Maria
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| Titolo: Re: Il Mistero del Natale quale simbolo Cosmico ed Alchemico Dom Dic 29, 2013 7:35 am | |
| Dalla Natività all’Ascensione: l’epopea alchemica del Cristo
Il mistero di Natale. Di Anna Schakina
La notte di Natale ha un senso cosmico, simbolico ed alchemico.
Duemila anni fa, questa nascita nella grotta realizzava lo scopo del destino dell’uomo. Nel momento in cui Gesù nasce, sorge sulla Terra, in Israele, la possibilità di ricevere la Pietra filosofale. Affinché sia manifestata sulla Terra degli uomini l’epopea alchemica, affinché il Sangue-luce inzuppi la Terra e realizzi il ponte di Luce, occorreva che fosse dalla grotta, cioè nelle profondità, nel compost, al cuore della notte che spuntasse il Salvatore. E questo momento segnava già l’uscita dal Sepolcro, che la Risurrezione e l’Ascensione dovevano manifestare.
Nella notte consacrata di Natale, Maria è la Vergine nera, ed intorno il bue e l’asino rappresentano l’essere animale che la grazia dello spirito non ha toccato ancora.
Ma bisogna comprendere chi era Gesù, è l’avatar, perché non appartiene alla Terra. Esistono delle dimore, dei piani, dove gli Esseri sono delle Fiamme, i Signori del Fuoco. Non hanno né corpo terrestre, né corpo glorioso, né anima unica. Sono al di là della vostra comprensione. Sono la forza del Cristo, il Verbo in azione.
Ed è questa forza, un Essere di fiamma che, la notte di Natale, è venuto sulla Terra, per amore, per salvare gli uomini e, nella sua purezza immacolata e solare, aprire la porta del Cielo. Gesù ha dunque rivestito un corpo ed un’anima della Terra per ricevere il Cristo dinamizzato per il Verbo .
Ed ecco che al di sopra la grotta si accende la stella che mostra che in seno stesso della torba è appena spuntata la Pietra filosofale. Per accentuare meglio il simbolismo di questa notte, i tre re-magi, i tre piani del Opera alchemica – nero, bianco e purpureo – portano la loro sottomissione e proclamano che il bambino nato nella grotta ha sottomesso i tre piani, e che è sorta la Pietra filosofale che porta la promessa della trasformazione dela torba in oro. I Cieli si aprono, la Terra si unisce al Sole.
Poi, è il velo. La Pietra filosofale si ricopre di un corpo di carne per compiere il processo alchemico che, solo, permette all’uomo di raggiungere la sua eternità.
La vita di Gesù il Cristo è simbolica, ed ogni fase della sua salita è alchemica. Ma la Promessa è venuta dal bambino dalla grotta. Gesù, per l’ascensione, sfugge al piano terrestre pur mostrando suo divenire e la sua realtà all’uomo, ma il bambino della grotta ha potuto essere adorato dai pastori, cioè dagli eletti che hanno consapevolezza che il gregge deve essere riportato al Padre.
Tutta l’Opera di Gesù ha senso solo se si capisce che questa fiamma, questa Pitra filosofale venuta sulla Terra prende il corpo di Adamo, il corpo della caduta ed un’anima terrestre, che vela l’oro abbagliante di cui è costituito e mostra all’umanità, con il simbolo, l’epopea del corpo adamico, separato del Creatore, per ritrovare il suo corpo di eternità che è il corpo unico e celeste di tutto il Creato. Il corpo di Cristo porta e bagna tutti gli universi.
Con la creazione della molteplicità, il Creato conosce la dualità, la separazione del contenente e del contenuto. Tutta l’alchimia del periplo della Creazione consiste nel rifare la strada verso l’unità, ritrovare la vita celestiale che è la Vita nella sua essenza, nel corpo unico di Cristo.
La Croce, è il sacrificio del corpo adamico, cioè del corpo égoïsta della separazione, della molteplicità, dell’individualità. L’ego deve morire, cioè cancellarsi, affinché spunti il corpo di Risurrezione, il corpo che supera la morte, perché è unito all’eternità dell’Unità. La Risurrezione mostra il momento preciso, nell’alchemia della trasformazione, in cui, col sacrificio del corpo individuale, può nascere il Corpo di Gloria. Duemila anni fa, il Corpo di Risurrezione partecipa un breve istante al piano dell’umanità; si offre agli occhi stupiti di Maria Maddalena. Prova che la morte è vinta. L’ego, l’individualità, la separazione, la molteplicità delle forme è solamente apparenza!
