L’argomentazione riportata da Neter ci (ri-) porta alla orami ultra dibattuta questione del Bene e del male. Ecco la rispsota:
In questo Forum abbiamo più volte argomentato che Bene e Male sono solo “veli” con cui l’UNICO DIO si manifesta a noi. Abbiamo argomentato che essi semplicemente esistono solo fino a che la nostra coscienza vive nella limitazione della percezione sensibile, mentre essa si dissolve quando riusciamo a cogliere il Grande Disegno Evolutivo che dal Padre procede.
Ma anche volendo prescindere da tutto questo il pensiero riportato manifesta il limite di coscienza di colui che l’ha formulato. Con questo ora nulla voglio togliere a Eliphas Levi (peraltro non in “odore di santità” ma mago e non sempre esempio di Luce), ma la verità sul Bene e sul Male richiede il grado di coscienza di “colui che opera per la Vita in ogni pensiero, sentimento e azione”. Solo allora il “velo” si alza e si accede al vero Albero del Paradiso: l’Albero della Vita di cui quello del Bene e del Male è solo un “filtro”, una “maya”, una “soglia” di accesso.
Poniamoci quindi le vere e profonde domande: sono io con il mio operato nella Vita? Perché solo così saremo degni del nome di Cristiani avendo Lui chiaramente precisato che Egli è Via, Verità e Vita.
Quindi è alla luce di questa domanda (e della risposta che mi darò) che potrò accostarmi all’opera di Eliphas Levi con adeguato discernimento.
Questo è il mio (opinabile) pensiero.
Grazie
Enzo