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| Titolo: Lev Tolstoj - dal libro - "Il Regno di Dio è in Voi" Ven Set 21, 2012 2:10 pm | |
| Questo cambiamento del rapporto fra lo sviluppo "morale" delle masse e la "demoralizzazione" dei Governi è tutta la storia degli ultimi duemila anni.. Ecco, semplicemente come sono avvenute le cose:.. Gli uomini vivevano in famiglie, in tribù, in razze, provocandosi, violentandosi, spogliandosi, uccidendosi, reciprocamente. Queste violenze si commettevano in grande e in piccolo: individuo contro individuo, famiglia contro famiglia, tribù contro tribù, razza contro razza popolo contro popolo. L'aggruppamento più numeroso, più forte, s'impadroniva del più debole , e , più esso diveniva forte, più le violenze interne diminuivano, e più la durata e la vita del nuovo aggruppamento parevano assicurate. I membri della famiglia o della tribù, riuniti in un solo gruppo, sono meno ostili gli uni agli altri ,e la la famiglia o la tribù non muore come l'individuo isolato. Fra i membri dello Stato, sottomesso ad una sola autorità, la lotta tra le personalità sembra anche più debole , e la durata dello Stato più certa. Queste riunioni in gruppi sempre più grandi, si sono prodotte non perchè gli uomini hanno avuto coscienza di trovarvi un vantaggio, come si narra nella leggenda della “chiamata dei Vareghi in Russia”, ma a cagione dell'aumento delle popolazioni e quindi delle lotte e delle conquiste. Dopo la conquista, infatti, il potere del conquistatore fa sparire i dissensi intestini, ed il concetto sociale della vita riceve la sua giustificazione... Ma questa giustificazione non è che temporanea! I dissensi intestini sembrano assopirsi in ragione di una pressione più forte del potere sulle personalità che erano in ostilità. Poi la violenza della lotta interna, repressa dal potere, rinasce nel potere medesimo. Il potere si trova in mano ad uomini che, come tutti gli altri, sono inclini a sacrificare il Bene generale, al loro bene Personale,con la differenza che i violentati non possono loro resistere e subiscono l'influenza demoralizzatrice del potere. Ecco perchè il male della violenza,passando nel potere, non cessa di aumentare e diviene più grande di quello per cui il potere fu un rimedio. E ciò avviene mentre presso i membri della società le tendenze alla violenza si indeboliscono sempre di più, e mentre la violenza del potere diventa, per conseguenza, sempre meno necessaria. Il potere governativo,quando anche faccia sparire le violenze interne, introduce sempre nella vita degli uomini delle violenze nuove, sempre più grandi, in ragione della sua durata e della sua forza. Di modo che, se la violenza del potere è meno evidente di quella dei privati, perchè si manifesta non con la lotta, ma con l'oppressione, ciò nonostante questa esiste, e il più sovente in un grado più elevato. E non può essere altrimenti,perchè, oltre che il potere corrompe gli uomini, i calcoli o la tendenza incosciente di coloro cho lo possiedono, avranno sempre come per obbiettivo il massimo indebolimento possibile dei violentati, poichè, più essi sono deboli, meno sforzi occorrono per dominarli.Ecco perchè la violenza aumenta sempre fino al limite estremo che può raggiungere, senza uccidere la gallina che fà le uova d'oro.. E se questa gallina non fà più uova, come gli Indiani d'America, come gli abitanti della terra del fuoco, come i negri, la si uccide, nonostante le sincere proteste dei filantropi.
La migliore conferma di tutto questo è la situazione degli operai del nostro tempo, che, a dir vero, non sono altro che Servi... Nonostante tutti i pretesi sforzi delle classi superiori per migliorare la sorte dei lavoratori, questi sono sottomessi ad una legge di ferro immutabile che accorda loro soltanto il puro necessario, affinchè siano sempre costretti al lavoro, pur conservando abbastanza forza per lavorare a profitto dei loro padroni, il cui dominio rammenta quello dei conquistatori antichi. E' avvenuto sempre cosi! Ciò è avvenuto ed avviene, indipendentemente dalle forme di governo sotto cui vivono i popoli; con la sola differenza che, nella forma autocratica il potere è concentrato fra le mani di un piccolo numero di violenti, e la forma delle violenze è più sensibile, mentre nelle monarchie costituzionali e nella repubblica, come in Francia ed in America, il potere è diviso fra un maggior numero di violenti, e la forma in cui si traduce la violenza è meno sensibile; ma il suo risultato - gli svantaggi, per il popolo, di avere un governo sono maggiore dei vantaggi - e il suo modo di procedere - indebolimento degli oppressi - sono sempre gli stessi..
Tale è stata e tale è la situazione degli oppressi, ma essi l'ignoravano fino ad ora e, per la maggior parte, credevano ingenuamente che il governo esistesse per il loro bene; che senza governo essi sarebbero perduti; che non si può, senza sacrilegio esprimere l'idea di vivere senza governo; che sarebbe una dottrina terribile (Perché?!) di anarchia e che si presenta accompagnata da un corteggio di calamità..!!
Si credeva, come a qualcosa di assolutamente provato, che, poiché finora tutti i popoli si sono sviluppati sotto la forma di stati, questa forma rimane per sempre la condizione essenziale dello sviluppo dell'umanità. Tutto ciò ha continuato così centinaia e centinaia di anni, ed i governi si sono sempre sforzati e si sforzano ancora di mantenere i popoli in questo errore. Le cose avvenivano così sotto gli imperatori romani, ed avvengono ancora così nei giorni nostri, benchè l'idea della inutilità e degli inconvenienti del potere penetri sempre di più nella coscienza delle masse; e le cose avverrebbero cosi eternamente se i governi non si trovassero nell'obbligo di aumentare continuamente i loro eserciti per mantenere la loro autorità. Si crede generalmente, che i governi aumentano gli eserciti unicamente per la difesa esterna del paese, mentre invece gli eserciti son loro principalmente necessari per la loro propria difesa contro i sudditi oppressi e ridotti in schiavitù.Fonte: Lev Tolstoj - dal libro - "Il Regno di Dio è in Voi" - | |
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