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| Titolo: DIFFERENZIAZIONI E COMPLEMENTARIETA' FRA UOMO E DONNA Mar Mag 31, 2011 6:30 pm | |
| Da Enzo Nastati
Differenziazioni e complementarietà fra uomo e donna
Dalla divisione alla nuova unione Origine dell'uomo e della donna
All'inizio c'era l'Uomo formato da Dio a Sua immagine. Egli era né maschio né femmina, e quindi era androgino fino a che, già presenti le forze luciferiche, è avvenuta la separazione maschio -femmina. Perché questa separazione avvenisse Adamo fu "addormentato", cioè posto in uno stato di coscienza sognante-lunare e al posto della sua cestola (ma perché la "costola"? forse perché in aramaico la parola che noi traduciamo con "costola" significa anche "femminilità"?) fu posta della carne. Il sonno, lo stato di coscienza superiore sognante-lunare, ha permesso all'entità della divisione, a Lucifero, di agire secondo la volontà del Padre. Anche la parola "carne" è oltremodo ricca di significati. In greco essa (si dice sarx) vuoi dire anche sangue. Si possono fare allora dei pensieri secondo cui Adamo, per poter evolvere spiritualmente, aveva necessità di confrontarsi con un altro individuo (così come tuttora per ogni uomo). Essendo quella la fase in cui Adamo si stava separando dal mondo spirituale, doveva confrontarsi "per forza" con un Io terrestre. Quest'altro Io terrestre poteva essere un altro uomo oppure un'altra parte di sé, perché Eva è l'altra parte di Adamo. Al posto della femminilità-Eva, in Adamo Dio mise carne e sangue ed il sangue rappresenta il principio dell'Io, perché l'Io vive nel calore del sangue. Non è un caso che al suo risveglio Adamo iniziò a parlare, come dire che individualizzato in lui il principio maschile-spirituale anche la Parola-Logos potè iniziare ad essere presente in lui. In conseguenza a ciò ora l'uomo risulta essere "con più sangue", con più Io, mentre la donna ha "meno sangue", meno Io, quindi è un essere con maggiori qualità animiche. Dal momento della divisione si è spezzata l'unità dell'uomo, che si è ritrovato così diviso tra maschio e femmina.
Uomo e donna in relezione alla materia
Per maschile intendiamo un essere che è particolarmente dotato di forze spirituali, per femminile un essere che è particolarmente dotato di forze animiche. Perché questa divisione? Perché per potersi confrontare con la materia, con la mater-ria, ci vuole un uomo "maschio"; il maschio, essendo portatore di maggiori forze spirituali, può confrontarsi con l'elemento più basso (la materia), l'uomo ha quindi il compito di "sporcarsi" nella materia per riportarla alla condizione di Luce pura. Dopo ogni "sporcata", ossia dopo ogni incarnazione maschile, per equilibrare questo collegamento con il mondo della materia (che sovente si traduce purtroppo in irretimento), solitamente avviene un'incarnazione di tipo femminile.
La nascita di Eva rappresentata da Michelangelo Questo perché l'incarnazione femminile non si immerge così profondamente nel piano materiale e quindi resta più in collegamento con i mondi spirituali. Abbiamo così il paradosso che il maschio, più dotato di forze spirituali, cade di più nel mondo della materia mentre la donna, meno dotata di forze spirituali, mantiene un collegamento maggiore con il mondo dello Spirito. E' la donna quella che maggiormente sente questa nostalgia, questo collegamento con il mondo spirituale. L'uomo invece è quello che dovrebbe ricreare il rapporto corretto con il mondo spirituale attraverso l'esperienza della materia, della trasformazione della materia. Per questi motivi ci sono più donne che fanno un cammino spirituale che uomini.
