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| Titolo: Accorgimenti di architettura eterica - alla scoperta delle antiche conoscenze - Enzo Nastati Dom Gen 13, 2013 7:08 pm | |
| ACCORGIMENTI DI ARCHITETTURA ETERICA ALLA SCOPERTA DELLE ANTICHE CONOSCENZE In viaggio per l'amata Grecia mi sono imbattuto nelle mura di cinta dell'antica Stagiria, il villaggio fortificato dove nacque e insegnò Aristotele. Per entrare nel villaggio bisogna attraversare un massiccio muro di cinta molto ben conservato. Ciò che contraddistingue queste mura, e che salta subito agli occhi, è l'interposizione, orizzontalmente, di pietre più scure ad intervelli regolari. Alcuni dicono che queste pietre hanno la funzione di "mini" scalini per permettere la salita alla sommità del muro, ma questa ipotesi cade ben presto per tre motivi: sono troppo poco sporgenti, sono posti a file parallele troppo distanti per permettere il "passo", sono poste anche sul lato esterno, ossia sul lato del muro che viene attaccato dal nemico. Scartata quindi questa ipotesi non ci resta che sviluppare un altro tipo di indagine. È risaputo che le antiche civiltà (financo la nostra Roma) erano usi fortificare etericamente le mura di protezione della città immolando dei giovani (nemici o schiavi) e sepellendoli sotto le mura stesse. Era compito dei sacerdoti "legare" il corpo eterico del morto al muro stesso, dandogli forza e durata nel tempo. Rimane quindi da comprendere il perché di questa stranezza architettonica. L'ipotesi che formuliamo è che questo artifizio sia un modo, molto meno "cruento" di quello sopra detto, di dare forze eteriche al muro. Vediamo come la si può sostenere. Il principio su cui si basa è quello di un sistema "a pila", ossia un sistema che prevede la sovrapposizione di strati diversi di materiale al fine di ottenere una "carica" energetica complessiva. Molti avranno già capito che questo è il principio su cui si basa la pila di Volta da cui i nostri moderni accumulatori di elettricità (vedi box). Osserviamo quindi i particolari di questo muro. Il materiale di base con cui è costituito sono massi calcarei con la presenza anche di calcite. I massi sporgenti sono invece costituiti da roccia silicea con struttura lamellare. Abbiamo così la presenza dei due poli estremi dei processi vitali: il calcareo -centripeto e il siliceo - "centrifugo". Questi due processi polari di vita, quando vengono a contatto, determinano sempre una situazione di estrema instabilità, precarietà, pericolosità (vedi articolo precedente). Contemporaneamente questa situazione permette la disponibilità contemporanea di queste due forze e quindi nei luoghi dove ne troviamo la compresenza, sorgono sempre dei centri di iniziazione o, quantomeno, posti dedicati allo sviluppo intcriore. Nella mia esperienza di viaggiatore ho sempre riscontrato ciò ed ho anche visto che, quando la forza spirituale dell'uomo viene a mancare, allora in quei posti si generano incendi, essendo queste due forze una specie di "corto circuito" nelle forze della Vita. Esposto questo torniamo al nostro muro e cerchiamo di fare un passo avanti nella comprensione. A mio avviso, per mitigare questo pericolo, i costruttori hanno scelto di sistemare le pietre secondo un preciso principio metamerico, intendendo con questa espressione la ripetizione di uno stesso modulo fisso. Nel nostro caso questo modulo è dato dalla distanza, in altezza, tra le pietre silicee ed esso è di circa 70 cm. Ai cultori di geometria sacra dovrebbe risultare evidente che questo munsero si avvicina di molto alla sezione aurea terapeutica, e quindi portatrice di forze di Vita. Se ora ci ricordiamo che la pietra silicea è posta in modo orizzontale e la sua struttura è lamellare, ecco che il principio metamerico - terapeutico viene ulteriormente rinforzato, facendo sì che questo muro possa essere forte e durevole nel tempo. Non ci resta quindi che rivolgere un ringraziamento agli antichi architetti greci che conoscevano l'arte di portare vita nell'inanimato senza bisogno di violente pratiche di magia, quali il sotterramento di vittime sotto i muri.
Enzo Nastati
L'AZIONE DELLE "PILE"
In questo articolo abbiamo evidenziato come due materiali simili (le pietre) ma di qualità diversa i (calcare e silice) sviluppino delle particolari forze eteriche che possono essere indirizzate con speciali tecniche. Al lettore non sarà sfuggito che l' identico principio lo ritroviamo nella pila elettrica, dove troviamo i due materiali simili (i metalli, ad es. zinco e rame) separati da un 'isolante: il carbone. In questo caso tutti sappiamo che la forza che si sviluppa non è di carattere "eterico " ma "antieterico ": la corrente elettrica. Il carattere di anti-Vita in questo caso viene dato dal carbone, materiale legato alla caduta luciferica dell'uomo, caduta che ha determianto lo sprofondare nella tenebra materiale del carbonio-diamante (da Adamo deriva il termine "adamantino", cioè di diamante) al carbonio "opaco " del nostro organismo. Giova ricordare che anche collegando tra di loro due legni diversi si ottiene un effetto energetico negativo.
Enzo Nastati
Fonte: Rivista Albios, Direttore responsabile Enzo Nastati | |
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