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| Titolo: Modellare la la globalizzazione società civile, potere culturale e Tripartizione Mar Giu 04, 2013 6:13 am | |
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MODELLARE LA GLOBALIZZAZIONE SOCIETA' CIVILE, POTERE CULTURALE E TRIPARTIZIONE
Introduzione
Nicanor Perlas ha brillantemente esposto nel presente lavoro un punto di vista nuovo nell'ambito della teoria e della pratica sociale, applicabile a tutti noi ed alla nostra vita di tutti i giorni. Tra le varie "nuove idee" non sono invero molte a potersi fregiare di ciò! L'idea della "tripartizione" assegna al settore culturale il medesimo status di quello politico ed economico. Il ruolo chiave della società civile come istituzione culturale la fa emergere al giorno d'oggi come uno dei tre poteri globali nel mondo, a fianco del governo e delle imprese come istituzioni di riferimento nei rispettivi settori di competenza: politica ed economia.
Con il termine "società civile" si suole di solito indicare quanto alle volte è chiamato con il nome di organizzazioni no-profit o non governative (chiese, scuole, associazioni benefiche, associazioni mediche, clubs, gruppi comunitari e movimenti sociali). Piuttosto che far riferimento a ciò che non sono, le organizzazioni della società civile esplicitano ciò che sono, ossia istituzioni attive nell'ambito culturale della società allo scopo di reinstaurare quegli elementi del vivere civile che vengono spesso sacrificati alla causa dello sviluppo economico, moderno e nazionale.
Un modo di guardare all'importanza di questi gruppi consiste nel considerare come essi costiutuiscano una vitale fonte di creatività a livello umano nella società. Si preoccupano di portare valori all'interno degli altri ambiti piuttosto che interessarsi solo di benessere e potere. Se esse vengono lasciate sfiorire allora è l'organismo sociale nella sua interezza a subire una perdita; se invece si permette loro di occupare il posto che gli spetta nel mondo allora tutte le nostre vite ne risulteranno arricchite.
Perlas sta portando un contributo molto importante nell'evidenziare come e perché cambiamenti positivi possano avere luogo, costruendo un quadro inteso a fornirci gli strumenti in grado di prendere il futuro nelle nostre mani, piuttosto che farci sentire impotenti di fronte alle tendenze tecnologiche spersonalizzanti, alle corporazioni transnazionali ed alla globalizzazione. Non abbiamo bisogno di generare continuamente benessere materiale e PIL, peraltro ad altissimi costi umani ed ambientali, se siamo in grado di progettare una società fruibile e funzionante per noi tutti. Forse il contributo che può giungere dalla società civile consiste nell'avviarci verso un nuovo percorso, che consiste nel pensare al nostro futuro come a qualcosa che si possa pianificare e creare assieme. In definitiva il punto essenziale, quando si parla di tripartizione e società civile, è che abbiamo bisogno di creare una società migliore che parli ai desideri del nostro cuore.
Ciò che più ci aspettiamo di sentire dopo aver letto questa esposizione sono altre storie su quanto le Filippine, con organizzazioni come il Center for Alternative Development Initiatives (CADI), stanno facendo in termini di tripartizione e sviluppo inclusivo e sostenibile. C'è bisogno che il mondo sappia in che modo le Filippine siano all'avanguardia nell'avviare processi coscienti di tripartizione.
Perlas si avvale anche dei miei studi sui cultural creatives ed evidenzia correttamente, nel capitolo 12, come essi si candidino ad essere i maggiori sostenitori delle iniziative positive di cambiamento, in special modo attraverso la società civile. Li chiamo in questa maniera perché sono letteralmente i creatori di una nuova cultura, che vada oltre tanto al Modernismo quanto al Tradizionalismo.
Stanno prendendo piede ovunque nel mondo occidentale, ed ovviamente anche nelle Filippine.
La ragione per cui i cultural creatives saranno elemento fondamentale di sostegno per le iniziative positive è che ognuno di loro si è formato grazie all'impegno attivo nel corso degli anni in diversi movimenti sociali, nei movimenti degli ultimi 50 anni. Questi includono i movimenti sociali per i diritti civili, per la giustizia sociale, l'ambiente, i diritti delle donne, la pace, le medicine e cure alternative, nuove tipologie di crescita personale e spiritualità, i diritti del terzo mondo e via discorrendo fino ad arrivare alle dimostrazioni contro la World Trade Organization.
E' inutile dire che, quando nel corso del loro lavoro volto a creare una nuova cultura si ritrovano ad essere politicamente attivi, essi prendano posizioni del tipo "né a destra né a sinistra, ma di fronte!" e vadano anche oltre al "profit vs no-profit" e "pubblico vs privato", nell'alveo di quel processo dissolvente rispetto ai vecchi dualismi.
Grazie alle iniziative di un sempre crescent numero di cultural creative, un nuovo tipo di cultura sta emergendo, ed il portato della tripartizione permette una più profonda visione di quanto avviene nel nostro mondo risultando pertanto supporto strategicamente importante per gli sforzi profusi nel suo rinnovamento.
Paul H. Ray Co-autore di "The Cultural Creatives: How 50 Million People are Changing the World". New York: Harmony Books, Settembre 2000 Fonte: Tripartizione.it | |
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