La determinazione del sesso
Detto questo vediamo di fare un altro passo. Nella sfera fisica e nella sfera eterica siamo maschio "o" femmina, nella sfera animica siamo maschio "e" femmina'; e nella sfera spirituale non siamo né maschio né femmina, perché l'Io non è né maschile né femminile. Nei trenta giorni dopo il concepimento (ossia dopo il primo mese lunare) si decide se quell'embrione diventerà maschio o femmina; quindi, passato il primo mese di permanenza sulla Luna, l'Io e l'anima, in obbedienza ai-piano divino, determinano il sesso e l'embrione si differenzia in maschile o femminile. Quando parliamo di anima parliamo di azioni e forze planetarie, quindi di forze plasmatrici. Dire che l'anima è sia maschio che femmina significa dire che nel primo mese di vita dell'embrione sono disponibili in lui sia le forze plasmatrici necessaire a determinare un essere maschile che femminile. L'anima sceglie in base al karma. Per un mese siamo quindi ancora androgini, il fisico e l'eterico dell'embrione, per un mese, è stato maschio e femmina, dopodiché inizia ad essere privilegiata una corrente di forze plasmatrici che agisce e quindi incomincia a formarsi il maschio o la femmina. Ipotizzando che si privilegi il maschio, quella corrente di forze plasmatrici agisce attraverso il corpo eterico e determina il formarsi di un corpo fisico maschio. Quei "trenta giorni di corpo eterico androgino" lasciano però un segno. La parte "maschile" del corpo eterico androgino si è trasformata in corpo fisico, mentre la parte "femminile" rimane tale, per cui l'uomo fisico "maschio" avrà un corpo eterico "femmina". Si può anche dire che nel nostro corpo fisico abbiamo l'eterico degli ultimi otto mesi di gravidanza, mentre nel nostro corpo eterico di "maschio" è rimasto il segno di quel mese da androgino, in questo caso "femmina".
Lo sposalizio della Vergine di Raffaello La corrente dell'Io e quella dei corpi
Ad un certo punto si nasce. Se il nostro Io si trova "bene" in quest'anima, con questo corpo eterico e con questo corpo fisico, se non è stato rifiutato, se si è ritrovato con i genitori "giusti", allora tutto procede regolarmente. Se il nostro Io però non si trova bene in questo corpo fisico, perché ad esempio doveva manifestarsi con altri genitori ed è stato da questi rifiutato (aborto), per cui ha cercato un corpo "di ripiego", sorgono dei problemi più o meno gravi. Le malattie infantili ne sono un primo esempio. In particolare quando il bambino fa febbre, il suo lo agisce per plasmare adeguatamente il suo corpo fisico ed eterico. Se però somministriamo al bambino degli antipiretici, l'Io viene impedito ad agire e non può plasmare adeguatamente il corpo eterico e fisico. Si arriva così a due possibilità, o c'è un trauma, come la rottura di un osso, in modo che l'Io abbia il tempo necessario per "rifondere" il corpo fisico fermandolo, oppure l'Io non accetta quel corpo fisico. Se l'Io non si trova bene nel corpo fisico, allora fa un passo indietro e si rifugia nel corpo eterico che, se si è maschi, è femminile e quindi si determina la base dell'omosessualità. Che questo avvenga per il fatto che l'Io non si trova immerso nei corpi a lui adeguati, o che sia intessuto anche di qualcosa di più profondo, sta di fatto che noi possiamo essere concausa o causa scatenante di una tendenza che può rimanere latente o diventare dominante.
Ristabilire l'unità
Durante la vita noi tutti abbiamo la nostra Eva, ossia la parte con cui dobbiamo ricongiungerci per ricreare l'unità; e questa ricongiunzione è il matrimonio. Durante la vita i compiti del maschio e della femmina sono quindi diversi; la femmina, proprio perché ha un corpo femminile, un eterico maschile ed un Io meno forte (l'Io è legato all'aspetto solare) è più "lunare" ed a lei è demandata la riproduzione. Un essere con un Io forte non potrebbe avere il compito della riproduzione, perché altrimenti durante la gravidanza espellerebbe l'Io del bambino. Necessita quindi un elemento meno forte (lunare) per poter accogliere questo elemento solare che è il nuovo bambino, il nuovo Io (ed è risaputo che ci sono più aborti nelle gravidanze con bambini maschi).
