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| Titolo: PRESA DI COSCIENZA PER UNA AGRICOLTURA CRISTICA Lun Apr 04, 2011 9:34 am | |
| Sperando di fare cosa gradita a tutti, vi trasmetto questo commento di Enzo Nastati COME PRATICARE UNA AGRICOLTURA CRISTICA
Di fronte a questo titolo, di fronte all’espressione “agricoltura cristica” cosa possiamo rispondere? cosa muove in noi questo orizzonte operativo? Ed esso riguarda anche noi? cosa abbiamo elaborato in risposta? cosa “un giorno” risponderemo al riguardo? Sono interrogativi “pesanti” che coinvolgono tutti coloro che hanno a che fare con il mondo agricolo: operatori e …consumatori! Sicuramente un primo passo è la presa di coscienza che possiamo caratterizzare come “ecologica”. Giunge infatti un momento in cui la nostra coscienza non può più accettare che il nostro operato sia fonte di inquinamento, di degrado ambientale, di offesa verso Madre Terra e tutti gli esseri che collaborano con lei. In realtà con questo primo e fondamentale passo abbiamo appena iniziato a rispettare quella che Dio ha dato a Mosè come Legge, e precisamente il famoso comandamento di “non adulterare” comandamento che ora abbiamo compreso riguarda anche il nostro rapporto con la Natura. Il primo passo è quindi caratterizzato dal “non”, esso ci prescrive cosa “non “ dobbiamo fare. Ma con questo passo non siamo ancora entrati in quella sfera che è la meta dell’uomo: la conquista della Libertà nell’Amore operante in quanto siamo ancora nella “rigidità” della Legge. Sorge quindi la domanda di quale sarà il secondo passo. Nell’Apocalisse, testo che riguarda il futuro della evoluzione umana e naturale, san Giovanni parla, in occasione del settimo sigillo e del settimo giudizio di nuovi cieli e nuova terra: “E vidi cielo nuovo e terra nuova, infatti il primo cielo e la prima terra se ne andarono” (Ap 21,1). La Nuova Terra, la nuova Natura che dovrà sorgere è quindi intimamente legata al Nuovo Cielo anzi, se cogliamo come nel passo la Terra segue il Cielo, ne è “figlia”. E’ alla luce di ciò che noi da anni abbiamo sviluppato l’agricoltura omeodinamica, una agricoltura che si basa sulla legge del simile (omeo) ponendo il tutto in un dinamismo evolutivo (dinamica); precisato questo vediamo insieme se essa risponde ai nuovi requisiti “apocalittici”. Dato per scontato che questo metodo non prevede l’utilizzo di nessun tipo di sostanza artificiale (molecole di sintesi) e prevede di non utilizzare nemmeno rame o zolfo come presidio contro i parassiti (o altro mezzo di difesa “biologico”), essa intende percorrere altre vie per collegarsi alla Vita diffusa presente in tutto il cosmo. Questo infatti è il pilastro centrale su cui essa si basa: esistono due “tipi” di vita, Vita diffusa in tutto il Cosmo e vita incarnata in ogni essere. ovviamente la seconda è derivata, è figlia, della prima. I greci chiamavano la Vita diffusa Zoe (da cui Zodiaco, “cerchio” di Zoe) e la seconda Bios (da cui biologico). Noi abbiamo perso il concetto della prima, mentre la seconda possiamo chiamarla “esistenza”, intendendo con essa il processo che vede sorgere la vita, il suo sviluppo, la sua fine. Zoe è eterna ed eternamente fluisce con infinito amore a noi, Bios è transitoria, effimera, limitata. Base dell’agricoltura omeodinamica è collegare Bios a Zoe e questo avviene in svariati modi. Irrorando il seme con prodotti omeopatici specifici che permettano questo collegamento “in partenza”, o mediante altri prodotti omeopatici da irrorare sulle piante per stimolarne le varie funzioni vitali o la resistenza ai parassiti. Analogamente si può agire sugli alberi e sul terreno, anche per disinquinarlo. Accennato a questo rimane il problema di come cogliere il “Nuovo Cielo”. L’agricoltore biologico sa che è bene guardare le fasi lunari per scegliere il momento della semina. L’agricoltore biodinamico guarda invece alle posizioni planetarie e zodiacali “reali” in cielo. E noi? Anche noi abbiamo un Calendario agricolo che però non tiene conto delle posizioni reali-“fisiche” dei corpi celesti, ma della loro influenza sul corpo eterico della Terra, sul nuovo corpo eterico che si sta sempre più formando grazie all’azione del Cristo iniziata 2000 anni fa quando il Suo sangue sgorgò dalle ferite e compenetrò l’essere della Terra. Grazie a questa sorta di “fecondazione” spirituale il pianeta ha iniziato una nuova fase di Vita, il Nuovo Cielo (il mondo dello Spirito) si è avvicinato all’uomo ed alla Terra e la Terra ne è stata fecondata. Da ciò ne scaturisce che è l’uomo il ponte tra il Nuovo Cielo e la Nuova Terra: l’uomo cosciente, l’uomo che ha sviluppato una adeguata coscienza Cristica. Troppo? I tempi lo chiedono: a noi valutare a che punto siamo di questo cammino. L’omeodinamica risponde a questo? Certo, o perlomeno ci prova. Il metodo ha diversi livelli di applicazione, conformemente al livello di coscienza del fruitore. Dopo l’omeopatia ed il Calendario si passa alla preghiera-meditazione. E’ con grande soddisfazione il sapere che decine, centinaia di agricoltori riescono con un lavoro interiore di coscienza a riarmonizzare terreno e piante al fine di comprendere e curare i cosiddetti parassiti. E dopo? Dopo vi è un ulteriore livello. Esso prevede di superare l’utilizzo dei prodotti omeopatici, validissimo aiuto ma pur sempre una “stampella” per l’operato umano: ora la meta è che sia l’uomo stesso il “Calendario” ed il “preparato” per le terra e le piante. Ovviamente qui il gruppo di “seguaci” diminuisce, ma sempre l’innovazione è iniziata da pochi. L’uomo è un microcosmo e quindi ha in sé tutte le forze del cosmo, quelle che noi chiamiamo “bene” e quelle che noi chiamiamo “male”: in lui vi è quindi la possibilità di muovere, dirigere, trasformare tali forze. Vi sono quindi esempi di agricoltori (40-50) che per così dire “dirigono” i processi vitali presenti nel terreno, nelle piante e negli animali solamente utilizzando le forze di Luce e Amore presenti nel proprio Corpo Incorruttibile (o Corpo di Resurrezione), quel corpo non materiale che Dio ci ha dato “all’inizio” e che noi, con la Caduta dal Paradiso Terrestre, abbiamo sempre più offuscato e sepolto. Ciò non significa che non si applichi una buona agronomia o che la gestione della sostanza organica (letame o compost) sia lasciata all’improvvisazione: la coscienza superiore abbraccia quella inferiore , la compenetra e la sublima. Questi sono i motivi per i quali riteniamo che l’agricoltura omeodinamica sia un tentativo per rispondere alla domanda: come praticare una agricoltura Cristica?
E. N.
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