Ma risuona questa frase subito: “Non mi toccare”, perché non sono tornato ancora a mio Padre.” Nell’era dei Pesci, la Pietra filosofale non poteva trasformare ancora l’umanità, ma solamente mostrargli l’esempio. Gesù segnava così questa possibilità, ancorata nel compost terrestre da quel momento. Ha vinto, con la Risurrezione, quest’appannaggio della Materia che vive solamente per l’individualità.
Gesù il Cristo unisce la Terra ed il Cielo. Il bambino nella grotta era una Pietra filosofale venuta dalla Grazia divina. Ma dopo il periplo alchemico, ridiventa Pietra filosofale della dimensione dello spazio e del tempo. L’uomo che aveva accettato di essere diventa l’uomo-Cristo, Figlio unico del Padre. Il divenire di tutto ciò che è, è giungere a questa realtà suprema.
Ogni avvenimento della vita di Gesù, in quanto simbolo, ha un senso tanto più vasto quanto si riesce a capire quanto egli abbia mostrato all’umanità la strada ineluttabile del ritorno alla Sorgente suprema ed le tappe alchemiche che nessuno può evitare. Il corpo égoïco dove si iscrive tutta l’eredità fisica e psichica dell’uomo della caduta deve morire e, con lui, l’idea-forza della Separazione. Bisogna ritrovare la coscienza della Vita unica, l’unione del macrocosmo e del microcosmo. Bisogna ristabilire il Ponte di Luce che promette la trasformazione dell’umanità. nessuno può sfuggire a questa legge assoluta.
L’ascensione di Gesù ha segnato, nel compost terrestre, la possibilità della Risurrezione, la possibilità per l’uomo di sfuggire alla coscienza che regge la legge della materia, la morte e la vita, la procreazione dei bambini fatti all’immagine dell’uomo prometeo, il sangue trasmesso da generazioni in generazioni, carico dalle memorie della Caduta. Gesù il Crucifisso rende il Graal all’umanità. Il sangue umano diventa Luce. Il sacrificio del corpo adamico, il suo olocausto, cancella la legge iscritta nel sangue umano della morte e della reincarnazione. Il Salvatore è venuto, la possibilità di fermare l’eterna ronda nella materia è data, la trasformazione impossibile all’era dei Pesci è promessa per una Era nuova.
Duemila anni sono passati. La promessa è rimasta. La visione del Graal può aprire gli occhi degli uomini. Malgrado le sue lotte, le sue inquietudini, i suoi scacchi, l’umanità camina ugualmente verso la gloria promessa. Ma per ciò, occorre che non sia più il bambino venuto dalla grazia che nasca nella grotta, ma l’Uomo a chi ha mostrato e permesso la strada, l’uomo che deve realizzare il processo alchemico, sull’esempio di Gesù il Cristo che lo conduce verso la crocifissione del corpo di Adamo, dell’ego e delle sue memorie, per finire alla Risurrezione.
Per ciò, occorre che venga al suo soccorso, manifestato dalla purezza del neonato nella grotta, il Cristo murato, la briciola di spirito che abita tutto ciò che è e tutto ciò che vive. È questa briciola di spirito che, unendosi che alla Fiamma, venuta del Sole, ha realizzato nel mistero di Maria portando poi mettendo al mondo il bambino, il Miracolo, la Grazia che rappresentava la sua venuta. In Gesù il Cristo, al momento preciso della Natività, sono dunque uniti il Cristo chiuso nella pietra e la Fiamma venuta dal Sole, Gesù. Ha permesso questo Ponte, realizzato più tardi dalla Passione, iscrivendosi nel psichismo dell’umanità. Ecco la direttiva che ha dato a tutti quelli che, al suo seguito, volevano conquistare il Graal dove brilla il Sangue-luce: prima di ricevere la Fiamma del Sole, prima di ricevere la Trascendenza, andate a cercare lo spirito che è nella Terra, Ciò che è in tutti gli uomini. Unite questo Spirito alla magnificenza solare, e voi creerete il Ponte di Luce.
Ecco la promessa di questa Stella che brilla al di sopra della grotta. Tanto amore, tanti appelli salgono dalle profondità della Terra! Lo spirito della Terra, l’anima della Terra vogliono la liberazione e la liberazione è questo Ponte di Luce che costruite.
Ciascuno di voi deve sentire internamente ciò che può meglio compiere per realizzare quest’Unità che è il Ponte di Luce. È la possibilità di vivere la discesa della Luce e della gioia in voi, o la salita della Luce e della gioia in voi poiché, se avete compreso questo messaggio, devono congiungersi in voi lo spirito rinchiuso nella Terra e nell’anima dell’uomo, e lo spirito solare trascendente che scende in lui.
Questo processo realizza la vera alchemia. È la salita verso il Piano bianco della Purezza, poi verso il Piano purpureo della Regalità. Fonte: La Masseria del Santo Graal | |
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