Lo forza nelle prove
La donna, essendo maschile nel suo corpo eterico, ha le forze necessarie per poter portare a termine la gravidanza. Anche nel momento della difficoltà è la donna ad avere la maggiore resistenza, perché mentre lo sprint e la forza "muscolare" sono legati al fisico, quindi al maschile, la resistenza è una caratteristica eterica e quindi femminile. Perciò, generalizzando, nei momenti delle prove, al di là del primo momento, l'uomo cede prima, soprattutto se non sa collegarsi alle forze dell'Io, mentre la donna, che ha a disposizione maggiori forze eteriche, le supera meglio. E' la donna che "tiene su" la casa, la famiglia, non l'uomo.
Matriarcato e patriarcato
In passato, non essendo ancora pienamente incarnato l'Io umano, dominava l'aspetto animico e per questo la donna veniva considerata un essere particolarmente elevato. Ciò determinava il matriar-cato e tuttora, nei popoli primitivi nei quali il principio dell'Io non si è ancora completamente incarnato, domina l'elemento fantastico-artistico su quello razionale, quindi la donna sull'uomo. Dove l'Io individuale è invece incarnato domina il patriarcato. In "tempi brevi" si arriverà all'unione dei due aspetti (maschile e femminile) e quindi, probabilmente, già con la futura epoca evolutiva (la Slava, tra circa 1500 anni), tornerà il matriarcato, il "nuovo" matriarcato spiritualizzato.
Nelle culture antiche la divinità era femminile La nuova unione e le deviazioni
La tendenza verso l'unificazione risponde ad un principio cristico, ma sorgono forze che la contrastano. Il contrasto può avvenire in due modi: o favorendo la divisione o anticipando l'unione, cosa che tende ad avvenire in un'epoca deviata come la nostra, dove la donna tende a "fare l'uomo" e l'uomo tende a "perdere la sua identità". Qui si inserisce anche l'alternativa della moda "pantaloni o gonne", perché l'esperienza che fa l'anima è diversa secondo che le gambe si trovino fasciate (pantaloni) o riunite nelle gonne. I pantaloni provocano un maggior processo di individualizzazione nella parte metabolica, quella che ha a che fare con la Terra, mentre le gonne portano un aspetto di unificazione nell'elemento riproduttivo e questo è tipicamente femminile. Se torniamo all'epoca in cui non c'era l'Io individualizzato, tutti avevano la tunica. Ora, il fatto di essere vestiti ad "arti" separati ci fa sperimentare il principio di divisione. Questa è la confusione della nostra epoca: donne che agiscono da uomo (ad esempio le donne "in carriera", spesso esempio terribile di acidità e freddezza di cuore), e uomini senza identità che si riducono a piccole "femminucce". E su tutto domina la confusione nei comportamenti sessuali.
La verginità inferiore
Che fare dunque? Serve ordine. Un ordine che contempli l'azione dell'Io (i valori etico-morali) sull'anima (le simpatie-antipatie, le brame e le passioni, il carattere unilaterale, ecc.), l'anima così educata agisca sui processi vitali propri del corpo eterico (il temperamento, la memoria, le abitudini,ecc.), e l'eterico così rinforzato agisca sul corpo fisico dirigendone i processi vitali. Usando la parola dei Vangeli: la verginità interiore.
Enzo Nastati | |
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sinwan85PHAR
Messaggi : 104 Data d'iscrizione : 18.08.11
| Titolo: CONSIDERAZIONI INECCEPIBILI!!!!! Lun Ago 22, 2011 2:47 pm | |
| GRAZIE DI CUORE PER LA PIENEZZA ARTISTICO SCIENTIFICO SPIRITUALE !!!!! TALE E^ DAVVERO ANTROPOSOFIA !!!!! HO POTUTO LEGGERE E MEDITARE CON GRAN ENTUSIASMO E CALORE VIVENTE !!!!! GRAZIE ANCORA PER L'ENCOMIABILE STUDIO !!!!! DEVOTA-MENTE UN'ENTUSIASTA sinwan | |
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