Tratto dalla presentazione del libro : Insegnamenti e Scritti Inediti di Schwaller de Lubicz . Schwaller guida coloro che vogliono seguire il “cammino che dischiude l’intelligenza delle cose” indicando loro due vie percorribili:
<< Per la coscienza ci sono due strade possibili: quella della redenzione cristica o horiana, oppure quella “degli Antichi”, detta “del buon Re”(Melchisedec) o osiridea : il principio del rinnovamento costante o osirideo, che richiede uno strumento fisico per la trasmissione>>.
<< E’ l’aspetto “esistenza” dell’essere che impone una sopravvivenza, vale a dire una continuità in una nuova forma, dopo la distruzione della forma attuale. La fine della genesi, la resurrezione nell’Unità, può aver luogo esclusivamente se sono state acquisite tutte le esperienze della vita fisica, il che può avvenire in una volta sola nella via diretta, horiana o cristica, oppure richiede numerose reincarnazioni nella via indiretta osiridea. Due vie, due vie per un solo obiettivo. Due vie che distinguono i “liberati” da coloro che rimangono, due vie che distinguono coloro che hanno rinunciato da coloro che restano sottomessi ai “desideri”o debbano ancora gustare le gioie e le pene di questa vita>>. Cosi Schwaller spiega la via del rinnovamento costante:
<< La via delle reincarnazioni è la via osiridea o karmica, in cui qualsiasi causa provoca una conseguenza o effetto. Poiché per l’umano le ragioni delle sue incarnazioni necessarie sono gli atti volontari che si oppongono alla sua purificazione o liberazione, l’uomo deve esaurire le conseguenze dei suoi atti, di cui è responsabile>>. Quanto alla “via della redenzione horiana o cristica", vediamo come Schwaller ne spiega il principio, che è una fecondazione diretta, senza seme specifico, come un salto dall’origine astratta al prodotto ultimo umano: Dio-Uomo. In questa via eccezionale abbreviata, l’esaltazione dell’essere consiste nel portare la coscienza a uno stato “extradimensionale”, una astrazione dalla forma, chiamata coscienza funzionale. La sola preoccupazione dell’essere, giunto al grado umano, deve essere la propria redenzione. Essa è horiano-cristica, e il dono della redenzione cristica è universale: è la sola potenza che permetta il superamento della natura; è la forza che rende possibile il risveglio della coscienza funzionale dopo l’errore della coscienza psicologica, effetto delle complementarietà, delle opposizioni, delle antinomie. La liberazione dal ciclo delle esistenze è la rottura consapevole delle catene che questo comporta : è la rinuncia gioiosa, che non costituisce né una fuga né un timore, ma un richiamo irresistibile verso la Luce. E quando questo richiamo fa sentire la sua voce, la porta del tempio si apre spontaneamente: Horus, Cristo, l’unzione divina, dunque, inizia la sua opera.