LUNEDÌ SERA: L'APPARIZIONE AGLI UNDICI
L'ulteriore apparizione viene descritta sia da Luca che da Giovanni, si tratta dell'apparizione al lunedì sera agli apostoli chiusi nel cenacolo. Erano presenti anche Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, oltre a Luca e Cleofa, ritornati precipitosamente da Emmaus; mancava invece Tommaso.
Il Risorto apparve quindi agli apostoli e, mostrate le ferite, chiese di mangiare, in modo da dissipare gli ultimi dubbi tra i discepoli sul fatto che era veramente Lui e che era risorto. Gli fu offerto del pesce arrostito e del miele in favo e Gesù, dopo aver reso grazie ed averli benedetti, ne mangiò e ne offrì ai discepoli (la Emmerick dice che però non li diede a tutti). Poi insegnò loro in fiotti di luce spirituale e diede loro il dono di battezzare, guarire, imporre le mani e di bere veleno senza morire, ma non tutti riuscirono ad accostarsi a questo insegnamento. Infatti solo il cerchio più ristretto, quello degli apostoli, ebbe la capacità di udire completamente e ricevere i doni dello spirito.
All'inizio del nostro lavoro, abbiamo parlato del taglio simbolico della cordicella che univa i Pesci liberando l'uomo verso il cammino spirituale, ora il cibo che Gesù mangia e distribuisce agli apostoli simboleggia una ulteriore liberazione. Il miele in favo infatti rappresenta le forze con cui è possibili vincere l'elemento luciferico. Per comprendere questo dobbiamo considerare il fatto che l'ape è fortemente legata a Venere, pianeta che viene anche denominato Lucifero; inoltre l'ape è l'essere che maggiormente ha conquistato le forze dell'amore. La vittoria su Lucifero "in noi" significa conquistare il Sé Spirituale, ossia lo Spirito Santo "in noi". Il fatto che il miele sia "in favo" indica un aspetto ancora più profondo. Nel complesso essere dell'organismo "ape", il favo corrisponde al corpo fisico . Il fatto che il favo sia formato da celle esagonali aventi le stesse proporzioni del cristallo di quarzo, della silice portatrice di forze della Luce, simboleggia la trasformazione del corpo fisico in Corpo di Luce ad opera delle forze dell'Amore.
Il pesce arrostito ci porta invece ad un'altra immagine. Il pesce è quell'animale che vive sotto la superficie dell'acqua, in profondità spesso a noi sconosciute ed inaccessibili e rappresenta un'immagine di ciò che vive nel nostro subconscio, sotto il nostro diaframma, ovvero le entità che vivono in noi a nostra insaputa. Ebbene, per arrostire un pesce bisogna prima svuotarlo delle viscere (togliere gli organi interni nei quali la forza di Lucifero si è annidata) e squamarlo, ossia togliere quella corazza di dure scaglie che rappresenta le forze di Arimane. Solo dopo queste operazioni può essere arrostito, ossia cucinato al calore del fuoco purificatore e rigeneratore dell'Io superiore.
Con questo gesto simbolico Gesù porta agli apostoli le forze del suo Spirito Santo, affinchè possano vincere Lucifero in loro, segnando in questo modo l'inizio della purificazione per l'umanità. Ogni uomo ora può sconfiggere dentro di sé le forze del male seguendo l'esempio che Gesù ci ha dato, prima sul Golgotha e poi nel centro della Terra.