cara Rita, il problema è complesso e giustamente va inquadrato secondo le logiche spirituali.
Personalmente direi che sono almeno due i punti di vista da indagare.
Il primo è riferito all'epoca dell'archai Michele che stiamo vivendo. Egli, il Messaggero del Cristo, sempre più ne è il precursore affinchè menti e cuori si aprano alla Sua venuta. L’uomo micheliano è caratterizzato dal vivere nel qui e ora, quindi tutto ciò che lega al passato (tradizioni), patria e famiglia, sangue non ha valore ai suoi occhi. Ciò non significa che gli affetti (con i relativi diritti e doveri) non siano importanti, ma che essi non devono diventare vincoli, obblighi, coercizioni che impediscono all’uomo di raggiungere la Libertà nell’Amore. Da ciò il superamento delle culture “particolari”, i confini e le razze. Si arriverà ad una specie di razza unica perché dove il sangue si mescola, lì l’Io umano può incarnarsi meglio.
La seconda può trovare riferimento nel fatto che l’Italia – e l’Europa in generale –fanno sempre meno figli. I “nostri” figli “non nati” sono quindi costretti a scegliere altri genitori e lo faranno dove c’è prolificità: nel terzo mondo. Il legame spirituale tra figlio e genitore “mancato” esiste anche se il figlio nasce a migliaia di km di distanza e questo figlio, appena lo potrà, andrà a “cercare” i suoi genitori destinati, quindi verrà in Europa. E’ anche chiaro che l’incontro non sarà solo “felice”.
Può bastare?
Grazie
Enzo