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| Titolo: Le Stelle avevano un tempo parlato agli uomini Ven Apr 15, 2011 5:24 pm | |
| COMMENTO DI ENZO NASTATI
La poesia del dialogo dell'Uomo con il Cosmo
"Gli astri avevano un tempo parlato agli uomini. Che oggi tacciano, era il destino del mondo, il loro silenzio può pesare all'uomo sulla terra. Ma in quel silenzio matura ciò che gli uomini dovranno dire agli astri."
(25 dicembre 1922 - R. Steiner) In questi versi è racchiusa la parabola dell'umanità nel suo rapporto con il mondo stellare, da quando l'uomo ha cominciato a vivere sulla Terra fino ai giorni nostri. L'astronomia è una scienza antichissima. Gli astri, i pianeti hanno ispirato agli uomini delle epoche passate divinità ed eroi, miti e leggende, simboli e feste. Questo patrimonio di credenze ci è stato tramandato dai nomi delle costellazioni e delle stelle che, nelle diverse tradizioni mutano, secondo le mitologie e le religioni. La tradizione che si è imposta anche nel linguaggio scientifico moderno, è quella greco-romana, erede della babilonese ed in parte dell'egizia. L'astronomia egizia aveva una grande vitalità: gli archeologi al seguito dell'esercito francese durante la campagna di Napoleone in Egitto scoprirono nel tempio di Esneh a Denderah un soffitto di arenaria scolpito a bassorilievo, che rappresentava la volta del ciclo. Questo planisfero aveva una particolare rappresentazione delle costella- " zioni che non venne seguita dall'astronomo Claudio Tolomeo, ma esercitò una grande influenza sull'astronomia e astrologia araba e rinascimentale. Venne poi scoperto che i templi e le piramidi erano orientati seguendo le costellazioni e questo dimostrava che i sacerdoti ed i costruttori dell'Antico Egitto possedevano nozioni approfondite sul moto degli astri e della loro posizione nel ciclo.
Una branca delle scienze astronomiche detta Archeoastronomia, osservando costruzioni megalitiche, anelli ed archi fatti di enormi pietre, testimonianze di un'epoca definita "Era della Pietra", scopre che "non sappiamo fino a che punto arrivava la conoscenza della geometria e dell'astronomia da parte dell'uomo megalitico. Può darsi che non lo sapremo mai. Egli era un ingegnere competente. Testimonianza ne sono il fatto che potè realizzare grandi progetti con una precisione di una parte su mille ed il fatto che potè trasportare ed erigere blocchi di pietra pesanti fino a cinquanta tonnellate. "(A. Thom1, Megalitic: Lunar Observatories) Queste stesse conoscenze furono il fondamento dell'astronomia ellenistica (greco- romana) che toccò il suo apogeo in Claudio Tolomeo il quale nel 150 d. C. presentò il suo compendio di astronomia col titolo originario di Mathematikè sintaxis, poi tradotto nell'arabo con Al Magisti (il Grandissimo) che venne poi trasformato dalla cristianità medioevale in "Almagesto". Catalogò 1022 stelle raggruppate in 48 costellazioni. Questo lavoro rima¬ne il fondamento dell'Astromomia moderna e questa catalogaziene viene ancora adottata in tutto il mondo. Nel 1627 ci fu un tentativo di "cri¬stianizzare" il cielo per liberarlo dagli antichi dèi da parte dell'astronomo gesuita Julius Schiller (1580-1627): nel suo "Coelum stellatum cristianum" i dodici segni zodiacali divennero i dodici apostoli e le altre costella-zioni vennero associate ad altre figure di santi. Ma questo tentativo non venne preso in considera¬zione neppure da papi e cardinali che continuarono a far affrescare i loro palazzi con le immagini astrali classiche. Invece la rivoluzione copernicana e le indagini dell'astronomia moderna hanno portato cambiamenti di prospettiva a tutta la visione cosmologica antica. Ad un cielo di sfere concentriche si prospettano visioni di mondi lontani, di stelle che hanno distanze infinite (anni luce). Lo spazio si espande in dimensioni che si fatica ad immaginare......e così allo stupore si accompagna anche lo smarrimento:
Gridai, rapito sopra me: Vedeste? Ma non v'era che il deh alto e sereno. Non ombra d'uomo, non rumor di péste. Ciclo, e non altro: il cupo cielo, pieno di grandi stelle: il cielo, in cui sommerso mi parve quanto mi parea terreno. E la Terra sentii nell'Universo. Sentii, fremendo, eh 'è dei cielo anch 'ella. E mi vidi quaggiù piccolo e sperso errare, tra le stelle, in una stella. (Giovanni Pascoli) Oggi siamo nel momento del "silenzio". La scienza cerca di indagare nello spazio attorno alla Terra: ha messo in atto risorse ed energie enormi. Vengono inviate navicelle spaziali, osservatori astronomici nel cosmo al fine di capire l'origine del sistema solare, l'evoluzione della nostra galassia, l'esistenza di altre forme di vita.
Si scopre però che se usciamo dalla Terra l'ambiente è inospita¬le, pericoloso per la vita di ogni astronauta ed i viaggi sono troppo lunghi per la durata della nostra esistenza attiva. Anche le imma¬gini ed i dati che vengono rilevati da queste indagini sono inficiati dai limiti delle strumentazioni realizzate per le condizioni fisiche sulla nostra Terra. E' significativo che là dove non si trovano spiega¬zioni in cosmologia si parli di "materia oscura" ed anche di "energia oscura". In questo "silenzio" l'uomo può rivolgersi alle stelle con la propria anima, con il proprio spirito:
STELLE Le stelle ascolta il vento, solitario nel suo vagare nella notte senza luna. Vanno le voci delle stelle da mondi ormai lontani, voci assolute, amate delle persone andate. Accoglie la notte suoni sempre nuovi, sente il vento echi lontani, ardono stelle che si accendono quando sulla terra si spegne tremolante una vita, assetata speranza di riflessi di infiniti cieli. (Maria Chiara Coco)
IL CIELO DELLA SETTIMANA SANTA 2011 Nella settimana di Pasqua il Sole, e tutti gli altri pianeti, sono nella Costellazione dei Pesci. Nei giorni 15-16-17 aprile (precedenti la L. P. del 18 aprile) la Luna attraversa la Costellazione della Vergine in cui si trova il pianeta Saturno (entrato in que¬sta costellazione il I settembre 2009 e vi rimarrà fino al 30 ottobre 2013). L'immagine è tratta dal Sternkalender - Ostern 2011/2012 - Philosophisch-Antroposophiscer Verlag Ghoetheanum Dornach/ Schweiz
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