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| Titolo: La Stella, Il Bue , l'Asinello, Erode, i Pastori secondo O. M. Aïvanhov Dom Gen 06, 2013 11:09 am | |
| La Stella E questa Luce, la stella a 5 punte, è una realtà assoluta. Essa brilla sopra la testa di tutti gli Iniziati, il cui principio femminile simboleggiato da Maria, cioè l’Anima e il cuore, ha messo al mondo il bambino Gesù, concepito dallo Spirito Santo. La stella che brilla sopra la capanna significa che una luce emana da ogni Iniziato che possiede in sé il Cristo vivente. Tale luce viene percepita in lontananza da altri, da coloro che sentono che qualcosa di speciale si manifesta attraverso quell'essere. Ciò che si manifesta, in realtà, è il Cristo, e tutti coloro che rappresentano un'autorità, tutti coloro che sono potenti e ricchi, si avvicinano a Lui. Persino i grandi capi religiosi che si considerano al vertice, sentono che manca loro qualcosa, che non sono ancora giunti a quel livello di spiritualità, per cui vengono a istruirsi, a prostrarsi e a portare delle offerte.
Il bue e l’asinello
Occupiamoci ora della stalla. In quella stalla non vi erano né pastori, né greggi, ma soltanto un bue e un asinello. Perché? Da secoli si ripete questa storia senza capirla, perché il simbolismo universale è andato perso per l'umanità. La stalla rappresenta il corpo fisico. E il bue? Sapete che anticamente il bue, il toro, è sempre stato considerato come il principio generativo. In Egitto, ad esempio, il bue Apis era il simbolo della fertilità e della fecondità. Il bue è sotto l'influsso di Venere e rappresenta la forza sessuale. L'asino, invece, è sotto l'influsso di Saturno e rappresenta la personalità, vale a dire la natura inferiore dell'uomo, quella che chiamiamo il vecchio Adamo, testardo, ostinato, ma buon servitore. Infatti quei due animali erano là per servire Gesù. Ma servirlo come? Ora vi rivelerò un grande mistero. Quando l'uomo comincia a compiere su di sé un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalità e con la sua sensualità. Quando l'uomo comincia a lavorare per perfezionarsi, entra in conflitto con le forze della personalità e quelle della sessualità. L'Iniziato, infatti, è colui che è riuscito a padroneggiare queste due forze e a metterle al proprio servizio. Le mette al proprio servizio, ma non le annienta, non le deve annientare. Lo dimostra il fatto che, se questi due animali erano presenti, ciò significa che erano utili. E cosa facevano? Soffiavano sul Bambino Gesù, lo riscaldavano col loro alito. Quindi, quando l'Iniziato è riuscito a trasformare in lui l'asino e il bue e a metterli al suo servizio, essi riscaldano e alimentano lo Spirito del Cristo con il loro soffio vitale. Non soltanto tali forze non sono più presenti per tormentarlo, ma diventano forze benefiche. Il soffio è già vita. Osservate come il soffio dell'asino e del bue sia una reminiscenza del soffio col quale Dio ha dato l'anima al primo uomo. L'asino e il bue sono stati utili al Bambino Gesù: ciò significa che tutti quelli che possiedono in loro il Cristo saranno serviti dalle forze della personalità e della sessualità, in quanto si tratta di forze straordinariamente utili, se messe all'opera sotto il proprio controllo.
Erode
Nulla è più importante del lavoro svolto per far nascere il Bambino divino in noi. Se vi riusciamo la terra e il Cielo canteranno; dai quattro angoli del mondo gli esseri comprenderanno che una nuova luce è nata e verranno a renderci omaggio e a portarci dei doni. Certo, ci sarà Erode (ci sono sempre degli Erode) che si infurierà e che, volendo uccidere Gesù, chiederà ai Re Magi: «Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo». Ma, fortunatamente, ci sarà un angelo che verrà a dare dei consigli, come quello che disse a Giuseppe: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Un angelo del Signore si avvicinò ai Re Magi per dire loro di non ritornare da Erode, ed essi si diressero ai loro paesi seguendo un'altra strada. Ciò significa che tutti coloro che si avvicineranno a Gesù, al principio cristico, non potranno più rifare la stessa strada, dovranno prendere un'altra direzione. Ma dove andare con questo bambino? Nessuno vi apre la porta, cioè nessuno vi comprende. Quando Maria e Giuseppe cercavano rifugio in una locanda, non c'era più posto; ciò va interpretato nel senso che gli esseri umani, occupati a mangiare, a bere e a divertirsi non hanno mai spazio per l'essere che ha ricevuto il fanciullo divino ...
I Pastori
In seguito, un angelo è apparso ai pastori che possedevano quella stalla. Essi sorvegliavano i loro greggi e quando l’angelo annunciò a loro la nascita di Gesù, ne furono meravigliati; presero degli agnelli e li offrirono a Gesù. Ciò significa che tutti gli esseri che esercitano un’influenza sul corpo fisico, cioè gli Spiriti familiari, reincarnati e non, e che hanno ricchezze (simbolicamente gli agnelli) vengono avvertiti, perché hanno partecipato alla formazione di quella stalla (il corpo fisico). Dunque tutti gli Spiriti familiari che sono nell’Aldilà o sulla Terra ricevono la notizia che si è verificato un evento splendido nel vostro cuore e nella vostra Anima e vengono a portarvi dei doni. Il mondo intero si mette al servizio del Bambino. Ma fino a quando non l’avrete fatto nascere, non pensate che vengano ad aiutarvi. Gli angeli vengono unicamente ad aiutare colui che ha già fatto nascere in sé il Bambino Gesù, perché non è per voi che vengono, ma per quel principio Divino, il Cristo, il Figlio di Dio. Soffermiamoci ora sulle parole che l'angelo disse ai pastori: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama». Avete compreso queste parole? Perché la pace tra gli uomini e la gloria in alto? Perché, quando nasce, il Bambino divino glorifica il Signore e la pace si instaura nell'anima dell'uomo o della donna in cui è nato. Il bambino, che è il frutto dell'amore del padre e della madre, porta la pace, perché porta la pienezza. È il senso della formula data dal Maestro Peter Deunov: «Bojiata lioubov nossi peulnia jivot: l'amore divino apporta pienezza di vita». L'amore divino che porta pienezza di vita è l'amore che porta il Cristo Bambino. L'amore altro non è che la predizione, l'annuncio del bambino che viene. La formula del Maestro è veramente molto profonda: egli non l'ha enunciata soltanto perché venga ripetuta automaticamente, ma perché si lavori, affinché l'amore di Dio possa sfiorare la nostra anima ed essa concepisca il bambino, il Cristo. E dopo, quanti cambiamenti! In ogni campo, tutto migliorerà, tutto si chiarirà. Vale proprio la pena di lavorare un anno, molti anni, tutta la vita, per far nascere il Cristo in noi.
Estratti da Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica di O. M. Aïvanhov
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