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 | Titolo: L'effetto del Codice a Barre Lun Set 05, 2011 4:46 pm | |
| Commento di Enzo NastatiL'effetto del codice a barre È impresso su qualunque cosa acquistiamo e mangiamo, ma quale è il suo messaggio? E fa tutti, i piccoli e i grandi, e i ricchi e i poveri, e i liberi e i servi, affinchè diano a essi marchio sulla mano di loro destra, quella sulla fronte di loro, e che nessuno possa comprare o vendere se non l'avente il marchio, il nome della bestia o il numero del nome di essa. Qui la sapienza è; l'avente intelligenza calcoli il numero della bestia, numero infatti di uomo è; e il numero di essa cifra è seicento sessanta sei (Apocalisse 13,16-18)Abbiamo già toccato l'argomento dell'Anticristo che, tra le altre cose, sta cercando di marchiare tutti gli uomini e la Terra con i segni della sua presenza. Per esempio molti nostri lettori avranno coscientizzato che il famoso numero della Bestia, il 666, lo ritroviamo nelle tre "w" che digitiamo quando entriamo in Internet (tre volte 6 corrisponde a tre volte "W" -World Wide Web), nella "rete" che come un ragno velenoso ci succhia vitalità, ma anche nell'ormai onnipresente codice a barre.
Figura 1 : Analizziamo il codice a barre sopra riportato. Il 4 all 'estrema sinistra non rientra nel codice principale, è definito "tredicesima cifra ", il primo zero indica il Paese, i numeri 12345 indicano il numero di società, i numeri 67890 corrispondono al numero di articolo del fabbricante e l'ultimo zero sulla destra è la cifra di verifica. Le tre barre più lunghe sono giustificate come necessità tecnica, in quanto servono da orientamento per il lettore ottico, e, con tutte le possibili scelte (compresi segni non corrispondenti a numeri) che ci sarebbero state, è stata scelta la doppia barra che, nel sistema di codifica dei codici a barre, corrisponde al numero 6. Fonte: Sotto il Segno della Bestia, di Daniel Holtwiesche, diffuso da Agri.Bio notizie.
Quest'ultimo sistema di codifica è solitamente caratterizzato da due barre di uguali dimensioni poste all'inizio, alla fine e a metà della sequenza. Queste barre, manco a farlo apposta, rappresentano, nella codifica, il numero 6. Ancora un triplo sei ... Mentre per il primo caso (internet) l'unica difesa è coscientizzare la sua presenza, per il secondo si può fare molto di più. Vale la pena ricordare che l'idea dei codici a barre fu sviluppata negli USA durante l'immediato dopoguerra (1948) da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, studenti dell'Università di Drexel. I codici a barre, che da allora hanno conosciuto una serie di evoluzioni tecnologiche legate anche ai vari sistemi di lettura, sono un insieme di elementi grafici a contrasto elevato disposti in modo da poter essere letti da un sensore a scansione e decodificati per restituire l'informazione contenuta. Dal primo prodotto (un pacchetto di gomme da masticare) marchiato con questo sistema e commercializzato in un supermercato dell'Ohio il 26 giugno 1974 si è giunti, oggi, ad un loro utilizzo estensivo su quasi tutti i prodotti confezionati.
In realtà in Italia esistono almeno tre diversi tipi di codici. Tra i più diffusi troviamo il cosiddetto codice EAN (European Artide Number) che viene utilizzato nella grande distribuzione, seguito dal Farmacode o codice 32, adottato per l'identificazione dei farmaci, mentre nell'ambito industriale hanno trovato grande diffusione il codice 128, il codice 39 (alfanumerico) e il 2/5 (si legge 2 di 5) interleaved. La maggior parte di questi sistemi, diffusi ufficialmente soprattutto per la sicurezza antifurto e per la rintracciabilità della filiera produttiva, ha un codice di controllo (check digit) che l'unità di lettura è in grado di ricalcolare e verificare per assicurare la corretta lettura e l'integrità dei dati. Ciò che essi leggono in realtà lo sanno solo pochi addetti ai lavori (e non certo i commessi che ci battono lo scontrino).
Gli effetti
Da esperimenti fatti se poniamo del succo vegetale in una bottiglia con codice a barre e in un'altra senza codice, la parte nella bottiglia con il codice va prima in putrefazione. Analogamente per altre sostanze. Al contrario la Coca Cola resiste molto meglio se posta in un contenitore con il codice: chissà perché!?
Come proteggerci
In ogni caso, anche solo per un ovvio principio di precauzione, può essere utile conoscere qualche sistema di protezione da questi ennesimi sistemi di marchiatura e controllo.I modi sono molto semplici ed essenzialmente consistono nel richiamare le giuste forze spirituali di protezione a "coprire" il marchio stesso.
Figura 2 - Soluzione migliore.
La Croce verticale è maggiormente terapeutica. Il cerchio e la croce sono in sezione aurea con l'ingombro del codice a barre. (I disegni sono in scala rispetto alle quote indicate)
I sistemi possono essere diversi: uno dei più efficaci consiste nel disegnare sopra il codice una croce "celtica" tenendo conto di alcuni aspetti legati a forma e dimensioni (vedere fig. 2). Ipotizzando infatti che le dimensioni del codice a barre siano di 30 mm per 15-16, è sufficiente disegnare la croce indicata. Per avere il massimo effetto questa croce dovrebbe essere in "sezione aurea" con le dimensioni del codice. Nel nostro esempio la diagonale del codice è di 34 mm e questa misura va moltipllcata per 1,618 (il numero "d'oro", il numero della sezione aurea) ottenendo il valore di 55 mm. Questo sarà il valore del diametro della cerchio esterno al codice. Una semplice croce così disegnata sul codice completerà il nostro lavoro di schermatura. Non dobbiamo spaventarci dall'aspetto "matematico" del sistema, dopo alcune volte ci si fa "l'occhio" e basta il segno a mano libera per ottenere il risultato desiderato.
Fig. 3 - Soluzione già buona ma non ottimale. Le misure del cerchio non sono particolarmente studiate e la Croce in diagonale è meno efficace.
In figura 3 vediamo poi un altro sistema, molto veloce da realizzare ma un po' meno efficace, non tenendo conto della posizione (verticalità) e delle dimensioni. Comunque è meglio che niente. Un terzo sistema, con ottima efficacia e molto facile e rapido da realizzare, consiste poi nel fare tre semplici righe orizzontali sul codice a barre, più sottili possibile, una alla sommità del codice, una a metà altezza ed una alla fine. Queste tre righe devono fuoriuscire dai due lati della serie delle barre per alcuni millimetri. Nella seguente figura 4 ne riportiamo un esempio. L'azione di queste semplici righe è dovuta al richiamo alla forza della Trinità che esse effettuano.
4 - Le tre linee orizzontali
Per i produttori
Infine per chi ha l'obbligo di "apporre" il codice a barre sui suoi prodotti altrimenti non riesce a venderli (dato che il grossista spesso impone l'apposizione del codice) proponiamo una semplicissima soluzione. Egli può scegliere una delle forme di neutralizzazione sopra proposte e marcarla sul codice utilizzando un tratto sottile di colore avorio. In questo modo il lettore ottico riuscirà ancora a leggere il codice e contemporaneamente il prodotto e l'utilizzatore ne risulteranno così protetti.
Commento finale
Ecco come si può facilmente risolvere un problema che diventerà sempre più aggressivo e infido: come sempre sono le giuste forze spirituali che possono vincere ogni forma di attacco alla Vita.
Enzo Nastati | |
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