostri arti superiori, si reincarnano ogni giorno (oggi) in noi dopo “l’uscita” notturna. Lo Spirito deve quindi essere alimentato ogni giorno, da ciò il Pane supersustanziale quotidiano. Come il corpo fisico dell’uomo ogni giorno deve nutrirsi, così il pane supersustanziale deve entrare ogni giorno in noi. Lascia andare, assolvi. Ora la preghiera si rivolge alla realtà del corpo eterico, corpo nel quale sono intessuti i “debiti”, cioè il karma che siamo chiamati a pareggiare. La tentazione è una “necessità” evolutiva per noi umani che siamo “caduti” e conseguentemente “usciti” dal Paradiso Terrestre. E’ grazie all’incontro con il Tentatore che noi possiamo, passo dopo passo, riconoscerlo, ringraziarlo e superarlo liberando così lui dal suo (ingrato) compito e noi quindi salire a un nuovo livello di coscienza. Le Entità tentatrici, Lucifero, Arimane (detto anche Satana) e Asuras, sono parte delle Gerarchie Celesti alle quali il Padre ha “comandato” di agire verso di noi uomini come Ostacolatori per permetterci di superare il pensiero dicotomico di Bene e Male e giungere alla visione unitaria di un solo Dio, Dio di Amore infinito che ha operato questo processo affinché l’uomo potesse ritornare alla Sua casa. Con questa premessa conoscitiva si può comprendere l’esortazione “non ci indurre in tentazione”, ossia non determinare situazioni in cui noi diventiamo, nella nostra anima, oltremodo esposti alle forze dell’Ostacolo. Il Male, la forza ostacolatrice all’evoluzione: fa che noi ne siamo con il Tuo aiuto liberati per poter diventare liberi.
Se infatti scioglierete agli uomini i loro elementi di caduta , il Padre vostro, il Celeste , scioglierà anche a voi . Ma se non scioglierete agli uomini, neppure il Padre vostro scioglierà i vostri elementi di caduta.
Il brano del Vangelo qui riportato è tratto dal lavoro "Santo Vangelo di Gesù Cristo" edito da EUREKA, in cui per scelta si è privilegiata una traduzione particolarmente letterale e fedele a discapito dell'esattezza grammaticale. Ho ritenuto giusto portare questo contributo, frutto di anni di lavoro, traduzioni e riflessioni. Lascio ora al discernimento personale ogni considerazione e valutazione. Con i migliori auguri
Enzo Nastati
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Errori, prevaricazioni. Il Padre della Santissima Trinità. Voi che siete nel mondo siete chiamati ad aiutare quelli che sono del mondo, per trasformare il Male in Bene. Si esce dalla “contabilità quantitativa degli errori” e si entra in quella qualitativa dell’Amore. Il Padre della Santa Trinità. Seguiamo il passo: prima dice che se noi sciogliamo agli uomini i loro elementi di caduta il Padre della Santissima Trinità (la Divina Provvidenza) scioglierà anche i nostri; se non lo facciamo nemmeno il Padre della Santa Trinità, ossia Colui che amministra la Legge karmica, potrà scioglierci dalla necessità del pareggio karmico. | |
| | | neter
Messaggi : 211 Data d'iscrizione : 06.06.11
| Titolo: Re: Considerazioni sul Padre Nostro “…e non indurci in tentazione…”- Enzo Nastati Gio Feb 01, 2018 8:18 am | |
| Dallo scritto di Max Seltmann risulta che Lucifero è un Essere Libero.
15. «Poiché vedi», disse Iddio, «se tu rimanessi ciò che sei adesso proveniente da Me quale tuo Creatore, dove non puoi essere diversamente, – allora tu, Lucifero, e tutto ciò che è proceduto da noi non potrebbe essere altro che una veste della Mia Divinità, la quale, quando fosse consumata, dovrebbe fare posto ad un altra. Poiché Io potrei, come Dio e Creatore, crearMi ancora un altro spirito come Principio ricevente, e così via. Invece no! Io non volevo questo! 16. Perciò Io, quale Volontà primordiale, quale Fuoco primordiale di ogni Forza creativa, vi ho posto tutto il Mio Amore: nella tua forma esteriore (in perfetta bellezza), nella tua organizzazione interiore (l’indipendente pensiero e discernimento) e nelle grandi possibilità evolutive della tua aspirazione. 17. Anzi, Io ti ho donato la totale libertà interiore del tuo volere per le mete più alte, affinché con questi mezzi potessi conseguire da te stesso la tua magnifica perfezione, come un secondo Dio accanto a Me. 18. Ma ora guarda: è compito tuo, con questi mezzi, coi quali ti è anche possibile voler-essere e poter-essere un altro, raffinarti e purificarti liberamente, per perfezionarti mediante questi preziosi mezzi, pari a Me – simile a Dio – e per poi diventare ‘Uno’ con Me ed esserlo in eterno». 19. Lucifero ascoltò bene questo messaggio, ma la sua stessa volontà resa totalmente libera soffocò in lui ogni buona volontà per il Divino, ed elevò se stesso a signore del suo mondo e di tutte le sue Creazioni da lui provenienti. 20. Allora Iddio prese questa Luce, la Sapienza divina che Egli aveva donato al Suo portatore di luce, a Lucifero, e pose questa Luce quale piccolissima ‘scintilla’ nei cuori delle essenze create attraverso Lucifero, ed ordinò che ognuno che volesse realizzare quanto detto a Lucifero, può divenire ‘Uno’ con Dio stesso e destinato ad essere erede e comproprietario di tutte le Sue Creazioni nello spazio infinito! 21. Iddio vide, lungo tempi senza fine, inadempiute queste Sue Speranze. Allora l'Amore in Dio ebbe Misericordia e creò l'uomo, portante in sé entrambi i poli: Dio e Lucifero, il Divino e il luciferino. E quest'uomo proceduto dall'Amore di Dio, popolò i mondi esistenti nel sistema solare della Terra.
Neter | |
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