IL SIGNIFICATO DEL MISTERO DEL GOLGOTHA PER IL MONDO DEGLI DEI E PER L'UOMO
Dal testo di S. Prokofieff " Il corso dell'anno come via di iniziazione all 'esperienza dell 'entità del Cristo ", troviamo degli spunti molto interessanti per la comprensione del mistero del Golgotha nei suoi risvolti evolutivi sia per il macro che per il microcosmo.
La salita al ciclo del Risorto alla domenica fece sì che le Gerarchle celesti prendessero conoscenza del mistero della morte. Questo aspetto è da sottolineare in quanto le gerarchie non conoscevano la morte e questo aveva permesso che Lucifero ed Arimane di "impadronirsi" della morte, allontanando l'uomo dal suo percorso evolutivo.
Il mistero del Golgotha diventa così un avvenimento divino, infatti esso è avvenuto anche per l'evoluzione degli Dei. Ora un Dio è sceso nelle viscere della Terra e ciò che prima veniva solo nel mondo degli Dei ora è sceso sulla Terra e nella Terra. Per permettere all'uomo di conseguire la libertà, in lui fu dapprima inserito l'influsso luciferico e poi l'arimanico. In questo modo l'uomo si isolò dalle Gerarchie e nacque la morte, l'unica esperienza che le Gerarchle non conoscevano. Da questo nasce anche il pericolo di separarsi totalmente dal mondo spirituale compromettendo anche l'evoluzione del Cosmo, dato che essa è intessuta con quella dell'uomo. Solo la morte è inaccessibile alla conoscenza degli Dei. Lucifero e Arimane vogliono impadronirsi del mondo della morte, staccare così l'uomo dai mondi superiori e quindi dirigere l'evoluzione nella loro direzione e non più in quella voluta dagli Dei. Al tempo del Mistero del Golgotha questo processo era molto avanzato ed il vero il concetto della morte era quasi totalmente scomparso dall'umanità. Così la morte era vista come tenebrosa, invincibile, da temere con terrore e legata alla paura di non riuscire a tornare al mondo spirituale.
Per i Greci la morte era il mondo delle tenebre. Non solo gli iniziati non riuscivano a squarciarne il pesante velo, ma anche i Maestri dell'umanità scendevano dai mondi divini senza partecipare alla vita terrestre, senza conoscere il mistero della morte. Così la morte si impadronì delle anime, che furono rapite da Lucifero ed Arimane al fine di coinvolgere nel processo di morte anche l'anima oltre al corpo fisico.
Questa è "La Grande Paura degli Dei". Essi non riuscivano più ad agire tramite i loro servitori (i Maestri dell'umanità) e gli uomini sfuggivano loro per cadere nelle braccia di Lucifero e Arimane. Questo era reale soprattutto per le Entità della terza Gerarchia.
Solo la penetrazione nella sfera della morte delle forze divine poteva salvare l'evoluzione degli Dei e, per gli uomini, svilupparsi in un nuovo rapporto di coscienza tra il micro e il macrocosmo. Fu il Cristo a portare tutto questo nel Cosmo. Gli Dei, con il mistero del Golgotha, completarono la loro conoscenza e così riconquistarono l'accesso all'uomo, al microcosmo, raggiungendo così il proprio compimento evolutivo. Gli Dei conoscevano solo mutamento o metamorfosi delle loro forme di vita. Con il mistero del Golgotha la vita degli Dei si completò evolutivamente. Questo, per la prima Gerarchla, diventa la possibilità di salire a un gradino superiore e giungere alla perfezione anche nella sfera dello Zodiaco. Questo è il senso del salire alla casa del Padre Mio e vostro.
II Cristo, nei tre anni di vita nel Gesù, completò in lui lo sviluppo del Sé Spirituale, dello Spirito Vitale e dell'Uomo Spirito, ossia le mete dell'evoluzione umana. Con il mistero del Golgotha le Gerarchle completarono le loro forze e conoscenze per raggiungere il loro ideale evolutivo. Prima di questo evento esse le coglievano nel Logos Cosmico, nel grande Uomo Cosmico intessuto nelle tre Gerarchie, ora questi è diventato carne, per cui ora il fine divino della creazione è sulla Terra.
All'evento del Golgotha seguì l'insegnamento dei quaranta giorni durante i quali il Cristo si rivelò alle anime degli Apostoli e parlò loro dei misteri del Regno di Dio, donando loro la suprema conoscenza del mistero del Golgotha, sia come fatto cosmico, che come fatto terrestre.
Per il microcosmo, per l'umanità, l'evento del Golgotha aprì la possibilità di ristabilire il patto tra mi ero e macrocosmo che si era interrotto a causa dell'azione di Lucifero e di Arimane. Dopo il Golgotha la morte non separa più il micro dal macrocosmo, ma li unisce: si passa dal processo della distruzione della vita alla Vita eterna. La morte, il passaggio della morte, è la porta che ci permette di congiungerci con il Padre vivente in eterno. Essa esteriormente è una maya, un'illusione, dietro di essa c'è il Padre Celeste con tutte le Gerarchie. Essa storpia l'immagine del Padre a causa dell'intromissione di Lucifero e Arimane. Vincendo, ovvero trasformando Lucifero e Arimane, possiamo ritrovare il Padre dietro l'evento della morte ed il Cristo lo ha fatto per noi.
Dapprima l'anima del Cristo - Gesù contenne tutto ciò che ci viene celato da Lucifero, ossia la Sapienza Cosmica che ora l'uomo può tornare a cogliere (evento della Pentecoste).
Con il Mistero del Golgotha anche l'influsso di Arimane può essere rivolto al bene in quanto Egli pose un limite al potere di Arimane sull'uomo.
Il sangue del Gesù illuminò il mondo spirituale e accese un nuovo Sole di vita per l'umanità. Egli ha sposato la morte, e così facendo ha determinato il sorgere di un Sole di vita, un nuovo germe di vita cosmica. Si è così ristabilito il rapporto tra micro e macrocosmo perduto.
Dalla collana degli studi scientifico spirituali di Enzo Nastati e Suoi collaboratori
Tratto dal lavoro: "Commenti ai Tre Giorni della Passione"