Come sono arrivato a realizzare l'esperimento del riso di Masaru Emoto ?
E' da un pò di tempo che mi sto interessando di fisica quantistica, la parte della fisica che si occupa dello studio delle particelle sub atomiche.
Ho seguito su youtube i seminari di Salvatore Brizzi, Fabio Marchesi, Massimo Teodorani che con un linguaggio divulgativo mi hanno aiutato a intuire almeno di che parla questa materia che non è proprio semplice da afferrare al primo impatto. Perchè mi interessa tanto la fisica quantistica ? Perchè sembra contenere un segreto che potrebbe cambiare la nostra vita: siamo noi che creiamo la nostra realtà. Col pensiero, con la nostra immaginazione, con i nostri sentimenti. Ho sempre pensato che i nostri pensieri rimanessero chiusi all'interno del nostro cervello, invece non è cosi', i pensieri modificano la realtà, diventano cose.
La cosa incredibile è che questa affermazione è dimostrabile con un esperimento alla portata di tutti. L'esperimento del riso di Masaru Emoto, uno scienziato e ricercato giapponese, che studia le proprietà dell'acqua. Basta del riso cotto, tre vasetti e un po' d'acqua.
Se volete provarlo anche voi vi scrivo il semplice procedimento:
Mettete il riso cotto nei tre vasetti in parti uguali, aggiungete l'acqua in eguale quantità.
Chiudete i vasetti e applicate su ognuno di essi una etichetta. Sul primo vasetto scrivete parole positive, ad esempio: ti perdono, ti amo, grazie, mi dispiace. Sul secondo vasetto scrivete parole negative, ad esempio: ti odio, idiota. Sul terzo vasetto non scrivete nulla.
Disponete i vasetti in un luogo dove siano soggetti alle stesse condizioni di temparatura e illuminazione.
Ogni giorno e per la durata di un mese, leggete le etichette dei primi due vasi. Siate amorevoli col primo, odiosi col secondo. Lo so che puo' sembrare folle parlare a dei vasetti, ma se volete vedere che colore hanno i vostri pensieri guardate la foto che qui allego che ho scattato dopo circa 20 giorni dall'inizio dell'esperimento. Il vasetto sottoposto a pensieri positivi non ha subito alterazione. L'acqua è rimasta limpida come il primo giorno. Nel secondo vasetto sottoposto a pensieri negativi i chicchi si dono disuniti e l'acqua è diventata scura e si sono formate bolle in superficie. Il vasetto che abbiamo lasciato nell'indifferenza ha subito la degenerazione maggiore.
Quindi, stiamo attenti a cosa pensiamo e alle parole che usiamo, ricordiamoci che il corpo umano è formato al 70% di acqua. I pensieri non stanno chiusi nel buio della nostra testa.