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| Titolo: I vuoti " dell'uomo" Sab Set 22, 2012 12:41 pm | |
| Riporto un commento di Enzo Nastati
I VUOTI DELL'UOMO
Il mondo fisico - materiale è in realtà meno "Solido" dì quanto pensiamo Le riflessioni sul cosiddetto Corpo Incorruttibile, o Fantòma, o Corpo di Luce od anche corpo fisico non materiale, ci creano una certa difficoltà nell'immaginare un corpo fisico, ovvero intuitivamente "denso", ma fatto sostanzialmente di legami e non di materia. Eppure l'utilizzo della densità come immagine-sinonimo di fisicità in realtà, già considerando il nostro corpo fisico attuale, non è forse la più calzante per descriverlo.
L'Uomo, anche solo nella sua rappresentazione materica, non sembra infatti essere quello che la maggior parte degli esseri umani pensa che sia. E soprattutto sembra contenere in sé ampissime regioni quasi vuote o di cui non si conosce la funzione e l'utilizzo (e quindi "vuote" di destinazioni).
Per esempio, cominciando dal nostro personale microcosmo, scopriamo dai genetisti che circa il 98.5% del genoma umano è composto di sequenze non codificanti (ovvero da sequenze di DNA in un genoma non soggetta a trascrizioni in RNA o rimossa dall' mRNA prima della traduzione (introni) e che viene perciò considerata, allo stato attuale delle conoscenze nel campo, apparentemente priva di funzione. Tale porzione comprende anzitutto le regioni cosiddette introniche (circa il 26% dell'in- tero genoma) e quelle poste come separazione tra geni contigui: questi due tipi di sequenza derivano probabilmente da artefatti evolutivi e non sembrano avere oggi alcun tipo di utilità. Rimane pur vero che la rimozione degli introni di un gene produce il non funzionamento della parte trascritta esattamente come se ad essere rimossa fosse una regione codificante. Un esperimento di questo tipo è stato svolto in una specie di pianta: il danneggiamento di una regione intronica ha prodotto un cambiamento notevole nella struttura della foglia, dovuto alla scorretta trascrizione e traduzione delle sue proteine strutturali. Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72.5%»). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o DNA ripetitivo), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è il vero DNA spazzatura, privo di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo. In pratica gli esperti ci dicono che la maggior parte del nostro DNA , ovvero il "cuore" della programmazione biochimica del nostro essere, non si sa a cosa serva o che addirittura oggi non serve a nulla!
Venendo poi al cervello umano,gli scienziati ci informano del suo peso medio pari a poco meno di 1.500 grammi, costituito da circa 100 miliardi di cellule nervose primarie (i neuroni) e probabilmente altrettante cellule di supporto (cellule gliali). Di questa massa grigia tuttavia sembra che ne venga utilizzata solo una minima parte (dal 7 al 30%, a seconda delle fonti), o meglio che di tale parte minoritaria se ne conosca l'uso. Ecco quindi la scoperta di un "vuoto", o meglio di un'altra terra incognita anche qui. Un altro "buco nero", questa volta di tipo percettivo, è poi costituito dai circa 400 miliardi di informazioni al secondo che il nostro corpo percepisce. Di queste tuttavia solo circa 2000 sono percepite a livello cosciente. Le altre interessano il nostro essere a livelli non coscienti. Ovvero, dove vanno?
Poi c'è il discorso legato alla materia che costituisce il nostro corpo fisico, fatto di carne ed ossa. Cioè di un materia apparentemente bella densa e senza troppi buchi (a parte quelli anatomici "ufficiali"). In realtà il nostro corpo è fatto in gran parte (70-75%) di acqua, ovvero di molecole atomi di idrogeno ed ossigeno poste piuttosto distanti tra loro. Mediamente ogni molecola di acqua è circondata da altre 4,7 molecole e la distanza fra due atomi di ossigeno di molecole attigue è di circa 3 A (O, 9584 A o 95,84 pm tra il nucleo dell'atomo di idrogeno e quello di ossigeno), rispetto al quale sono disposti in modo da formare un angolo prossimo ai 105°. Cioè la distanza del legame covalente O-H in una molecola d'acqua e' 0.10 nm, mentre la distanza tra un atomo di ossigeno e uno di idrogeno appartenenti a due molecole distinte e' 0.176nm. Da notare che il raggio atomico dell'ossigeno è di 60 pm e quello dell'idrogeno di 53 pm. Quindi tra ossigeno ed idrogeno c'è una distanza di circa 1,58 volte il raggio dell'atomo più grosso.
Ma ancora di più è la distanza tra il nucleo di questi atomi e di loro elettroni. Immaginando una rappresentazione in scala di un atomo di idrogeno, il cui nucleo è costituito da un solo protone, e disegnando il protone come una sfera di raggio pari a un centimetro, l'elettrone girerebbe attorno a nucleo alla distanza di circa un chilometro e sarebbe 10.000 volte più piccolo del protone stesso (ricordiamo che in linea generale possiamo osservare che il primo orbitale elettronico, quello più vicino al nucleo, è di forma sferica in tutti gli atomi).
Infine già Rutheford dimostrò che gli atomi possiedono un nucleo nel quale risiede praticamente tutta la massa e tutta la carica positiva degli atomi. Ma tale nucleo è estremamente piccolo, il suo diametro corrisponde a circa 1/100000 del diametro dell'atomo intero!!! Quindi lo stesso atomo è sostanzialmente fatto di ....vuoto (quasi!).
Insomma da questa brevissima sintesi sulla costituzione materiale dell'uomo "fisico" scopriamo che di materia ne abbiamo addosso davvero poca! Che siamo fatti per lo più di acqua, luce (energia) e... vuoto. Eppure stiamo in piedi e per attraversare un muro dobbiamo normalmente aprire una porta! Tra l'altro questa componente prevalente di "vuoto" materico di cui è fatto l'uomo la troviamo rispecchiata anche nel macrocosmo. Infatti, secondo le ultime ricerche astrofisiche, siamo in grado di individuare solo il 10% della massa dell'Universo. Le più recenti torie indicano la presenza di una "materia oscura", le misurazioni effettuate indicano infatti che la materia oscura costituisce circa il 30% dell'energia dell'Universo, e circa il 90% della massa. Essa è materia, perché possiamo osservare gli effetti gravitazionali della sua massa.
Tuttavia, questa materia non emette alcuna radiazione elettromagnetica, e non risulta pertanto individuabile dagli strumenti di analisi spettroscopica, da cui l'aggettivo oscura. Di questa massa manca solo la sua luce. Da ciò l'immagine di un Universo è composto prevalentemente di "materia oscura" ovvero di vuoto (e polvere e atomi più o meno "sparsi" di gas) interstellare che separa con enormi distanze le galassie, e all'interno di queste i vari sistemi solari e, entro questi ultimi, i singoli pianeti e le stelle. Insomma ancora una volta, per dirla come Ermete Trisme-gisto, "Così in alto così in basso".Ecco allora che i riferimenti ai vari corpi spirituali, fisici e non, senza scomodare doti di chiaroveggenza ci potranno forse apparire ora assai meno distanti ed improbabili.
Enzo Nastati | |
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